Licenziati dalla giunta comunale, lo schema di Bilancio 2022-2024 e il relativo Piano degli investimenti – annuale e triennale, in questa occasione fortemente potenziati dalle risorse destinate a Reggio Emilia dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – viene presentato e depositato oggi al Consiglio comunale, in vista dell’esame in Commissione e negli incontri con le organizzazioni sindacali, per approdare infine a discussione e voto del Consiglio stesso, prevista entro marzo.
QUATTRO PUNTI CHIAVE – La proposta previsionale 2022 si caratterizza principalmente per:
Un eccezionale impulso agli investimenti, grazie alle risorse del Pnrr che occupano da sole il 64% del totale dei contributi per il triennio 2022-2024 e la cui assegnazione evidenzia una spiccata capacità dell’Amministrazione e della città a proporre progetti attrattori di risorse. Ad oggi, fra somme già assegnate e fondi di Missione a cui si è richiesto di accedere, al Comune potrebbero arrivare circa 100 milioni di euro.
Nessuna nuova tassazione per le famiglie, diminuzione della pressione fiscale complessiva per le imprese, grazie alla manovra Comune-Stato.
Più aiuti alle famiglie e maggiori risorse alle politiche culturali, educative e del welfare per affrontare la attesa definitiva uscita dalla pandemia, la ripresa e le eventuali ulteriori situazioni di crisi determinate dai recenti sviluppi internazionali.
Nell’ambito del sostegno alle famiglie sono previsti 21,2 milioni di euro (+30% rispetto all’inizio 2021) per Sanità e Welfare, di cui 1,98 milioni di euro dal Fondo Povertà (+13,8% rispetto al 2021).
L’impegno di spesa per le Politiche socio-educative (Comune e Fcr) rivolte a bambini e giovanissimi nel 2022 è previsto di 58,4 milioni di euro, con un aumento di circa il 6% rispetto all’anno precedente (oltre 3,5 milioni di euro in più) e, in particolare, con un incremento del 70% circa per la fascia 6-18 anni.
Politiche pubbliche in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
IL SINDACO – “E’ l’ottavo Bilancio che l’Amministrazione comunale vara dal mio primo mandato e ritengo sia il più importante per la mole di progetti e risorse messi in campo per gli investimenti, con somme senza precedenti grazie anche ai contributi del Pnrr, e per il consolidamento del sistema dei servizi alla persona, ma anche per l’attrattività di risorse per la città e per la complessiva invarianza della tassazione a carico delle famiglie. Sono le nostre risposte alle conseguenze dell’emergenza sanitaria che porta con sé costi tuttora dirompenti, alla ripresa resiliente del sistema sociale ed economico e alla nuova inattesa emergenza umanitaria internazionale, un fatto globale che preannuncia condizionamenti significativi sugli enti locali”, ha detto il sindaco Luca Vecchi, illustrando lo schema di Bilancio ai giornalisti.
“Parliamo – ha aggiunto il sindaco – di investimenti pianificati pari a 262 milioni per il solo 2022, mentre in città sono in corso o in via di conclusione cantieri per una valore ulteriore di 300 milioni di euro, se assommiamo agli interventi diretti del Comune, quelli di società partecipate e altri organismi quali il sistema sanitario per il Mire e l’Anas per l’ultimazione della Tangenziale Nord.
“Alle risorse già a Bilancio – ha concluso il sindaco – se ne aggiungeranno prevedibilmente altre in corso d’anno nell’ambito del Pnrr, mentre le misure di Welfare, Educazione, Cultura e Sport sono state studiate e adottate prima di tutto per affrontare le nuove fragilità sociali, il disagio giovanile e le difficoltà famigliari. Da una parte dunque la leva del rilancio e della sostenibilità, dall’altra la cura e l’accompagnamento delle persone e della comunità nel suo complesso”.
L’ASSESSORE – “Con la mente fissa alle vittime dell’inutile strage in corso nell’Europa orientale – ha detto l’assessore a Bilancio e Welfare, Daniele Marchi – presentiamo oggi il Bilancio 2022-24 che ha nella resilienza e nella ripresa le sue cifre, non solo perché stanno dentro alla sigla Pnrr di cui saremo anche come città protagonisti, ma anche perché vogliamo e dobbiamo parlare al futuro. Lo facciamo attorno due priorità su tutto: investimenti e giovani; e con un unica filosofia, quella della sostenibilità, nelle sue diverse declinazioni.
“Entriamo in una fase oggettivamente nuova per la vita degli enti locali e delle nostre città – ha aggiunto l’assessore – Da un lato un piano degli investimenti senza precedenti per qualità e quantità. Dall’altro la sempre più complessa tenuta degli equilibri di parte corrente, stressati da una sempre maggior rigidità della spesa, gravati dalla persistenza di ‘costi Covid’ e appesantiti da forti rincari del costo dell’energia. Possiamo stimare che i costi dell’energia per la pubblica illuminazione e per la gestione calore di scuole e altri immobili comunali incideranno per almeno 2 milioni di euro in più sul Bilancio del Comune, rispetto all’anno scorso.
“La manovra 2022 che presentiamo – ha spiegato Marchi – vale complessivamente 420,8 milioni di euro, una somma che quasi fa tremare i polsi. Il valore triennale (2022-2024) degli investimenti è pari a 403,9 milioni di euro. La spesa corrente, in grande parte ‘rigida’ cioè obbligata, è prevista in 158,8 milioni di euro. Dai dati emerge un aspetto storico: per la prima volta l’impegno per gli investimenti supera di gran lunga quello per la spesa corrente. Da notare fra l’altro che i contributi del Pnrr sono assegnati sulla base di progetti definiti e pianificati e questo è stato possibile con il lavoro tecnico e politico avvenuto in questi mesi. In prospettiva saremo chiamati a un forte impegno di governance, di gestione e impiego efficace ed efficiente delle risorse. Di certo, l’aver già orientato gli strumenti di programmazione strategica (Dup) del Comune secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030, consente di non stravolgere l’impianto della nostra programmazione e di canalizzare con più facilità e coerenza le risorse Pnrr.
“Una programmazione – ha concluso l’assessore Marchi – che potenzia i servizi senza aumentare le tasse alle famiglie e che cerca di guardare al futuro con fiducia, nonostante tutto, e prendendosi cura della città e delle sue persone, soprattutto quelle più fragili”.
QUALE CITTÀ – Queste quattro “caratteristiche di Bilancio” sono da una parte centrali nel percorso di ripresa economica e consolidamento della stessa in termini di sostenibilità, circolarità, risposta alla crisi e occupazione, dall’altra lo sono nel quadro della coesione sociale e del nuovo welfare che l’Amministrazione ha impostato nei mesi scorsi e sta portando avanti con gli attori della città.
E’ quanto si delinea per il futuro prossimo di una città – dati del 2021 – di 170.283 abitanti (circa 2.000 in meno rispetto al 2019, una oscillazione ricorrente), con 79.084 famiglie delle quali il 43,3% monopersonali e con un sensibile incremento delle nuove povertà:
le richieste di Reddito di cittadinanza sono state 2.050 (il 40% in più rispetto all’anno precedente) di cui 670 in gestione ai Centri per l’impiego e 1.380 in gestione ai Servizi sociali del Comune;
i nuclei beneficiari di contributi economici per motivi di povertà sono stati 899 (il 5,8% in più rispetto al 2020).
Per dare idea del lavoro di accompagnamento e cura sociale in corso, in tema di minori in carico ai Servizi sociali del Comune, cioè quei minori per i quali sono attivati interventi specifici rivolti direttamente alle loro persone, su 8.114 famiglie in carico ai servizi (dati ad oggi disponibili, relativi al 2021) sono 3.101 i minorenni nella fascia di età 0-18 anni, di cui 2.748 residenti a Reggio Emilia, su 29.721 minorenni presenti in città. Il 9,2 % dei minorenni di Reggio Emilia risulta in carico ai servizi sociali.
A fronte di ciò, si registrano trasferimenti statali in diminuzione del 26,5%, ovvero da 45 a 33 milioni di euro, non adeguati a fronteggiare la situazione epidemiologica e l’aumento delle spese per l’energia.
A incidere con un più 4,73% sulla spesa corrente complessiva di 158,8 milioni di euro è principalmente l’aumento del costo dell’energia elettrica, a cui si aggiungono l’appalto per la rimozione e smaltimento neve, l’indebitamento sia pur limitato a sostegno di nuovi investimenti, la refezione scolastica ed altre progettualità educative e gli affitti di sedi.
DATI MACRO DI BILANCIO – La manovra 2022 vale complessivamente 420,8 milioni di euro, di cui 262 milioni per investimenti per il solo 2022 – a cui si aggiungono 90,8 milioni previsti per il 2023 e 51,1 milioni per il 2024, per un valore triennale (2022-2024) di investimenti pari a 403,9 milioni di euro. La spesa corrente è appunto prevista in 158,8 milioni di euro. Vanno aggiunti i 950.000 euro di project financing.
I contributi per investimenti aumentano nel 2022-24 del 304% rispetto al triennio 2021-23.
Dei 264 milioni di euro di risorse in entrata per investimenti del triennio 2022-24, il 57% deriva da contributi esterni (di cui 64% contributi Pnrr, il 3,5% contributo progetto Piers, il 32,5% contributi vari regionali e ministeriali. Ancora, l’11% delle risorse sono proprie del Comune e il 24% da indebitamento.
PNRR: UN VOLANO PER LA CITTÀ DI OGGI E DOMANI – Reggio Emilia attrarrà o si è candidata ad attrarre dal Pnrr, nel 2022, risorse per il Bilancio comunale pari a 90,7 milioni di euro, in particolare attraverso 4 delle 6 Missioni del Piano:
4,2 milioni di euro per digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (Missione 1). Sono previsti fra l’altro interventi per migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei; opere per la valorizzazione dell’identità di parchi e giardini storici;
14,1 milioni di euro per rivoluzione verde e transizione ecologica (Missione 2). Sono candidati interventi per il rafforzamento mobilità ciclabile, la costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici, interventi per la resilienza e la valorizzazione del territorio (già assegnati 1,6 milioni);
37,4 milioni di euro per istruzione e ricerca (Missione 4). Nel pacchetto di candidature: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia, servizi educativi e di cura della prima infanzia (9,6 milioni di euro); Piano di estensione del tempo pieno e del sevizio mense scolastiche (1,7 milioni di euro), Piano per le infrastrutture per lo sport nelle scuole (2,8 milioni di euro); Piano riqualificazione e sicurezza edilizia scolastica (23,4 milioni di euro);
35 milioni di euro per inclusione e coesione sociale (Missione 5). Queste risorse sono già state tutte assegnate: investimenti in Progetti di rigenerazione urbana, per ridurre il rischio di emarginazione e degrado (20 milioni) e Programma innovativo della qualità dell’abitare-Pinqua (15 milioni).
Nell’ambito della Missione 5, è inoltre in corso di preparazione una ulteriore serie di candidature al finanziamento di progetti quali: Sostegno a persone vulnerabili e prevenzione dell’“istituzionalizzazione” (ricovero stabilizzato) di persone anziane non autosufficienti con azioni che consentano una loro assistenza più personalizzata e nei loro luoghi di vita abituale; Percorsi di autonomia per persone con disabilità; Housing temporaneo.
Di queste risorse, dunque, circa 38,6 milioni sono già assegnati e sono ad ora candidati progetti per 52 milioni di euro.
Le opere pubbliche coinvolte sono 57 e 11 i bandi a cui il Comune di Reggio Emilia partecipa.
POLITICHE E RISORSE – Il Bilancio prevede, per il triennio 2022-2024, lo sviluppo di una serie di politiche e strategie legate al programma di mandato e in continuità con gli anni scorsi, sulla base di risorse proprie, di fonti di finanziamento europei e regionali, dello stesso Pnrr.
Data la crisi pandemica e il contesto internazionale, il capitolo Sostegno alle famiglie ha ricevuto un sensibile incremento. Scuola, Mobilità e Sostenibilità le altre voci più consistenti.
Sostegno alle famiglie si articola in una serie di misure che incrociano welfare, scuola, sanità, non autosufficienza, povertà:
21,2 milioni di euro (+30% rispetto all’inizio 2021) per Sanità e Welfare, di cui 1,98 milioni di euro dal Fondo Povertà (+13,8% rispetto al 2021). Nell’ambito del welfare, si potenziano le politiche di contrasto alla povertà, per la non autosufficienza, di uscita dalla marginalità e di intercultura;
29,5 milioni di euro (+3,5% rispetto all’iniziale 2021), per Politiche educative, includenti il progetto Scuola diffusa, la refezione scolastica e diversi porgetti educativi diffusi;
21,6 milioni di euro per il Fondo non autosufficienza;
250.000 euro per sgravi tariffa rifiuti, con un incremento del Fondo dedicato per 50.000 euro, rispetto al 2021 per i nuclei famigliari con basso Isee.
Mobilità:
17,1 milioni di euro per l’attuazione del Pums e gli interventi di riorganizzazione della mobilità, che verranno sostanzialmente distribuiti in:
2,3 milioni per azioni di miglioramento della pedonalità e della ciclabilità cittadine, attuazione del Bicilab, implementazione del trasporto pubblico e della regolamentazione stradale;
10,8 milioni per la riqualificazione della mobilità urbana, quali interventi di fluidificazione e riordino della viabilità, oltre a un piano di interventi capillari di manutenzione straordinaria;
4 milioni di euro per la manutenzione dei ponti (Piano ponti).
Mobilità sostenibile:
35 milioni di euro, nel periodo 2022-24, di cui:
5,1 milioni di euro per il completamento di greenway e rete ciclabile urbana;
23,7 milioni di euro per nuovi percorsi ciclopedonali;
6,2 milioni di euro per messa in sicurezza e manutenzione infrastrutture ciclabili esistenti.
Viabilità:
17,8 milioni di euro per la realizzazione di tratti stradali di fluidificazione e deviazione del traffico a beneficio delle frazioni (Bretella di Rivalta e cosiddetta Tangenziale di Fogliano); soppressione di passaggi a livello.
Riqualificazione e implementazione del verde:
8,58 milioni di euro per la piantumazione di nuovi alberi (Piano di forestazione urbana); forestazione lineare presso la ferrovia Av e l’autostrada A1 (Km Bianco); riqualificazione di parchi cittadini e giardini storici (4,6 milioni di euro); realizzazione del Laboratorio ambientale; manutenzione del verde (6,6 milioni di euro).
Sport:
13,4 milioni di euro per interventi il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti sportivi (a Sesso e Masone in particolare); riqualificazione di servizi annessi a centri e strutture sportive e manutenzione impianti (4,9 milioni); realizzazione del nuovo Stadio dell’atletica (8,5 milioni di euro).
Cultura:
4 milioni di euro per investimenti programmati per la manutenzione di Biblioteche, Musei, Teatro dell’Orologio, Chiostri di San Domenico, cinema Rosebud, chiesa di San Giorgio, Fonderia-sede Fondazione della Danza, interventi di arte pubblica e realizzazione della Strada della cultura.
Cura della città
Scuola: 59 milioni di euro (di cui 52 in attesa di finanziamento da fondi del Pnrr dedicati alla scuola, a cui sono stati candidati vari progetti) per interventi su:
nidi e scuole infanzia (10,1 milioni di euro)
scuole primarie (7,2 milioni di euro)
scuole secondarie di primo grado (14,6 milioni di euro)
poli scolastici (22,5 milioni di euro)
altre strutture scolastiche sul territorio (4,6 milioni di euro)
Quartieri e Centro storico: 3 milioni di euro per le riqualificazioni di:
Galleria Santa Maria (200.000 euro)
piazza del Popol Giost (600.000 euro)
altri interventi (650.000 euro)
Progetto Città 15 minuti (1,5 milioni di euro)
Welfare e housing sociale: 14,2 milioni di euro per
riqualificazione e implementazione dell’Istituto Parisetti (4 milioni di euro)
housing sociale (1,5 milioni di euro)
interventi di riqualificazione nell’ambito del progetto Piers (17 milioni di euro)
Pinqua – Abitare sociale e solidale (12,5 milioni di euro)
Intervento straordinario per i centri sociali (500.000 euro)
LE AZIONI DELLA MANOVRA FINANZIARIA PER IL 2022 – La manovra finanziaria prevede, a sostegno delle Entrate, le seguenti fonti principali: Addizionale comunale all’Irpef, gettito Imu e Tari con alcune importanti riforme recepite dalla normativa nazionale; attivazione come previsto dell’Imposta di soggiorno, le entrate da dividendi fra cui spiccano quelle di Iren e il consistente apporto della lotta all’evasione ed elusione fiscale, i proventi da concessione edilizia.
IRPEF – Non è previsto alcun aumento dell’Addizionale comunale all’Irpef, mentre si confermano l’esenzione fino al 15.000 euro (la più alta in Emilia-Romagna) e la progressività dell’imposta. Si procede quest’anno all’adeguamento ai nuovi scaglioni statali, senza aumento della pressione fiscale complessiva e garantendo il gettito complessivo.
Si ha quindi la conferma della pressione fiscale precedente (2020-2021), ma con eliminazione dello scaglione di reddito da 55.000 a 75.000 euro, come previsto da normativa statale, e l’applicazione dello 0,80% sopra i 50.000 euro.
IMU E TARIFFA RIFIUTI – La pressione fiscale complessiva – di Stato e Comune – sulle imprese è in diminuzione, per quanto riguarda Imu e Tari.
Infatti, vanno considerati per il 2022:
l’aumento della deducibilità dell’Imu dal 60% al 100% possibile per gli immobili strumentali, ai fini della determinazione del reddito d’impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni.
La detraibilità Iva 10% della tariffa rifiuti per il passaggio da Tari a Tcp. Il passaggio dal regime di Tassa sui rifiuti (Tari) al regime di Tariffa rifiuti con natura corrispettiva (Tcp) – grazie alla realizzazione dei sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico di raccolta – comporta un vantaggio per le attività economiche: la tariffa diventa una fattura “ivata”, dunque si potrà detrarre il 10% di Iva, al contrario di oggi dove è tutto costo.
Le aliquote Imu resteranno invariate rispetto a quelle deliberate nel 2021, tranne per le categorie catastali: C/3 (Laboratori), D/1 (Opifici), D/7 (Fabbricati industriali), le cui aliquote aumentano da 0,96% a 1,06%.
Dunque, in altre parole, per i fabbricati appartenenti alle categorie catastali D/1 e D/7 attualmente gravati da aliquota Imu comunale pari al 2‰ (aliquota totale 9.6‰) si ipotizza l’aumento al 3‰ (aliquota totale 10,6‰) uniformandola agli altri fabbricati produttivi di categoria D/8. Per i fabbricati iscritti in categoria C/3 si ipotizza l’aumento al 10,6‰ uniformando l’aliquota agli altri immobili di categoria C già al 10,6‰.
Si potrà ottenere così, da stima su banca dati catastale, un incremento del gettito Imu pari a 1.777.536,00 euro.
PERCHÉ ALLA FINE LE IMPRESE RISPARMIANO? – La pressione complessiva di Imu e Tari è in diminuzione, in favore delle imprese, e questi dati lo dimostrano:
a una maggiore Imu da 9,6 a 10,6 su D/1 (Opifici), D/7 (industrie) e C3 (laboratori di arti e mestieri) per un totale di 1.777.536,00 euro
si affiancano:
un beneficio da minore Ires per maggiore deducibilità dal 60% al 100%, solo per persone giuridiche, per 1.770.612 euro;
risparmi su Tariffa rifiuti per Iva detraibile su Und D1-D7-C3 per stimati 600.000 euro;
risparmi su Tariffa rifiuti per Iva detraibile su totalità Und: 1.655.330 euro.
Si stimano così, per il 2022 sul 2021, risparmi fiscali per 593.076 euro, per le sole attività industriali e artigianali, e per tutte le attività economiche un risparmio fiscale complessivo pari a 1.648.406 euro.
IMPOSTA DI SOGGIORNO – In vigore dal primo febbraio 2022, l’Imposta di soggiorno genererà a regime una risorsa annuale stimata in 450.000 euro, a bilancio 2022 sono ad ora previsti 350.000 euro. Le entrate dall’Imposta di soggiorno sono destinate ad azioni in favore dell’attrattività e del turismo a Reggio Emilia.
DIVIDENDI – Da segnalare il trend ancora una volta in crescita dei dividendi di Iren e Agac Infrastrutture: atteso un più 4,68%. In particolare, il dividendo 2022 Iren è atteso a 8.358.662 euro (contro i 7.937.950 del 2021); il dividendo 2022 di Agac Infrastrutture a 530.000 euro, confermando in sostanza quello dello scorso anno.
CONTRASTO ALL’EVASIONE – L’attività di recupero di risorse da evasione ed elusione fiscale, con la giusta attenzione ai casi di difficoltà economica determinati dalla pandemia, fa prevedere entrate per 5 milioni di euro con la ripresa degli accertamenti arretrati di Imu e Tari-Tares e proventi derivati da segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate.
INDEBITAMENTO – Per accendere mutui a sostegno di investimenti, è in leggera crescita l’indebitamento. A livello pro capite, si prevede un passaggio dai 437 euro del 2021 ai 622 euro del 2022.
TRASFERIMENTI ALLE PARTECIPATE – I trasferimenti del Comune agli organismi partecipati sono indicati con una previsione di 31.499.191 euro (nel Previsionale 2021 erano stati 28.674.520 euro).
Fra i trasferimenti in aumento, quelli a Farmacie comunali riunite, per l’aumento del costo del trasporto di persone disabili e dei servizi alle persone minori: da 1.583.000 euro a 4.278.251 euro; e il trasferimenti all’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia da 19.564.000 (2021) a 19.748.000 euro nel 2022.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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