“Reggio stazione, sindaco calato da Plutone”

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Riceviamo la lettera di Andrea Motti, cittadino di Reggio e lettore di 24emilia, che qui sotto pubblichiamo.

“Buongiorno direttore,
chi ha avuto modo di seguire la puntata di ieri sera de “Il Graffio”,
tema la drammatica situazione della zona stazione storica, si sarà (spero) reso conto della completa inadeguatezza della nostra amministrazione comunale. In completa continuità con quelle precedenti, d’altra parte.

Il sindaco pareva calato da Plutone e ascoltava i residenti attonito con gli occhi sgranati, blaterando
frasi infelici come “venendo dall’ospedale (come esperienza immagino) non ero a conoscenza di situazioni così gravi come me le state descrivendo”,o accennando a soluzioni del tipo “bisogna farsi carico e accompagnare queste persone in percorsi di inserimento”. O ancora “se chiedete misure restrittive o di repressione di certi fenomeni non sono io il vostro interlocutore”.

Chi delinque, chi si macchia di comportamenti violenti, chi occupa, chi spaccia e chi si droga
può dormire sonni più che tranquillissimi. I residenti onesti, i proprietari che non possono azzardarsi a scendere nei garage, perché respinti con violenza da “non si sa chi sia e perché sia sul nostro territorio”.
Oppure quelli di noi che per lavoro o studio debbono recarsi in Stazione schivando bivacchi, risse, molestie se ne facciano una ragione.

Con questo atteggiamento, questa risolutezza (eufemismo), questa poca volontà di affrontare un problema che si sta rapidamente espandendo a macchia d’olio in altri quartieri neanche i Navy Seals ci salveranno, altro che esercito italiano.

Ps: giusto ieri nel mio quartiere abbiamo dovuto far intervenire le forze dell’ordine dopo che ci si è accorti, fortunatamente quasi subito, che una coppia di stranieri si era stabilita abusivamente in una casa, attualmente vuota e in vendita, forzando una finestra zona Parco delle Caprette.
La questione è sfuggita di mano, da troppo tempo, ora non si risolve se non attuando politiche serie con misure anche poco piacevoli. Temo però: “No non ora, non qui”, parafrasando “depressione caspica”.

Evviva, evviva, evviva”.



Ci sono 12 commenti

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  1. kursk

    bellissima iniziativa a Reggio Emilia dove la zona stazione prova a rialzarsi con “il Piccolo Festival delle culture”….dal servizio giornalistico passato su Telereggio, le belle immagini di chi vi ha partecipato mi hanno rassicurato moltissimo.La festa mi pare senz’altro riuscita e merita un plauso.
    PECCATO aver avuto la conferma che nessuno dei nostri concittadini di origine africana che incrociamo passando per quelle strade e che “apparentemente” fanno nulla se non appoggiarsi per terra o ad una colonna in attesa di qualcuno o qualcosa, fosse presente…di sicuro dal video non si vedevano….tutti allergici alle feste o alle riprese video ? Forse erano tutti impegnati nei turni di notte facendo lavori che noi italiani non vogliamo piu’ fare, pagandoci cosi’ pure le pensioni….

  2. Paolo

    Con il governo di destra sono diminuito gli sbarchi, hanno sistemato la criminalità, sono aumentate le pensioni, è migliorato l’ordine pubblico in tutte le città, la sanità pubblica funziona che una meraviglia, ecc. Ecc..Non c’è abbastanza spazio per elencare tutte le cose belle che si stanno facendo e progettando!

  3. Ricky del Nobile

    Il popolo reggiano ha diritto di vivere con dignità e padronanza della loro città…africani, marocchini,indiani..insomma tutta questa gente che fa del loro marchio la negatività di una bellissima città come Reggio Emilia..non faccio tutto un fascio..c’è gente onesta e lavoratrice tra gli stranieri citati..e ci sono quelli che fanno della città le paure del popolo reggiano..bisogna prendere coscienza e responsabilità,…il sindaco e il governo devono prendere decisioni che danno vita alla città e mandare via tanta gente sporca che fa di Reggio Emilia un quadro sbagliato della sua bellezza,e lasciando liberi di distruggere una città italiana

  4. Erico

    Io sono Brasiliano. Sono stato in Reggio Emilia a maggio insieme a mio fratello (che vive negli stati uniti, e ha voglia di vivere in Italia insieme alla sua moglie Americana). Abbiamo scelto alcune città per conoscere prima di trasferirsi, e purtroppo a Reggio non siamo stati confortevole con la situazione. Gli sguardi delle persone per strada ci spaventano. É davvero triste vedere un bel posto con questo problema. E ovviamente questo fa con che persone qualificati, con famiglia, con soldi per investire arrendersi e cerca un’ altra città.

  5. Chiara

    Parco del popolo, durante un pomeriggio di qs settimana, con i tendoni del dinamico festival pieni di bambini festosi e famigliole, sotto al nostro bel teatro Valli, 5 marocchini o giù di li’ fumano marijuana appestando l’aria, due vigili a 20 metri parlano tra loro e gli danno le spalle ( non li avranno visti?), mi sposto di 80 metri due volanti della polizia stanno controllando documenti ad un altro bivacco di stranieri, spiego la situazione a uno degli agenti che mi dice: ” grazie per la segnalazione, ma non riusciamo a mettere dentro neanche gli spacciatori, figuriamoci quelli…mi spiace perche e’ pieno di ragazzini qui, e’ un brutto vedere”. Ecco, poveri agenti ho pensato…

  6. Mario Negri

    “se chiedete misure restrittive o di repressione di certi fenomeni non sono io il vostro interlocutore”. Questa è la risposta tipo del postcomunista radical-chic medio di oggi. Peccato che il suo equivalente Sala, a Milano, vesta l’abito che il postcomunista radical-chic medio di oggi indossa, quello dell'”allarme autoritarismo di stampo fascista” quando polizia e carabinieri tentano di ristabilire ordine e sicurezza alla stazione centrale. Questi democratici da salotto, che non conoscono cosa accade a due km di distanza dai loro ambiti di vita protetti, pretendono che chi vive nella m… accolga i loro fantomatici “percorsi di inclusione “…

  7. Alessandra

    Sono d’accordissimo con Andrea Motti.
    Reggio è diventata una città poco vivibile, e il problema non riguarda più solo le zone “calde”. Basta andare a fare un giro in centro al giovedì pomeriggio, specialmente intorno al Teatro Valli e sotto l’isolato S.Rocco: c’è da aver paura. Perché la polizia e i carabinieri non fanno un giro a piedi ogni tanto? Una volta lo facevano e c’era meno gentaglia in giro. Sotto il portico del Valli ci sono solo barboni che dormono o fumatori di hashish…Questa è la nuova Reggio Emilia? Eravamo una città meravigliosa, pulita e tranquilla, ora uno schifo ovunque tra microcriminalità e sporcizia. Sveglia, nuovo sindaco, i problemi ci sono e bisogna risolverli!!

  8. Simone

    Fino a quando la gente si lamenterà (giustamente), di questo e di tante altre cose, in pubblico, sui giornali, in TV, ma nell’intimità della cabina elettorale metterà la fatidica “x” sempre sui soliti noti, le cose non potranno che peggiorare, e questo ne è l’esempio. Indifferenza e fandonie anche verso chi ha dato loro fiducia. Bisogna avere il coraggio di cambiare, ne avevamo la possibilità e l’abbiamo sprecata. Prossimo treno tra 5 anni, cominciamo a pensarci, che di tempo ne abbiamo..
    Massima solidarietà e vicinanza al concittadino Motti, che non conosco ma del quale comprendo e col quale condivido preoccupazioni, delusioni e “incertezza” circa il futuro della nostra città.

      • Federica

        Vivo il quartiere da vent’anni e frequento la città a piedi e in bicicletta. Ho un figlio adolescente che vorrei potesse uscire con gli amici fu anche solo andare e tornare da scuola senza incontrare nullafacenti ubriachi, spacciatori, tossici che usano davanti a Tutti, bande di minori stranieri non accompagnati che sfrecciano con i monopattini, ladri di biciclette a ogni angolo e carcasse abbandonate…. ho ascoltato sindaco e questore e non mi hanno rassicurato. Non credo che possano avere soluzioni, ma mi pareva che non avessero neanche percezione di cosa significhi da ospizio andare a teatro una sera da sola per una donna. A chi crede che sia un problema solo di noi che viviamo tra ospizio, Mirabello e zona est del centro storico, mi dispiace ma non è solo un nostro problema. Spesso purtroppo pare che sia così, anche parlando con amici.


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