Strumenti per garantire il salario minimo, sostegno ai giovani che vogliono costruirsi una famiglia e alla sanità pubblica. Sono punti fondamentali per lo sviluppo di un Paese e di un territorio, quelli a cui guarda il presidente regionale e segretario provinciale di Reggio Emilia di Azione Claudio Guidetti, capolista dei “Riformisti Emilia-Romagna Futura” a sostegno di Michele De Pascale Presidente nel collegio di Reggio Emilia per le prossime elezioni regionali dell’Emilia Romagna.
«Io credo che il salario minimo sia un elemento di grande importanza, è una questione di diritti e non solo, un giovane ha bisogno di avere una base su cui costruire il proprio futuro, senza doversi ritrovare a essere povero pur lavorando», commenta Guidetti. «Mi si potrebbe obiettare: cosa c’entra la Regione con il salario minimo o giusto? Può c’entrare, eccome. Io lavoro con clienti di tutto il mondo, con multinazionali che a loro volta operano nell’intero pianeta, in realtà con problematiche differenti e diritti non sempre garantiti e che per tutelarsi hanno costruito una certificazione etica, affidata a soggetti terzi, in cui si garantisce il rispetto dei contratti di lavoro e dei diritti dei lavoratori e la regolarità dei pagamenti degli stipendi e del dovuto ai fornitori, ad esempio», è la sua analisi.
«La stessa cosa possono fare gli enti locali», continua Guidetti. «Comuni e Regione possono introdurre negli appalti dei meccanismi per la “certificazione etica” delle aziende, chiedendo che possano partecipare ai bandi solo aziende che rispettino determinati parametri. Quali? Il rispetto dei contratti nazionali e dei diritti o che applichino norme sul salario minimo, e che si adeguino alle regole della convivenza sociale in maniera corretta, limpida. La Regione può chiedere alle ditte appaltatrici di avere livelli minimo di pagamento per i dipendenti».
Uno strumento importante per il futuro: «Come possono le famiglie costruirsene uno, se non si hanno le condizioni economiche per farlo?», si chiede Guidetti.
Un tema collegato è quello della sanità pubblica. «Parto sempre dalla mia esperienza all’estero, a partire da quella negli Usa. Conosco la realtà sanitaria americana e, a volte, credo che in molti non abbiamo idea di che conquista sia la sanità pubblica che abbiamo in Italia. E’ una questione enorme. In Emilia-Romagna non si può dire che la Sanità non funzioni, ma va migliorata, eccome, dopo 30 anni di tagli». E su questo punto, conclude, «Azione può rivendicare di essere stato il primo partito a impegnarsi in questo senso: la battaglia per la sanità pubblica l’abbiamo portata avanti noi sin dal principio, e non ci vogliamo fermare ma anzi».
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