L’area ex Reggiane è a qualche decina di metri, appena di là dalla ferrovia Milano-Bologna, e lì il progetto Reggiane off ha consentito, con un metodo di lavoro coordinato e partecipato tra di versi soggetti pubblici e del privato sociale, di portare fuori progressivamente dalla vasta zona degradata un centinaio di persone.
Di qua dalla ferrovia, nel quartiere della Stazione centrale, con lo stesso metodo e su quel modello, ma adattato e calibrato su altri e diversificati bisogni, il Comune di Reggio Emilia mette in campo Stazione off, perché “i problemi di sicurezza, povertà, emarginazione e convivenza vanno affrontati con soluzioni che si affianchino, non confliggano ma integrino la pur necessaria risposta di prevenzione e repressione messa in campo dalle forze dell’ordine”, ha spiegato ieri sera il sindaco Luca Vecchi. Lo ha detto durante un affollato incontro – oltre sessanta rappresentanti di associazioni di volontariato, organizzazioni umanitarie, Caritas, Cgil, Cisl, Azienda Usl e comitati di residenti – nella sala rossa del Municipio, dove, insieme all’assessore al Welfare Daniele Marchi e all’assessore alla Legalità Nicola Tria, ha proposto il progetto Stazione off, raccogliendo interesse e adesioni.
“Avviamo un percorso – ha aggiunto il sindaco – che lasceremo all’Amministrazione che uscirà dalle prossime elezioni, la quale ovviamente deciderà se proseguirlo, modificarlo, scegliere altre strade. Nel frattempo, non possiamo aspettare, né girare la testa da un’altra parte: per le nuove condizioni di disagio che si sono create nel quartiere della Stazione centrale, servono attenzione e azione. Il Comune e l’Ausl, insieme con prefettura e forze dell’ordine, sta facendo la sua parte. Serve però un impegno corale per la presa in carico di un quadro complesso e per un suo progressivo e apprezzabile miglioramento. Perciò ci siamo rivolti a voi, che siete numerosi a mostrare un forte interesse sia al percorso progettuale, sia alle persone del quartiere della Stazione”.
PREVENZIONE E CONTROLLO – Il sindaco ha poi ricapitolato alcune delle attività già avviate nel quartiere: l’intensificazione dei controlli preventivi e delle azioni repressive ove necessarie – in realtà non solo nel quartiere della Stazione storica – con il coordinamento della prefettura, da parte delle forze dell’ordine e con la collaborazione della Polizia locale, “si tratta di attività sottoposte a un monitoraggio settimanale e possiamo dire che stanno dando risultati attesi”.
ORDINANZE E BANDO PER INIZIATIVE – Inoltre, l’Amministrazione comunale ha emanato una serie di ordinanze cosiddette anti-degrado, con orari di chiusura anticipata e/o prolungata di esercizi pubblici e rivendite che generino criticità, oltre a limitazioni alla vendita e al consumo di bevande alcoliche.
Sempre in capo all’Amministrazione, è la definizione in questi giorni di un nuovo Bando per il finanziamento di attività culturali proposte da associazioni e organizzazioni, “in cui sono state inserite iniziative socio-culturali pubbliche dedicate espressamente alla zona Stazione”. Seguendo questo stesso approccio, “che da una parte mira a realizzare presidi sociali e ‘occupazioni pacifiche’ di strade e piazze, e dall’altro coinvolge le persone che frequentano il quartiere, stiamo ragionando sulla promozione di iniziative temporanee negli spazi pubblici della zona, quali spettacoli, mercatini, street food”.
Controlli e riqualificazioni degli spazi, ha concluso il sindaco Vecchi, “sono essenziali, ma vanno affiancati da una riappropriazione dello spazio pubblico. Il modello attuato alle ex Reggiane, sebbene abbia dato esiti risolutivi, non è sovrapponibile al quartiere della Stazione, ma proviamo a intervenire seguendone alcuni aspetti e metodi. Serve ora fare squadra, e quello di stasera è il punto d’inizio: lavoreremo fino all’ultimo giorno, non interromperemo impegno e presidio del quartiere”.
METODO – “Il progetto Stazione off – ha spiegato l’assessore Daniele Marchi – prevede un approccio integrato, che comprende Comune, Ausl, Prefettura, Associazioni, Diocesi, Caritas, Cittadini, che operano insieme definendo bisogni di residenti e persone in condizioni di disagio che lo frequentano e punti di criticità, grazie alla conoscenza approfondita e alle competenze diverse di ciascuno; poi gli stessi attori propongono progetti e azioni mirate, dedicati a singole emergenze, o più generali; lavorando con determinazione entro tempi definiti. Diversi dispositivi sono già attivati. Serve arricchire, consolidare, diversificare per rendere gli interventi più capillari ed efficaci”.
PATTO E FINALITÀ DI STAZIONE OFF – Marchi ha illustrato alcune linee generali di inizio del percorso, sulla base del modello Reggiane off, adattato al nuovo contesto della Stazione: “Le Finalità del progetto, ovvero aumentare il livello di sicurezza per tutti, attraverso la riabilitazione e rigenerazione di persone e luoghi, in coordinamento con prefettura e forze dell’ordine.
“Come si fa? Insieme, con un nuovo Patto per la Stazione, una governance interistituzionale che preveda un approccio generativo e contributivo. Si lavora a una mappatura condivisa di luoghi, persone e organizzazioni operanti, per poi produrre interventi personalizzati o integrati fra loro, con obiettivi condivisi e tempi definiti.
“Sono fondamentali le relazioni di fiducia che i soggetti già operanti nel quartiere hanno instaurato con le persone in difficoltà e con il tessuto sociale dei residenti – ha concluso l’assessore Marchi – Possiamo contare su risorse sociali e competenze socio-sanitarie importanti, vediamo come si possano integrare e potenziare queste risrorse e lavoriamo”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]