Giovedì 27 gennaio è morta nella sua casa di Reggio, all’età di 93 anni, Giovanna Quadreri, staffetta partigiana protagonista della Resistenza sull’Appennino emiliano con il nome di battaglia “Libertà”. Nata il 14 luglio del 1928 a Marola di Carpineti, in provincia di Reggio, nell’autunno del 1944 – a soli 15 anni – andò a cercare nei boschi la sorella Laura, nome di battaglia “Foresta”, staffetta delle Fiamme Verdi, alle quali si unì.
Ma fu quando entrò a far parte della squadra speciale dei “Gufi neri” di Glauco “Gordon” Monducci (dipendente dalla missione inglese del Soe di Mike Lees) che Giovanna Quadreri scrisse una pagina importante della Resistenza reggiana contro i nazifascisti, narrata in diversi libri, in canzoni e documentari. Agendo come una spia, la ragazza fu tra le staffette che raccolsero le informazioni per organizzare la cosiddetta “Operazione Tombola”, l’attacco anglo-partigiano che nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1945 annientò il comando tedesco dislocato nei pressi di Albinea, in provincia di Reggio.
La notte dell’assalto Quadreri, mandata in perlustrazione con il compito di assistere i feriti, riuscì a salvare la vita al paracadutista irlandese Frank Mulvey, che era stato ferito a un ginocchio a Villa Calvi e che per questo motivo era stato trasportato dai suoi commilitoni e dai partigiani in località La Vezzana, nella casa del contadino Gino Cottafavi. Poche ore dopo Giovanna Quadreri e la partigiana Mercedes Zobbi “Tundra” trovarono Mulvey sotto il portico della casa di Cottafavi: a quel punto lo caricarono (nascosto prima nel letame di un carro bestiame, poi legato a un asino trovato lungo il cammino) e iniziarono una fuga lunga 22 ore dalla Vendina a Secchio, sotto il monte Cusna, sede della missione segreta inglese, riuscendo così a portarlo in salvo.
Più volte testimone della lotta di Liberazione all’interno di scuole e altri ambiti culturali reggiani, il 25 marzo 2017 è stata insignita della cittadinanza onoraria di Albinea.
“Ci mancherà tanto Giovanna e ci manca già”, ha detto il sindaco di Albinea Nico Giberti: “Come in tutta la sua vita è riuscita a non essere banale anche nell’andarsene, facendolo nel Giorno della Memoria. Averla avuta come cittadina onoraria ci rende orgogliosi e ci consegna una responsabilità: quella di proseguire il suo percorso di testimonianza ai ragazzi. Era una donna molto determinata e di una dolcezza infinita, ed è proprio grazie a questo suo carattere, ospitato in un fisico minuto, che rendeva le sue testimonianze ancor più efficaci. Continueremo a celebrare l’Operazione Tombola, ma certamente senza lei e Livio “Delinger” Piccinini saremo tutti più tristi”.
Commosso anche il ricordo del presidente provinciale dell’Alpi-Apc (Associazione liberi partigiani italiani – associazione partigiani cristiani) Elio Ivo Sassi: “Con lei scompare l’ultima partigiana della formazione cattolica delle Fiamme Verdi del Cusna, fondata da don Domenico “Carlo” Orlandini”. Dimostrò, con il coraggio di una ragazzina di allora, che un altro mondo sarebbe stato possibile. I valori umani di pace, solidarietà, libertà e amore verso il prossimo che Giovanna Quadreri manifestò in quei drammatici frangenti, e ha testimoniato durante tutta la sua vita, non scompaiono con lei, così come non svanirà la memoria del suo sorriso. Cercheremo di portare avanti il suo esempio. La ricordano con stima e affetto tutti i nostri associati, tra cui il presidente emerito on. Danilo Morini, nonché don Giovanni Costi e il professor Giuseppe Giovanelli del Centro studi Fiamme Verdi”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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