Reggio. Zona stazione: “Rafforzare la sicurezza urbana e quella sociale”

Stazione di Reggio con polizia

La zona stazione e i problemi che la caratterizzano sono stati al centro dell’incontro che si è tenuto l’altro pomeriggio in Comune a Reggio Emilia. Insieme a Cgil, Cisl e alle principali associazioni operanti nella zona erano presenti il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e gli assessori Nicola Tria e Daniele Marchi.

Nel corso dell’incontro, partendo dall’analisi di quanto già fatto nel quartiere, si è condivisa la necessità di fare di più e meglio, valorizzando e rafforzando le tante esperienze e progetti sociali portati avanti dalle associazioni oltre al necessario rafforzamento dei presidi di ordine pubblico. In particolare la proposta del Comune è stata di ispirarsi al modello adottato nella zona delle Ex Reggiane per arrivare a decongestionare anche la zona stazione. Su questa proposta il confronto ha evidenziato similitudini e differenze con il resto del quartiere. Le maggiori evidenze hanno riguardato la necessità di rafforzare la presenza delle iniziative sociali che devono affiancarsi alle iniziative di gestione dell’ordine pubblico.

Cgil e Cisl hanno sottolineato che “la zona presenta senz’altro delle peculiarità che la rendono molto diversa da quella delle ex Reggiane, a partire dal fatto che si tratta di una zona residenziale in cui il disagio sociale convive con la quotidianità di persone e famiglie ben inserite nel tessuto locale, è necessario quindi tarare gli interventi a partire da una analisi precisa di queste caratteristiche e dei bisogni delle persone che ci vivono, contrastando con forza i fenomeni di disagio e criminalità utilizzando ovviamente per ognuno gli strumenti più adatti”

Cgil e Cisl hanno condiviso la necessità di un allargamento a tutti i soggetti che possono dare un contributo per fare “respirare” questa zona sotto pressione – non solo Comune, Prefettura e Forze dell’ordine ma anche Ausl –, ovviamente potenziando il sostegno alle realtà che quotidianamente operano per contenere il disagio che si sviluppa nella zona.
“E’ necessario un percorso condiviso che dia risposte ai problemi urgenti ma che punti ad individuare soluzioni di carattere più strutturale attraverso un piano d’azione che preveda, come primo step, azioni almeno fino alla fine del 2024 – concludono Cgil e Cisl –. Si deve mettere sul tavolo un vero confronto e ragionare su strategie che tengano in considerazione le esperienze e le proposte di chi quotidianamente tocca con mano la realtà delle zone di via Turri, piazzale Marconi, via IV Novembre e vie limitrofe”.
L’incontro si è concluso con l’impegno a mettere in agenda un successivo confronto che allarghi la platea dei partecipanti coinvolgendo anche soggetti finora non presenti e Comitati di quartiere.