E’ morto dopo una lunga malattia all’età di 75 anni Vincenzo Solli (qui in una foto assieme alla figlia), storico attivista della sinistra alternativa a Reggio Emilia, città nella quale era arrivato dalla Romagna alla ricerca di una realtà comunista, su Radio Tupac, a fine anni 70, conduceva una rubrica domenicale con il nome Lupo della Steppa.
Lo sguardo sempre rivolto verso le persone in difficoltà, anche nel periodo in cui lavorava in un banco di vestiti in piazza San Prospero, non smise mai di pensare a chi aveva bisogno adoperandosi nel raccogliere indumenti anche usati da raccogliere nella bottega di via Secchi.
A Vincenzo Solli, che lascia la moglie Giulia, la figlia Petra, che vive a Bruxelles e un nipote, è andato il pensiero del presidente del Consiglio comunale Matteo Iori: “Caro Vincenzo, hai fatto tante cose buone per le altre persone. Ti sei impegnato per chi aveva meno e non ti sei mai risparmiato nonostante le fatiche e la scarsità di risorse. La tua passione e la tua attenzione per i più poveri ti hanno messo più volte in contrasto con situazioni che richiedevano compromessi e hai sempre tenuto “la barra dritta” privilegiando chi aveva bisogno. Mi hai aiutato a capire certe cose e te ne sono davvero grato. Con tutto il bene che hai fatto sono certo che ora sarai accolto nella Pace con la stessa attenzione che tu hai sempre avuto nell’accogliere gli altri”.
Attore notevole lo dirigemmo in 2 film passati alla storia della cinematografia reggiana indipendente Caio la rivelazione e Strassmann veramente una grossa perdita per reggio
I tuoi occhi la tua voce e il tuo cuore grazie Vincenzo
per Vincenzo
chissà morire com’e’
quando agli altri hai
dato tutto quando solo
l’amore per lei ti ha riportato
a terra mentre volavi
guardando confini nuovi
nuovi uomini in nuovi
stati più armoniosi liberi
dalle bande del potere asserragliatesi nei sogni
dei compagni a disturbare
i piani concreti di orfeo e lenin chissà morire com’e’ quando
hai dato tutto senza chiedere
niente in cambio ne’ vita eterna
(ci mancherebbe altro)
ne’ più tempo per questa
vita votata agli altrui bisogni
morire cosi’ e’ essere all’infinito
in debito di vita va’ il tuo valore moltiplicato per n volte
e mai nessuno potra’ ridarti
indietro l’immensa gratitudine
che non ti devono i forti
i ricchi i parassiti come noi
Un grande uomo davvero e un grande compagno si toglieva il pane di bocca per darlo ai detenuti del carcere di torino. Un artista un inellettuale amico di Nino nasi mio di Corrado costa protagonista in tutti i sensi della vita politica e culturale di una citta’la nostra reggio che negli anni 70 80 e 90 era un’isola rossa e felice poi il declino con l’entrata in giunta degli ex democristiani. Grazie di tutto vincenzo
Grande vince!!! Mi ricordo l’emporio della comunicazione
Esatto
non so’se il commento di un clericale gli sarebbe piaciuto…fa’ niente il potere e’ tornato quello d’un tempo e vincenzo non c’e’piu’ il cerchio s’e’chiuso loro danno loro prendono
Esatto
non so’se il commento di un clericale gli sarebbe piaciuto…fa’ niente il potere e’ tornato quello d’un tempo e vincenzo non c’e’piu’ il cerchio s’e’chiuso loro danno loro prendono