Centoventi progetti per la città sostenibile del futuro: sono le proposte di Reggio2050, il gruppo di cittadini che per due mesi ha lavorato insieme per immaginare come la città potrà cambiare nei prossimi decenni. Le proposte saranno presentate sabato 6 aprile alle 19 alla Polveriera nell’ambito del festival “Felicità Sostenibile”.
Tra i progetti: dieci boschi di quartiere per prevenire le isole di calore e rendere la città più resiliente, offrendo in tutti i quartieri un luogo fresco che grazie alla massa vegetale (e assieme ad altri progetti sul verde) aiuti a temperare gli sbalzi climatici sempre più frequenti; una corona di social farm attorno alla città “per restituire centralità a un’agricoltura sana e sostenibile” e ricostruire il rapporto storico di Reggio con il suo territorio agricolo, favorendo la produzione e consumo di prodotti biologici e a km zero e il coinvolgimento dei cittadini nella produzione.
E ancora: tre linee di tram – una da Rivalta a Mancasale, una da Cavriago a Masone e una da Bosco a Cella – che, sfruttando le ferrovie esistenti, in modalità tram/treno possano collegare il centro di Reggio e i principali servizi con Guastalla, Canossa e Sassuolo, riducendo drasticamente l’uso dell’auto.
Ma non solo: un grande giardino d’inverno negli spazi delle ex Officine Meccaniche Reggiane, pensato soprattutto per anziani e bambini “per offrire in città uno spazio pubblico nuovo e piacevole dove passare il proprio tempo libero, sia nei periodi più freddi dell’inverno sia al riparo dalle ondate di calore estivo”.
E poi il progetto Re-Energy, che prevede la riqualificazione e il recupero del patrimonio edilizio meno recente, migliorando l’efficienza energetica degli edifici, il riuso dei materiali di scarto, riqualificando la residenza ed evitando nuove espansioni su aree agricole. Le passeggiate delle mura, invece, propone il recupero dei viali di circonvallazione “alla loro originaria funzione di luoghi di incontro e bellezza a contatto con il centro storico, riducendo drasticamente il traffico e permettendo la ricucitura tra il centro città e la prima periferia”.
Ma questi sono solo alcuni dei progetti sui quali nei prossimi mesi lavorerà l’associazione Reggio 2050: “Il dibattito di oggi, soprattutto quello politico, è spesso impegnato su questioni di breve respiro e si concentra solo sulle questioni quotidiane, se non addirittura su quelle di ieri”, hanno spiegato i promotori: “Se andiamo indietro nella nostra vita di dieci o trent’anni scopriamo quante delle cose che oggi diamo per scontate erano all’epoca solo delle idee di pochi visionari”.
“Sono proprio i tanti giovani che hanno partecipato a Reggio 2050 i più entusiasti di un approccio che guarda lontano. Proprio coloro che trent’anni fa non c’erano e non sanno come si viveva in una città con le piazze usate da parcheggi, in un mondo senza smartphone e in cui al cinema si guardavano i film immersi in nuvole di fumo o si mangiavano alimenti pieni di coloranti. Eppure qualcuno ha saputo vedere la necessità di quei cambiamenti; oggi, invece, il futuro spaventa e i sogni sono banditi dalla rabbia”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]