La lista civica per Reggio Emilia. “La Lista Civica per Reggio Emilia esprime soddisfazione per la decisione adottata nel corso della riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Siamo lieti altresì di constatare che il sindaco Massari ne ha dato notizia ribadendo che non è certo la bacchetta magica, ma che può aiutare. Si tratta di una iniziativa che viene accolta da noi, e dai cittadini, con ancora maggiore favore tenuto conto che, come è stato evidenziato dal consigliere Tarquini nel corso della prima seduta del Consiglio comunale, non è contenuta nelle linee programmatiche presentate e approvate con il voto contrario, anche per questo motivo, dei consiglieri della Lista Civica. A questo punto ci auguriamo che il Prefetto possa ricevere risposta positiva dal Ministero e auspichiamo che ci sia presto una estensione della presenza dei militari dell’Esercito anche in altri luoghi altrettanto insicuri della città, come ad esempio nella zona dei Teatri e Isolato San Rocco”.
Alessandro Aragona (presidente provinciale FdI Reggio Emilia e Capogruppo in Sala Tricolore). “Finalmente, ci verrebbe da dire. Come Fratelli d’Italia accogliamo con estremo favore la richiesta di aderire al protocollo Strade Sicure avanzata dal Prefetto al Ministero dell’Interno.
Anzi, la consideriamo una grande vittoria per chi, come noi in questi anni, è stato sempre fermo sul punto fuori e dentro la campagna elettorale, come dimostra anche la nostra mozione presentata in Consiglio Comunale pochi giorni dopo l’insediamento del nostro Gruppo Consiliare.
Purtroppo è una vittoria a cui non si può brindare.
Una scelta che andava fatta prima, e che probabilmente oggi ci consegnerebbe una situazione meno drammatica in alcuni quartieri, se solo il PD non avesse deliberatamente voluto sottostimare un problema, quello della sicurezza urbana, esploso in città da molto tempo.
I militari che oggi sono richiesti sarebbero potuti essere qui da molto tempo, cioè da quando l’operazione era stata messa in piedi dal Ministero. Per il futuro, speriamo che su altre scelte importanti per il benessere collettivo il centrosinistra non scelga la strada della chiusura e dell’autoreferenzialità, ma sia disposto al ad ascoltare le istanze delle altre forze politiche e dei cittadini, prima che i problemi diventino bombe a orologeria”.
Cgil: esercito non tolga attenzione ad altre soluzioni. “Abbiamo appreso dalla stampa della decisione assunta dalla Prefettura di Reggio Emilia, unitamente all’Amministrazione Comunale, di richiedere l’utilizzo dell’esercito nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” e, senza entrare nel merito della stessa e in attesa che il Ministero si pronunci, auspichiamo che questa scelta non illuda Amministrazione e cittadini di aver trovato la soluzione al cosi detto “problema Stazione””.
Lo scrive in una nota la Cgil di Reggio Emilia che per bocca di Luca Chierici, della Segreteria confederale, aggiunge “tale soluzione potrà sicuramente contribuire a placare un senso di “insicurezza percepito”, ma non basta a creare una sicurezza reale nel quartiere”.
“Portare in una zona indubbiamente problematica i militari e contemporaneamente allentare la presenza delle Forze dell’ordine eliminando il presidio fisso di via Turri è una decisione che andrà monitorata attentamente – continua il sindacato – Occorre riprendere in mano il “protocollo Stazione”, siglato con la scorsa Amministrazione e la cui cabina di regia è in mano al Comune, per fornire, a fianco di strumenti di deterrenza o repressivi, soluzioni assistenziali e di tutela, partendo dal rafforzamento dei sistemi di inclusione sociale, del senso di comunità, della collaborazione con i servizi sanitari attraverso percorsi condivisi con tutti gli attori firmatari del protocollo stesso: è l’unico modo – conclude la Cgil – per curare le cause e non limitarsi a lenire i sintomi”.
Alessandro Rinaldi (capogruppo in Comune e segretario cittadino Lega) – “Apprendo con grande soddisfazione dagli organi di informazione che il Prefetto Maria Rita Cocciufa ha finalmente richiesto al Ministero degli interni la presenza dell’esercito nell’ambito dell’operazione Strade sicure.
Si tratta a tutti gli effetti di una inequivocabile vittoria della Lega reggiana, che è bene ricordare è stata la prima forza politica a richiedere pubblicamente a Gennaio scorso la presenza dei militari quale forza deterrente per contrastare il dilagante aumento di criminalità e degrado nelle zone più critiche della città.
Una vittoria testimoniata innanzitutto dalle due mozioni del Gruppo consigliare Lega (a firma Sacchi, Salati, Varchetta e Rinaldi) volte a far sì che il Sindaco richiedesse l’esercito.
Documenti discussi in Sala del Tricolore a febbraio e a marzo scorso ed entrambi bocciati dalla maggioranza PD perché “ noi avevamo un’idea distorta della sicurezza cittadina e soffiavamo sulla paura della gente raccontando problemi di insicurezza e criminalità in realtà inesistenti”.
Lo stesso Prefetto, è doveroso specificare, disse che Reggio non aveva bisogno dell’esercito.
Ora a distanza di pochi mesi la richiesta dei militari in zona stazione, avallata oltre che dal Prefetto anche dal Sindaco PD Massari, è una chiara testimonianza di come avevamo ragione su tutta la linea e di come Reggio purtroppo soffre di gravi deficit di sicurezza urbana in particolari aree della città, su tutte la zona che gravità attorno alla stazione centrale ma non solo.
È comunque doveroso evidenziare la tardività di questa richiesta.
Reggio è infatti la sola città dell’Emilia a non avere ancora la presenza dell’esercito quale forza deterrente per la tutela della sicurezza della cittadinanza e a presidio delle aree della città più degradate e maggiormente interessate da fenomeni di criminalità.
Ad ogni buon conto, siamo certamente soddisfatti di veder finalmente accolta una nostra battaglia politica che portavamo avanti sia pubblicamente che nelle istituzioni cittadine da diversi mesi a questa parte.
Fabrizio Aguzzoli (capogruppo di Coalizione Civica in Consiglio comunale) – “Dopo soli 16 anni di attesa, anche la Prefettura di Reggio Emilia, in accordo con il sindaco Marco Massari, ha chiesto di aderire al progetto Strade Sicure dell’esercito, datato 2008: lo ha comunicato il primo cittadino oggi alle redazioni, buon ultimo dopo i colleghi sindaci di Bologna, Modena e Parma, confermando che l’unico punto di discontinuità tra la sua Giunta e quelle precedenti si sostanzia nel copiare un’idea sostenuta da anni da Coalizione Civica e in cui ha creduto solo l’opposizione.
Il 23 luglio 2024 passa alla storia come giorno in cui finalmente viene mandato in pensione il “tutte balle” di Graziano Delrio e il “solo percezioni” di Luca Vecchi sui problemi di sicurezza della città. La Prefettura fa segnare un punto a suo favore cambiando radicalmente indirizzo, dopo aver sempre minimizzato i problemi esistenti; il Centrosinistra di Palazzo, invece, colleziona un’immensa figuraccia, figlia della sua stessa tendenza a nascondere i problemi, piuttosto che a risolverli.
Più volte avevo affermato in campagna elettorale, che se eletto sindaco avrei, come primo atto, sentito le autorità di pubblica sicurezza, a partire da Prefetto e Questore, per chiedere proprio l’adesione al progetto Strade Sicure e avere finalmente l’esercito in zona stazione. Questa proposta è costata a Coalizione Civica in campagna elettorale, l’attacco scomposto di Sinistra italiana, che non solo negava l’utilità della misura, ma ci tacciava di perseguire atteggiamenti di destra. Vengono così completamente smentiti dal sindaco che sostengono; allo stesso modo viene del tutto smentito chi sosteneva che l’esercito in stazione non sarebbe servito perché abilitato ad agire solo in funzione antiterrorismo: tutte balle, queste.
Ridicolizzato, infine, il sindaco Luca vecchi, che ha sempre avversato l’ipotesi dell’esercito in zona stazione; e con lui, a fare una figura penosa anche il gruppo di maggioranza del Pd della scorsa legislatura che, ricordiamolo, lo scorso 18 marzo ha persino votato compatto contro la discussione in consiglio comunale di un documento sull’esercito in zona stazione. Un vergognoso schiaffo ai cittadini, che oggi si trasforma in un boomerang: sul tema sicurezza, il Pd perde anche oggi credibilità, smentito dal suo stesso sindaco”.
Paola Soragni (Movimento per Reggio Emilia) – “Massari dimostra pienamente che a Reggio Emilia la sinistra e la destra perseguono gli stessi fini e di fatto sono la stessa cosa. Ciò è sempre stato sostenuto dal Movimento per Reggio Emilia e con l’arrivo dell’esercito a Reggio come chiesto a gran voce dalla destra e da Massari ne è la prova. In consiglio comunale non esiste più una vera è integra opposizione. La democrazia è morta. L’esercito rappresenta altresì il fallimento della politica dominante a Reggio Emilia che non è stata capace di ammettere l’esistenza di un serio problema, lo ha preso sottogamba e c’è rimasta in mezzo… che brutta figura ! E fallimento delle politiche di integrazione alla stregua delle peggiori metropoli. Il “modello Reggio” fallito miseramente, anzi .. Massarimente…
E ora come pensano di cavarsela? Che progetti hanno per integrazione e maggior sicurezza, a parte richiedere l’aiuto all’esercito per la propria incapacità mostrata sino ad ora?”.
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