Omicidio Saman, ora si cerca la madre

Abbas Saman

Sabbar Abbas ha fatto il viaggio rimanendo in silenzio sul volo dell’Aeronautica militare che la notte scorsa lo ha portato a Ciampino.

Lo ha spiegato il maggiore Maurizio Pallante, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia.

Il pachistano, accusato dell’omicidio della figlia Saman insieme a quattro familiari, è in corso di trasferimento in un carcere emiliano, non è stato detto quale. In conferenza stampa il procuratore Gaetano Calogero Paci ha riferito che “a seguito di interlocuzioni con il capo del Dap” viene trasferito in un istituto dove non ci sono altri imputati. Non è previsto dalle norme che venga interrogato nelle prossime ore, anche vista la fase avanzata del dibattimento.

Con il caso di Shabbar Abbas “è la prima volta che una estradizione attiva viene concessa” dal Pakistan. “Non era mai successo”. L’ok “fa anche ben sperare su una buona prospettiva di riuscita di un accordo più ampio”, tra Italia e Pakistan, che “sappiamo essere in fase di gestazione, per creare un sistema di relazioni bilaterali più stabile”. Lo ha sottolineato il procuratore Paci aggiungendo che sul caso Saman “il quadro cautelare non è completato” e si continuerà a “lavorare perché l’ordinanza venga integralmente eseguita”. L’ordinanza riguarda il padre, Shabbar Abbas, appena estradato, lo zio e due cugini imputati e la madre, Nazia Shaheen, unica ancora latitante e per cui il provvedimento deve essere eseguito. Anche per Nazia c’è la richiesta di estradizione. “Continueremo a lavorare in silenzio”, ha specificato Paci.