Post-sisma, 325 milioni all’Emilia-Romagna per completare gli interventi nei centri storici

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, come commissario delegato alla ricostruzione post-sisma, ha siglato la stipula di un finanziamento di 323,5 milioni con la Cassa Depositi e Prestiti, fondi i cui oneri di ammortamento sono a carico del bilancio dello Stato e destinati appunto alla ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2012 in Emilia, in particolare per gli interventi nei centri storici su opere ed edifici pubblici e sul patrimonio artistico e culturale.

Il finanziamento, del valore complessivo di 350 milioni, ha visto la firma anche dei presidenti nonché commissari delegati delle Regioni Lombardia e Veneto, anch’esse interessate dal terremoto di oltre 6 anni fa.

L’Emilia-Romagna, inoltre, ha promosso e sostenuto anche una seconda iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti rivolta sempre alle tre regioni colpite dal sisma: permetterà di sostenere circa mille imprese agricole e agroindustriali attraverso l’erogazione di oltre 250 milioni di euro tramite le banche aderenti alla convenzione tra la stessa Cdp e l’Abi, l’Associazione delle banche italiane.

Tali risorse, che costituiscono l’anticipazione dei contributi statali a favore delle attività di ricostruzione post-sisma delle imprese, saranno utilizzabili sulla base degli stati di avanzamento dei lavori, entro la data di scadenza indicata nei provvedimenti dei presidenti di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Un’operazione, quella condotta dalla Cassa Depositi e Prestiti, particolarmente importante poiché permette alle imprese di evitare la perdita dei contributi, visto che il termine ultimo per la fruizione era stato fissato dalla normativa comunitaria al 31 dicembre 2018.

Complessivamente, fino ad oggi, la Cassa Depositi e Prestiti ha messo a disposizione 12 miliardi di euro per la ricostruzione post-sisma e la ripresa delle attività economiche in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

“Questi fondi in arrivo per gli interventi su beni e edifici pubblici sono molto importanti, ci permetteranno di chiudere i cantieri avviati nei centri storici; opere, peraltro, tra le quali numerosi luoghi di culto, in molti casi già completate”, ha commentato l’assessore regionale alla ricostruzione Palma Costi: “Potremo percorrere quell’ultimo miglio rappresentato appunto dai centri storici, sul quale, dallo scorso anno, abbiamo accelerato dopo aver terminato la ricostruzione privata, cioè abitazioni e imprese, e quella delle scuole”.

“Continueremo a lavorare insieme alle comunità locali, come successo fin dall’inizio: dei circa 325 milioni destinati all’Emilia-Romagna, circa 30 verranno utilizzati per opere di urbanizzazione che definiremo già entro la prima metà di gennaio con i sindaci dei Comuni interessati, coi quali condivideremo l’aggiornamento del Piano delle opere pubbliche. Quanto alle imprese agricole e dell’agroindustria, ringraziamo Cassa Depositi e Prestiti per aver raccolto le sollecitazioni che come Regione avevamo avanzato proprio per venire incontro al comparto ed evitare che gli agricoltori danneggiati dal terremoto potessero rischiare di perdere i contributi, anche perché la maggior parte di quelli interessati si trovano nei nostri territori, quelli maggiormente colpiti”.