Giovedì 26 gennaio Reggio ha ricordato il campione americano di basket Kobe Bryant e la figlia di 13 anni Gianna Maria, anch’essa cestista, scomparsi entrambi nell’area di Los Angeles nel 2020, in un incidente in elicottero in cui persero la vita complessivamente nove persone: in largo Kobe e Gianna Bryant, nei pressi del palazzetto dello sport di via Guasco, l’assessora comunale a educazione e sport Raffaella Curioni ha omaggiato padre e figlia insieme ai bambini e alle bambine del vicino asilo Otello Sarzi, che hanno contribuito con alcuni disegni dedicati alla ricorrenza.
In occasione del terzo anniversario dalla scomparsa dei Bryant, anche la console generale degli Stati Uniti Ragini Gupta ha voluto partecipare alle celebrazioni organizzate dalla città del tricolore, inviando un messaggio per sottolineare il forte legame che il giocatore ha sempre mantenuto con Reggio: “La storia di Kobe Bryant è cominciata proprio qui, in Italia, a Reggio Emilia per la precisione. È stata la vostra comunità che lo ha cresciuto, facendo sentire benvenuti lui e la sua famiglia. Nelle interviste, quando lui raccontava degli anni vissuti a Reggio, ricordava questo luogo con riverenza e amore. Bryant è figlio dell’Italia tanto quanto è figlio degli Stati Uniti. Era un ambasciatore del basket, il cui amore per il gioco ha riunito così tante persone”.
Durante la giornata al cinema Rosebud è stata programmata una doppia proiezione gratuita del documentario “Kobe – Una storia italiana”: alle 18 un appuntamento su invito dedicato a una platea istituzionale e ad alcune società sportive, alle 21 invece la proiezione aperta a tutta la città. È la prima proiezione del documentario in sala, dopo l’uscita lo scorso settembre su una piattaforma di streaming.
Il docufilm ripercorre la storia del giovane Kobe Bryant e di suo padre tra le varie città italiane in cui hanno vissuto. Reggio e il percorso di formazione del campione di basket nella squadra reggiana fanno ovviamente la parte del leone per tutto il documentario: sono molte le riprese effettuate in città, come ad esempio nella scuola elementare San Vincenzo, che Kobe ha frequentato da bambino, o le interviste ai suoi tanti amici reggiani ed ex compagni di classe.
In memoria di Bryant e della figlia Gianna Maria i tre ponti di Calatrava e la fontana del teatro municipale Valli sono state illuminate di giallo e viola, i colori dei Los Angeles Lakers, la squadra con cui il cestista ha raggiunto la fama mondiale.
In occasione del terzo anniversario della tragica scomparsa del grande cestista americano Kobe Bryant e della sua giovanissima figlia Gianna, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La tragica scomparsa di Kobe e Gianna Bryant colpì e scosse il mondo intero”, ha ricordato il sindaco di Reggio Luca Vecchi: “Non poteva non essere così anche a Reggio, dove Kobe visse diversi anni della propria vita e dove mantenne un legame e una relazione con tanti amici. Reggio ha sempre avuto un rapporto speciale con la memoria dei fatti che segnano la sua storia. È da qui che è nata la volontà di dedicare una piazza di Reggio, quella del palasport, a Kobe e a Gianna, e di ricordarli ogni anno con alcune iniziative. È stato un modo per interpretare lo spirito della città, che ha apprezzato e partecipato. Se Kobe è diventato ciò che la storia del basket ricorderà per sempre, lo deve in parte anche a quanto accadde a Reggio nella sua adolescenza. Ricordarlo è anche un atto di rispetto e consapevolezza di tutto questo”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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