L’intesa è di fatto stata raggiunta nel fine settimana e ha partorito anche una nota congiunta per «esprimere un profondo ringraziamento» al presidente della Repubblica per il suo «impeccabile e tempestivo intervento volto a stigmatizzare le “manganellate” di Pisa. Da una parte Elena Mazzoni e Gabriele Lanzi per il Movimento Cinque Stelle, dall’altra Massimo Gazza, Emanuele Cavallaro e Gianluca Cantergiani per il Pd. Con loro pure il candidato sindaco Marco Massari, sul quale ha deciso di convergere anche il Movimento 5 stelle in quella che il Pd si augura diventi una sorta di Große Koalition in grado di imbarcare – oltre alle liste che si richiamano alla sinistra e all’area verde-ecologista – anche Azione e pure +Europa/Italia viva.
Sì, ma quale e – soprattutto quanti (esponenti ed elettori) – Movimento 5 stelle appoggerà Massari? La domanda è più che legittima, visto che non più tardi dello scorso dicembre gran parte dei presunti big locali grillini si erano chiaramenti detti contrari a una possibile intesa con il Pd. E che già oggi, a poche ore dall’incontro tra le due delegazioni, una di questi – l’avvocato Paola Soragni, consigliere comunale dei Cinquestelle – ha immediatamente annunciato “con molta amarezza” di lasciare il gruppo territoriale del M5s.
Motivo: “L’annunciato buon esito della trattativa per la coalizione del Movimento con il Pd per le prossime amministrative – scrive Soragni La sottoscritta, consigliere comunale da ormai dieci anni, non condivide le scelte effettuate dai coordinatori regionali e provinciali di coalizione con l’attuale partito di maggioranza. I principi di legalità e trasparenza, di rispetto dell’ambiente, di rispetto della dignità del lavoro, della cura della città, sia in centro storico che nella provincia, di difesa della salute e la sicurezza dei cittadini, sono tutti i temi cari alla sottoscritta, ma che non hanno trovato risposte nella maggioranza, che al centro storico preferisce i centri commerciali, che al cittadino e alla qualità della vita preferisce le antenne e le grandi opere agli attraversamenti pedolani protetti (via Papa Giovanni), che alla salute dei cittadini preferisce il Forsu senza centralina fissa per controllo della qualità dell’aria, che al PS del Santa Maria preferisce far pagare il biglietto per la sosta mentre il giudice di Reggio Emilia dice che ciò è illegittimo in caso di necessità, e sovraccarica il PS di Reggio Emilia chiudendone in provincia, e per risolvere il problema, chiude pure l’accesso al PS da parte di tanti cittadini e apre il Cau. La sottoscritta ha firmato alcuni esposti per certe condotte dell’Amministrazione, come la procedura negoziata del parcheggio della Mediopadana senza l’invito ad almeno 5 società come previsto dall’art. 63 IV comma codice degli appalti, avvenuta invece con assegnazione diretta alla RTI, cordata tra Coopservice e GPS Global Parking Solutions che fa capo a Lodetti Alliata”.
Nemmeno Massari convince la Soragni, che afferma: “Il Pd dice di voler “cambiare registro” e nomina come proprio candidato sindaco il dottor Massari, ritenuto “un civico”, credendo così di dimostrare di voler dare discontinuità. Un dottor Massari tanto bravo come medico che spiacerebbe perderlo al Santa Maria, ma che ha affermato avere come suo esempio di democrazia un Navalyn, nazista, (mica Berliguer…). Forse più che cambio di passo, il Pd reggiano ha perso la bussola dei valori di sinistra”.
Quanti pentastellati, dunque, saranno in realtà a fianco del Pd – e di Massari – alle prossime amministrative? Non di certo l’altro medico, Fabrizio Aguzzoli (il più votato, con ben 537 preferenze, nel 2019), che già a ottobre 2021 aveva lasciato il movimento di Grillo dopo il sostegno al governo Draghi per raggiungere l’ex Pd Dario De Lucia sui banchi di Coalizione civica, che lo ha appena candidato a sindaco contro Massari.
Non a caso, nel manifesto dicembrino i presunti big locali del M5s avevano invocato “un’alleanza alle elezioni con forze come Coalizione Civica, che si baserebbe su una Carta comune dei valori già scritta in anni di battaglie”.
La firma, in calce a quel documento, l’avevano messa oltre all’avvocato Soragni anche la deputata Stefania Ascari, l’eurodeputata Sabrina Pignedoli e l’ex parlamentare Davide Zanichelli. Non aveva invece firmato l’altro attuale consigliere comunale (ora divenuto unico, dopo le dimissioni della Soragni) Gianni Bertucci, che nel 2019 raccolse 149 preferenze, 43 in meno dell’avvocatessa, quasi 400 in meno di quelle raccolte dall’altro transfuga Aguzzoli.
Insomma, il reale peso in voti che l’accordo con i pentastellati reggiani – o meglio con quel che ne è rimasto – potrà garantire a Massari è tutto da decifrare. Come lo stesso consenso del Movimento 5stelle, che a Reggio è passato dal 27,7% delle politiche del 2018, al 14,6% delle amministrative 2019 all’11,5% delle ultime elezioni per la Camera nel 2022.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]