(TILANCIO) – Hanno inventato la “Ferrari” delle macchine per cioccolata, caffè e tè. Nel settore Ho.Re.Ca. (hotellerie-restaurant-café) il loro marchio è garanzia di qualità. Diverse macchine firmate Camurri sono ora a New York, nei locali più belli della city: QC Terme, Angelina, Venchi, Maribelle. E da tempo sono anche a Venezia (Caffè Florian, Grancaffè Quadri), a Padova (Caffè Pedrocchi), a Napoli (Caffè Gambrinus), a Firenze (Caffè Gilli&Paszkowski, Rivoire), a Roma (Antico Caffè Greco, Babingtons), a Milano (Pasticceria Marchesi, Martesana, Bulgari Hotel), a Torino (Caffè Milano e Baratti, Gobino, Del Cambio) e a Trieste (Caffè degli Specchi).
Le macchine di Camurri vengono scelte e messe all’opera in angoli di storia, come i migliori “caffè storici” nelle più belle piazze italiane e, di conseguenza, del mondo; significa che l’azienda ha raggiunto mete ambite.
Federico Camurri, fondatore di Camurri Industries con sede a Reggiolo, in provincia di Reggio, è il tipico emiliano che bada al sodo. Ha trasmesso alle figlie Marta, Sara e Anita la passione, la competenza e il senso estetico per gustare al meglio alcune invincibili attrazioni per il palato: caffè, tè e cioccolata in ogni versione, yogurt, latte, zuppe e birra, e mille altre idee rese nel concreto da oltre un quarantennio di attività specializzata nel settore.
“Vado avanti con entusiasmo perché ci sono le mie figlie e mia moglie”, spiega Camurri: “La nostra è un’azienda di famiglia, con spirito artigiano, puntiamo all’eccellenza di ogni nostra macchina. La nostra azienda è certificata per il suo sistema di gestione della qualità, dell’ambiente e della sicurezza. Pochi giorni fa il certificato è stato rinnovato”. L’azienda è una delle eccellenze emiliane associate a Unindustria Reggio Emilia.
Camurri ha venduto oltre 50.000 delle sue macchine brevettate arrivando in ogni angolo del mondo, dalle più famose cioccolaterie a hotel, resort e navi da crociera.
A metà marzo l’azienda ha presentato i suoi nuovi modelli al Sigep, la fiera internazionale del gelato di Rimini. Recentemente ha lanciato sul mercato una nuovissima macchina per realizzare mangia e bevi di cioccolato: si chiama “Baby”, per le sue dimensioni più ridotte, e si prevede che sarà un altro successo.
Ma Camurri non si ferma mai. Le sue macchine faranno parte della moka più grande del mondo, un’opera in costruzione in Lombardia per iniziativa di Lino Lovo, figura di spicco del volontariato tra Brescia e Verona: “È un’idea molto singolare e ci piace anche per questo”, dice Lovo. La macchina sarà alta tre metri e avrà un peso netto di circa tre quintali: “La porteremo in giro nelle città italiane e siamo certi che sarà apprezzata dal pubblico”. (TILANCIO)
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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