Mercoledì 3 aprile alle 20.45 la data, il palazzetto dello sport la location. Si sta lavorando agli ultimi dettagli, ma anche Marco Massari, il medico infettivologo indicato dal Pd come candidato sindaco del centrosinistra, è pronto a lanciare ufficialmente la campagna elettorale. Lo farà con con una serata in cui “Massari si presenterà alla città per gettare le basi di un progetto nuovo per la città di Reggio Emilia, da scrivere insieme partendo dalla testimonianza di chi ha una storia da raccontare”, annuncia il candidato.
Questo il cuore di “Per Reggio Vorrei…”, il titolo dell’evento in programma mercoledì 3 aprile al PalaBigi pensato dallo staff di Massari. Dal giornalista pubblicista Diego Oneda (preso in prestito – con più di un mal di pancia del sindaco Nasciuti, che pure a giugno dovrà affrontare le elezioni – dal Comune di Scandiano, di cui è addetto stampa dal 2019) all’assessore allo Sport di Quattro Castella Luca Spagni (da otto anni impiegato nel sottobosco della Regione Emilia-Romagna) fino al sindaco (uscente) di Albinea Nico Giberti, vicino di tribuna proprio al palaBigi di Massari, che lo avrebbe già designato come capo di gabinetto in caso di vittoria.
“Un evento totalmente gratuito nel quale molti reggiani sono stati chiamati a raccontare la propria storia e a indicare una prospettiva, un’idea per la città dei prossimi anni – annuncia il comitato di Massari – Storie e suggestioni affidate a persone del mondo della cultura, della sanità, dello sport, dell’educazione, persone note o meno note unite dal minimo comune denominatore di un grande amore per la nostra città e una visione del suo futuro da condividere”.
“Reggio ha una moltitudine di talenti, in ogni campo, che mi piacerebbe valorizzare nel percorso che porterà alle elezioni ma anche dopo, persone che hanno storie bellissime ma che hanno anche idee con cui abbiamo il dovere di confrontarci nell’ottica di una contaminazione positiva e arricchente”, aggiunge lo stesso Massari.
“Il Bigi è in centro, è uno dei pochi impianti di quel genere in Italia che è rimasto all’interno della città storica. Credo sia significativo partire da qui, da un luogo che per un motivo o per l’altro molti di noi hanno frequentato almeno una volta, con una campagna nella quale dobbiamo avvicinarci il più possibile alle persone, ai loro desideri, alle loro asprirazioni, alla loro richieste”, continua il candidato. Mentre il segretario del Pd, Massimo Gazza, inizia a fare i conti sul costo della non propriamente economica location.
Il format scelto prevede un presentatore, un susseguirsi di ospiti che interagiranno con lui su varie tematiche e chiuderanno rispondendo all’invito che dà il titolo all’iniziativa: “Per Reggio Vorrei…” appunto.
A chiudere sarà un intervento dello stesso Massari, che racconterà il senso della candidatura e il senso del suo progetto progressista per la Reggio Emilia che verrà, un progetto che ha raccolto il consenso di una coalizione ampia.
Intanto, rischiano di salire a 4 i concorrenti di Massari, anche se il recente sondaggio commissionato dal suo comitato a YouTrend ne prevedesse appena 2, Tarquini (civico sostenuto dal centrodestra) e Aguzzoli di Coalizione civica. Il condizionale è d’obbligo, visto che agli annunci dovrà poi seguire la presentazione di tutta la documentazione necessaria, a partire dalle almeno 350 firme indispensabili per presentare lista e candidatura. Sta di fatto che, oltre ai due medici (Massari e Aguzzoli) e ai due avvocati (Tarquini e Paola Soragni, ex Movimento 5 stelle), ora si è aggiunto anche Gianni Tasselli, che correrà alle prossime amministrative con la lista REagire, sostenuta da Rifondazione comunista.
62 anni il prossimo ottobre, Tasselli è attualmente libero professionista nel campo formativo sulla sicurezza lavorativa dopo aver lavorato a lungo in Coop (Nordemilia, Nordest e Alleanza 3.0). Non è andata dunque a buon fine l’ipotesi di intesa tra Paola Soragni e i rifondatori, che hanno deciso di correre da soli. Lavoro, sanità e ambiente i punti cardine del programma di Tasselli, che guarda con favore alla recente mini-occupazione del Canossa, giudica uno spreco di risorse i 18 milioni spesi per la “cattedrale nel deserto” delle ex Reggiane e vorrebbe utilizzare l’ex San Lazzaro e il San Tommaso per realizzare luoghi in cui ospitare chi ha necessità di assistenza.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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