Dal mese di marzo, senza un reale motivo, ha offeso, minacciato di morte, pedinato e persino aggredito una donna, gettandole sul volto e sul corpo del liquido di una sostanza urticante, provocandole lesioni.
Il responsabile sarebbe un giovane 26enne, e la sua vittima una donna, con la quale aveva intrattenuto solo un rapporto di lavoro. La perescuzione è durata per circa quattro mesi con frequenza sempre più ricorrente. Poi la donna si è rivolta ai carabinieri di Reggiolo, che al termine delle indagini, hanno denunciato il 26enne per atti persecutori. Mentre la Procura reggiana ha richiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima, intimando di mantere una distanza di almeno 1000 metri, e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo, anche indirettamente con lei, disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri è emerso come il giovane, un cliente della ditta per cui lavora la vittima, senza apparente motivo, dal mese di marzo, avrebbe iniziato, a fissare e pedinare la donna, sia a piedi sia in auto, fino ad affiancarla con l’auto e offenderla.
Nell’importunarla all’uscita dal lavoro, scattandole foto e arrivando infine ad affiancare la vittima con la propria auto mentre lei era a piedi per lanciarle sul viso una sostanza liquida urticante.
Non ci sono commenti
Partecipa anche tu