I carabinieri della stazione di corso Cairoli hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della procura reggiana arrestando un uomo di 40 anni residente a Reggio, che era stato condannato lo scorso 19 novembre alla pena di due anni e quattro mesi di reclusione (e un anno di libertà vigilata) per i reati di maltrattamenti in famiglia e danneggiamento.
Secondo la sentenza l’uomo si sarebbe reso responsabile di ripetuti atti maltrattanti, insulti e umiliazioni nei confronti dell’ex moglie, una 32enne reggiana, anche nel periodo in cui la donna era in stato di gravidanza. Gli episodi, come hanno accertato le indagini, si sono verificati in un arco temporale molto ampio, compreso tra l’inizio del 2011 e il mese di ottobre del 2019.
La sentenza di condanna nel processo di primo grado, dopo essere stata confermata anche in appello, è divenuta quindi esecutiva, facendo aprire per l’uomo le porte del carcere: dovrà scontare la pena residua di due anni, tre mesi e 26 giorni, avendo già scontato quattro giorni in regime di custodia cautelare nell’ottobre del 2019, quando era stato arrestato per la prima volta dopo l’ultimo episodio di una serie di maltrattamenti che – come emerse poi grazie alle indagini – andavano avanti da ben otto anni.
Il 17 ottobre del 2019 i carabinieri, su richiesta della stessa vittima, furono richiamati nel cortile di un condominio per sedare un’accesa lite in famiglia che stava creando preoccupazione tra i residenti. All’arivo dei militari la donna, già in avanzato stato di gravidanza, era in preda al pianto al volante dell’auto alla quale il marito, trattenuto a stento dal padre, aveva appena sferrato un calcio tanto violento da danneggiare la portiera; il tutto sotto gli occhi della bimba della coppia.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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