Claudio Baglioni (foto Alessandro Dobici) ritorna, a distanza di sette anni da “Con Voi”, con il nuovo attesissimo album d’inediti: “In questa storia che è la mia”, nei negozi di dischi, digitali e non, da venerdì 4 dicembre.
Un nuovo concept di “concept album”; un <<album-narrazione>> – come lo ha chiamato lui – con la struttura di un’Opera breve, che in poco meno di 80 minuti di musica dipinge <<un grande affresco>> sulla parabola personale e universale dell’amore, riflettendo sul modo nel quale questa forza straordinaria travolga le nostre esistenze, rendendole esperienze uniche e sempre degne di essere vissute.
Un’intera vita, in quattordici storie che le passano attraverso: 14 brani, 1 ouverture, 4 interludi piano e voce, 1 finale.
<<Un disco fatto a mano>> – come sottolinea l’artista – interamente suonato; dove l’elettronica ha prestato servizio solo a favore dell’atmosfera: <<Il proposito era tornare all’energia della fine degli anni ‘60 e ‘70. È un disco in costume, come un film girato con abiti e automobili di un’epoca precedente>>.
Un disco comunque sofferto (ma in ogni modo concluso egregiamente da remoto), sotto l’egida del lockdown, che ha temporaneamente paralizzato Baglioni dal punto di vista creativo, facendogli temere di non riuscire a terminarlo.
C’è sempre una prima volta e in sessantanove anni di vita e cinquanta di ciclopica carriera, è nella sua prima conferenza virtuale che l’artista confida anche questo, in apertura di presentazione del progetto alla stampa: <<Sono passati sette anni dall’ultimo album, è vero, forse ho un po’ meno cose da dire, ma forse ho anche la voglia di dirle meglio. Io so che ci ho messo dentro quasi tutto quello che so fare>>.
E questo si sente. Sedicesimo disco della sua eccezionale carriera artistica, appunto – già disponibile in pre-order e pre-save sulle piattaforme digitali – farà ammattire i fan, che potranno sbizzarrirsi scegliendo tra cinque diverse versioni: CD singolo (14 canzoni inedite); 2CD deluxe (che aggiunge 4 brani in versione acustica – voce e piano, voce e chitarra dei brani: “Gli anni più belli”, “Mal d’amore”, “Io non sono lì”, “Dodici note” – e foto esclusive); 2LP 180gr black, con la versione dello stesso vinile anche deluxe, arricchito da 2 brani in versione acustica e dalle foto eslusive; nonché da una versione del vinile in esclusiva per Amazon, che a tutto il resto aggiunge il poster autografato.
<<Il tempo è un avversario micidiale per ogni essere vivente, e vincerà sempre lui, anche se qualche volta possiamo pareggiare>> – dichiara Baglioni, vagamente ossessionato dall’idea di lasciare un segno, concetto che peraltro rimarca nel primo verso del brano di apertura dell’album – <<Per questo il vantaggio del mio mestiere è pensare e sperare che una canzone, un video, un concerto restino nel tempo una volta che la nostra voce tacerà>>.
Archiviato questo anno funesto, tornerà sulle scene live nel 2021 con lo spettacolo “Dodici note”, coinvolgendo un totale di circa 100 musicisti, in una dimensione live di pop-rock sinfonico che unirà grande orchestra classica, coro lirico, big band e voci moderne.
Lo show partirà dalle Terme di Caracalla di Roma, dal 4 al 18 giugno, con un altro primato, un altro punto messo a segno dall’artista capitolino, che riesce per la prima volta in assoluto nella stagione estiva dell’Opera di Roma a “congelare” in cartellone 12 serate consecutive dello stesso artista. A questi concerti, seguiranno 4 appuntamenti live in due teatri luoghi d’arte unici al mondo: il 16 e 17 luglio al Teatro Greco di Siracusa e l’11 e 12 settembre all’Arena di Verona.
Prima di allora, sono in programma altri importanti appuntamenti e a chi gli chiede di Sanremo, a proposito del Festival ribatte: <<Il Teatro Ariston ha un suo profumo mitico, però non è molto grande e non so bene cosa sia previsto nella prossima edizione, in riferimento alle misure di sicurezza. Potrei tornare come ospite, forse; anche se non si può uscire papi e rientrare cardinali>>.
Nuovamente e naturalmente live, quindi; probabilmente in televisione; ma anche al cinema: dopo “Gli anni più belli”, colonna sonora dell’omonimo film di Gabriele Muccino, è il brano ”Solo” ad essere stato scelto per chiudere il film documentario su Francesco Totti.
<<Sono grato di questa scelta. Mi ha lasciato una forma di emozione, anche perché conosco Francesco da molti anni. Sono figlio unico, sono stato abituato a crescere da solo: mia madre era una sarta e cuciva, era una mamma chioccia molto prudente, ero il suo unico figlio. Ho cominciato a uscire a giocare un po’ tardi, mi si rompevano sempre gli occhiali. Crescendo da solo, ho sviluppato la capacità di cogliere alcuni dettagli nella realtà>>.
Intanto, per scandire il countdown all’uscita, nelle radio e in versione digitale è già stato presentato e pubblicato “Io non sono lì”, il nuovo singolo inedito estratto dal nuovo album.
La distanza – reale, immaginaria, immaginata – di una coppia che vive un distacco che nessuno sa se sia provvisorio o definitivo, preludio o coda, anteprima o bilancio di un amore.
È questo il tema centrale di “Io non sono lì”.
Tra i musicisti, Celso Valli al pianoforte, Gavin Harrison alla batteria e Paolo Gianolio al basso e alle chitarre: una ballad intensa e sostenuta, ispirata e velata di nostalgia, che indaga pensieri, emozioni, delusioni e speranze di quel limbo nel quale ci chiediamo se sia meglio esserci, o non esserci. Che poi è un po’ come esserci, senza esserci.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]