È Marco Marsilio il nuovo presidente della Regione Abruzzo: domenica 10 febbraio, infatti, il candidato della coalizione di centrodestra ha conquistato il 49,1% dei consensi, staccando nettamente il candidato della coalizione di centrosinistra Giovanni Legnini, che si è fermato al 31,2%. Terza, invece, la candidata del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi, che non è andata oltre il 19,1% dei voti.
L’affluenza è stata del 53,12%, decisamente inferiore rispetto sia al 61,55% delle regionali del 2014 che al 75,2% delle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
Le due province che hanno premiato più di tutte il nuovo presidente della Regione sono state quelle di L’Aquila e Teramo, dove il centrodestra ha superato agevolmente la soglia del 50% dei consensi, attestandosi addirittura al 53,6% all’Aquila. Marsilio, proveniente da Fratelli d’Italia, sarà dunque il primo presidente di Regione espressione del partito di Giorgia Meloni.
“Con questa squadra daremo un futuro all’Abruzzo come meritano gli abruzzesi. Ringrazio tutti i partiti della coalizione con cui abbiamo fatto un lavoro straordinario”, ha detto il neopresidente ringraziando anche Lega (primo partito per voti ricevuti) e Forza Italia.
Ma il voto abruzzese – il primo banco di prova del governo dopo le politiche del 2018 – ha mostrato una doppia faccia: da una parte lo stato di grazia di Matteo Salvini, capace di erodere consenso al Movimento 5 Stelle a Roma e contemporaneamente di essere competitivo (quasi dominante) anche al sud; dall’altra la crisi del Movimento 5 Stelle, mai veramente in partita quando si tratta di elezioni amministrative.
Impietosi i numeri: se in Abruzzo in un anno la Lega ha praticamente raddoppiato i voti rispetto al 4 marzo dello scorso anno (+59mila), diventando ufficialmente il motore trainante della coalizione di centrodestra (pur non esprimendo il candidato presidente, ma distaccando Forza Italia di ben 18 punti percentuali e Fratelli d’Italia di oltre 20), i grillini hanno accusato una vera e propria emorragia di consensi (-177mila), perdendo terreno anche rispetto alle scorse regionali. Un rovesciamento dei rapporti di forza che difficilmente non avrà conseguenze per il governo Conte, anche se magari non a breve termine.
Soddisfatta la stessa Meloni: “Una giornata storica per Fratelli d’Italia. Grazie a tutti gli abruzzesi che hanno scelto di avere una guida forte e capace. Ora inizia la sfida più importante: far tornare grande l’Abruzzo. Cresce la Lega, cresce Fratelli d’Italia, cresce un’idea nuova e diversa del centrodestra che speriamo possa far riflettere sulle prossime elezioni politiche nazionali”. Per il vicepresidente del consiglio e leader della Lega Matteo Salvini: “Grazie Abruzzo! Grazie Italia. Più forti degli attacchi, delle bugie e delle polemiche: da domani al lavoro!”.
Tra gli sconfitti, invece, così il candidato della coalizione di centrosinistra Giovanni Legnini “Siamo oltre il 30%, vorrei ricordare che l’anno scorso il centrosinistra in Abruzzo compreso Leu ha conseguito un risultato del 17,6%, abbiamo avuto 10 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta di un punto di partenza per il centrosinistra, io penso che questa formula di un centrosinistra allargato e popolare sia la formula giusta e ripartire da oltre il 30%, ottenuto in due mesi, mi sembra un risultato importante”.
Polemica, invece, la candidata dei CInque Stelle Sara Marcozzi: “Non è la sconfitta del M5s ma della democrazia. Noi abbiamo tenuto rispetto alle precedenti regionali, altri hanno fatto grandi ammucchiate come hanno potuto vedere gli abruzzesi”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]