Reggio stazione, scontro aperto tra bande: scoppia la lite e spunta un coltello

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Ancora momenti di alta tensione nel quartiere della stazione storica di Reggio Emilia, dove continuano gli scontri fra bande che si sfidano a viso aperto per la supremazia della zona.
L’ultimo episodio, venerdì sera, poco dopo le 20, quando un uomo si sarebbe ferito lanciando una bottiglia, mentre due fazioni, una di africani e l’altra di magrebini, si stavano urlando contro, con minacce a vicenda.

Durante la lite sarebbe spuntato anche un coltello. Le forze dell’ordine si sono recate sul posto, probabilmente chiamate dai residenti e da passanti sempre più allarmati dai problemi di sicurezza e degrado in cui versa il quartiere. Il sospetto degli investigatori è che l’episodio di venerdì possa essere collegato a quello dell’altro giorno, quando un 26enne è stato trovato a terra in una pozza di sangue ferito all’addome da alcune coltellate. E’ probabile che la fazione a cui appartiene il giovane ferito sia ora in cerca di un regolamento di conti.

Scrive il Comitato dei cittadini della stazione dopo l’ennesimo episodio di violenza: dove sono i politici, forse in ferie?

“Il comitato IV Novembre ha l’intenzione di organizzare manifestazione per la legalità in piazzale Marconi nel prossimo autunno: i negozianti sono esasperati dalle bande di spacciatori, i residenti vivono nella paura, le ragazze che camminano verso la stazione sono molestate da spacciatori che si sentono onnipotenti. Tutta l cittadinanza di Reggio Emilia deve partecipare perché quello che sta avvenendo in stazione è un problema gravissimo, riguarda la sicurezza di tutti gli abitanti della provincia, perché tutti prima o poi prenderanno un treno. 40.000 (quarantamila) persone ogni giorno transitano per queste strade. Nessuno poliziotto o carabiniere le presidia. Girano in macchina come turisti. Pochi giorni fa un ragazzo maghrebino è finito in ospedale in gravi condizioni dopo una bottigliata alla testa in Via Alai. Una settimana dopo un ghanese è stato accoltellato da un maghrebino sua Viale IV Novembre. E oggi la vendetta è arrivata, nello stesso posto, stavolta con una bottiglia rotta. Le risse sono costanti e quotidiane.

Il quartiere è fuori controllo. La polizia arriva in massa solo dopo che la coltellata è già stata data. Non c’è presidio del territorio. Il questore suggerisce infelicemente di blindare le cantine: i cancelli blindati li paga lui? Questa idea ci riporta alla difesa medievale: contro i barbari dobbiamo alzare muri, scavare fossati. Il contado non si riesce a controllare. Con queste dichiarazioni il questore ammette implicitamente che non esiste e non ci sarà controllo. Qui bisogna evitare una guerra tra bande che sta avvenendo con dei coltelli di 20 cm. Queste bande che si affrontano arriveranno un giorno alle pistole e si spareranno da un alto all’ altro di viale IV Novembre. Vediamo chiaramente il finale di questa storia.

Ci fanno compassione i poveri poliziotti che arrivano dopo le coltellate e devono frapporsi tra le bande per meno di 2000 euro al mese.  Storia che la politica locale, il questore e il prefetto sembrano ignorare. Poghi giorni fa il segretario del Siulp dichiara sui quotidiani: “Li una pattuglia da sola non può far niente”  e “QUEL QUARTIERE DOPO UNA CERTA ORA È IMPRATICABILE LO DICO DA UOMO DI 48 ANNI E DA ISPETTORE DI POLIZIA” per poi proseguire con “LA VECCHIA AMMINISTRAZIONE HA SEMPRE MINIMIZZATO” e poi “L’ESERCITO BEN VENGA” e tutto ciò la dice lunga sulla situazione che è degenerata verso un punto di non ritorno. Ve lo diciamo: state giocando col fuoco! Ci sono ragazze giovani e giovanissime che si vendono per una dose sotto i portici dei condomini di via Alai: dov’è la Polizia? Questa non è più Italia.



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