È tornata a casa dopo sei mesi di terapia intensiva neonatale Giada, la bimba nata a Capodanno all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio: partorita a 22 settimane di gestazione, dunque gravemente pretermine, alla nascita pesava poco più di 500 grammi, ma a inizio giugno è stata finalmente dimessa in buona salute ed è potuta tornare a casa con i genitori.
La nascita prematura, ha spiegato l’Ausl di Reggio, riguarda circa il 10% dei neonati nel mondo e circa l’1% di questi (una quarantina ogni anno a Reggio) nascono con un peso inferiore ai 1.500 grammi. La nascita a sole 22 settimane di gravidanza raramente consente la sopravvivenza del neonato, e spesso si accompagna a patologie croniche invalidanti, tanto che la maggior parte delle raccomandazioni delle società scientifiche indicano in 23 settimane di gestazione il limite inferiore di sopravvivenza.
Ma questo, fortunatamente, non è stato il caso di Giada: “La piccola ha mostrato fin da subito la sua grande voglia di vivere. Ci è sembrato un segnale importante, dopo un pesantissimo 2020, iniziare l’anno nel segno della vita che si rinnova e manifesta la sua forza”, ha raccontato all’agenzia di stampa Ansa il dottor Giancarlo Gargano, direttore del reparto di terapia intensiva neonatale dell’arcispedale reggiano.
Durante la degenza la bambina ha presentato un decorso clinico comune a molti parti pre-termine, con numerose complicanze, tutte poi risolte. “È ancora molto discussa – ha aggiunto Gargano – l’opportunità di sottoporre a una rianimazione neonatale i nati a età gestazionali così estreme. Nel nostro centro ne siamo perfettamente consapevoli e in piena sintonia con i colleghi ostetrici in questi casi effettuiamo approfonditi counselling prenatali per spiegare ai genitori i rischi e le possibilità di sopravvivenza, ma anche l’alta prevalenza di esiti”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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