Reggio-Parma Festival, nastri di partenza per “Il Bestiario della Terra”

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Nastri di partenza per “Il Bestiario della Terra” di Yuval Avital, progetto dell’anno del Reggio Parma Festival. Giovedì 9 giugno verrà rivelato l’intero programma di un progetto che si snoderà nel corso dell’anno in un susseguirsi caleidoscopico di eventi. Una vera e propria invasione del territorio di Parma e Reggio Emilia che interessa luoghi diversi tra musei, teatri e coinvolge comunità ed enti locali.

Il Reggio Parma Festival

Reggio Parma Festival, tra le più importanti e prestigiose associazioni artistiche in Italia, dal 2001 svolge, con il sostegno del Ministero della Cultura, attività di promozione culturale sul territorio di Parma e Reggio Emilia, supportando l’organizzazione di importanti rassegne teatrali e musicali quali Festival Aperto a Reggio Emilia e Teatro Festival e Festival Verdi a Parma.

Nel 2022, come risposta alla disgregazione forzosa imposta dalla pandemia, il Reggio Parma Festival ha deciso di fare un passo ulteriore nella direzione di unire le professionalità, le specificità e le potenzialità dei teatri e delle città coinvolte, affidando a un artista, Yuval Avital, la costruzione di un percorso artistico che, attraverso eventi, mostre, performance, installazioni, fosse capace di coinvolgere, su un’idea e un progetto unici, le migliori espressioni artistiche, sia locali che nazionali.

Il Bestiario della Terra

Nasce così il “Bestiario della Terra”, in programma a Parma e Reggio Emilia da giugno a dicembre 2022, rivisitazione potente e suggestiva delle tradizioni che dal Medioevo connotano fortemente la cultura artistica, religiosa e scientifica di questa porzione di Emilia. Il progetto, di grande capacità espressiva, viene realizzato in stretta collaborazione con le tre fondazioni teatrali socie del Reggio Parma Festival, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione Teatro Due di Parma, con cui l’artista ha condiviso l’elaborazione e la definizione di ogni singola attività, in un virtuoso compenetrarsi di talenti e professioni.

Avital con “Il Bestiario della Terra” si immerge in un’indagine anticonvenzionale sul senso di incompletezza avvertito dall’uomo, sentimento che si trasforma in una spinta propulsiva a ricercare e scoprire le pieghe più recondite dell’Io, in un’ibridazione o contaminazione con l’animale annidato in ciascuno di noi.

Dove finisce dunque l’umanità e dove inizia la bestialità? Dove si nasconde, e soprattutto chi è, il mostro? L’artista tenta di rispondere a questi interrogativi in un processo esperienziale e multimediale poliedrico, un vero e proprio rito d’arte, da cui confluiranno decine di lavori inediti tra performance, videoart, opere visive e fotografiche, sculture, partiture, messe in scena teatrali e installazioni.

Giornata inaugurale del 9 giugno: “Anatomie squisite” e “Il Canto dello Zooforo”

Con la presentazione del 9 giugno, si darà avvio alla mostra monografica partecipativa “Anatomie squisite”, presso i Musei Civici di Reggio Emilia, e all’installazione icono-sonora de “Il Canto dello Zooforo” alla Casa del Suono di Parma.

Un ricco programma di iniziative caratterizzerà poi i mesi successivi, per un’immersione nell’immaginario dell’artista Yuval Avital, calato all’interno della storia, delle tradizioni e dei costumi locali. Un’esperienza unica da vivere in prima persona.

La ricerca artistica di Yuval Avital

Nato a Gerusalemme nel 1977 e residente a Milano, l’artista multimediale e compositore Yuval Avital sviluppa le sue opere in una varietà di spazi, tra luoghi pubblici, siti archeologici industriali, teatri e musei, sfidando le tradizionali categorie delle arti.
La pratica di Yuval Avital è di natura poliedrica, multimediale e multidisciplinare. La sua ricerca coinvolge linguaggi artistici eterogenei che spaziano dalla scrittura di partiture musicali alla pittura, dal suono alle installazioni complesse, passando per performance, video-art, fotografia, sculture sonore e nuove tecnologie.

Quando l’artista si focalizza su un’indagine d’arte collocata in un territorio specifico, nasce spesso un affresco di creazioni che creano un doppio percorso: il primo legato al processo e alle connessioni con la popolazione del luogo – parte dove l’esperienza corale, comunitaria non è meno importante del prodotto artistico finale – il secondo riguardo invece la restituzione, che vuole consegnare al pubblico un’emozione nell’hic et nunc, ma anche lasciare qualcosa che rimanga nel tempo: un segno, una memoria, una nuova chiave di lettura, integrate nel patrimonio della terra che l’ha accolto.

I bestiari

I bestiari, tipici trattati medievali che raccolgono descrizioni di animali reali e fantastici, sono da sempre fonte iconografica per gli artisti. Al di là del ruolo estetico di fregi e tempere, questa tipologia di opere veicola complessi messaggi metafisici e psicologici, affrontando le tematiche del bene e male, caos e ordine, identità umana e animalesca, realtà e sogno.