Saranno convocate entro fine anno – o al massimo all’inizio del 2020 – le elezioni regionali in Emilia-Romagna, un test importante per tutti i partiti dopo la recente crisi di governo: nella storica regione “rossa”, infatti, forse per la prima volta la competizione sembra veramente aperta a qualsiasi esito, con le avvisaglie di un possibile cambiamento rappresentate da alcune sconfitte locali del centrosinistra (tra cui Ferrara, primo capoluogo di regione finito in mano alla Lega) e dallo straordinario risultato della stessa Lega alle ultime elezioni europee.
Proprio per questo motivo il Carroccio ha deciso di far partire la campagna elettorale con grande anticipo: tra sabato 7 e domenica 8 settembre in moltissime città della regione spunteranno gazebo verdi presidiati da militanti leghisti ed eletti di ogni livello, da quello locale a quello nazionale.
Ma non solo: nella giornata di domenica 8 settembre è atteso in regione anche il leader della Lega Matteo Salvini, anche se il programma del suo tour emiliano-romagnolo è ancora in via di definizione.
“Tutta l’Emilia-Romagna leghista è allertata e in fermento”, hanno spiegato i segretari della Lega Emilia Gianluca Vinci e della Lega Romagna Jacopo Morrone. L’obiettivo è chiaro: “Puntiamo alla vittoria alle regionali con la nostra candidata Lucia Borgonzoni, sapendo che la battaglia sarà molto dura. Abbiamo visto che il Pd è capace di tutto, anche di allearsi con il proprio peggior antagonista, il Movimento 5 Stelle, pur di prevalere. L’attuale governatore Stefano Bonaccini sta girando come una trottola promettendo risorse a pioggia a destra e a manca, illudendo i vari interlocutori sul fatto che la Regione realizzerà ogni progetto, quando nella legislatura in scadenza non è stato realizzato nulla di significativo. Poco credibile, quindi, che tutto d’un tratto si aprano cantieri, si sistemino infrastrutture, si realizzino posti di lavoro, si rilanci il turismo, si tuteli l’ambiente”.
“Certamente – hanno aggiunto Vinci e Morrone – il sistema di potere del Pd poggia, ormai, su basi d’argilla, ma è esteso e può ancora contare su una rete di amicizie e clientele che lo hanno preservato e sostenuto in questi anni nonostante i tanti scandali, i processi, le inchieste in cui è stato coinvolto. A noi il compito di smascherare il bluff della classe dirigente dem emiliano-romagnola. Lo faremo anche attraverso il confronto con la gente, durante la campagna elettorale che si apre con questa due giorni di banchetti in tutta la regione”.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]