Il 13 agosto 1961 i berlinesi residenti nel settore est si svegliano impossibilitati a raggiungere la parte occidentale della città: inizia la posa del “muro di Berlino”, reso necessario dalla precedente fuga dal “paradiso socialista” di circa 160.000 persone, dirette verso i “regimi fascisti” liberali, capitalistici, atlantici occidentali. Una realtà che nel nostro paese viene ancora sottaciuta dagli storici di regime e omessa dai libri scolastici. Ogni anno si ricordano, in piazze, vie e davanti a monumenti dedicati, i “combattenti” che nell’aprile ’45 volevano imporre, armi alla mano, l’inferno comunista nel nostro paese. Ma ci si guarda bene dal ricordare i martiri dell’oppressione socialista, doppiamente vittime a causa della damnatio memoriae imposta dai “guardiani della memoria” creati dalla sinistra italiana, più efficienti e fedeli dei VoPos che presidiavano il muro.
Infatti, la maggior parte dei reggiani ignora che il 16 aprile 2005 il Parlamento Italiano, con i voti del centrodestra, istituisce (con legge n. 61/2005) il “giorno della libertà”: ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di paesi oppressi dal comunismo e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo rosso. Il testo della legge prescrive che in occasione del Giorno della Libertà, vengano annualmente organizzate cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole che illustrino il valore della democrazia e della Libertà.
Un oblio dovuto probabilmente alla scarsa o nulla applicazione pratica di questa normativa nelle nostre zone, con l’eccezione di una mozione fortemente voluta dell’allora Consigliere PDL Marco Eboli, che ne è stato primo firmatario e che nel ventennale dello storico evento ha portato all’intitolazione di una via ai “caduti del muro di Berlino” il 19 ottobre 2009 con voto unanime di Sala del Tricolore. La mozione infatti impegnava la Giunta “a ricordare il 9 novembre 1989, organizzando celebrazioni ufficiali e momenti di approfondimento negli istituti scolastici di competenza comunale al fine di sensibilizzare le giovani generazioni sul significato del muro di Berlino quale simbolo di intolleranza ed oppressione. Ad intitolare un giardino, una via o una piazza cittadina “Caduti del Muro di Berlino.”
In verità, ci pare che solo l’ultimo punto sia stato efficacemente messo in pratica con l’intitolazione della via. Ragion per cui a 30 anni dalla caduta del “muro”, infame come tutti i muri che impediscono di uscire, al contrario di quelli che impediscono di entrare se non dalla porta d’ingresso, Fratelli d’Italia Reggio Emilia, su iniziativa del Coordinatore Cittadino Alessandro Aragona e del sottoscritto, ha deciso di ricordare questi martiri della Libertà proprio nel viale ad essi dedicato, il giorno 9 novembre, alle ore 11.00.
(Alessandro Casolari, Coordinamento Provinciale Fratelli d’Italia Reggio Emilia)
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]