Non è lontanissimo, ma neppure imminente, il tempo in cui la maggior parte delle imprese reggiane potrà riprendere, a livelli accettabili, la propria attività.
Se per tredici imprese su cento, in provincia di Reggio Emilia, le misure adottate dal Governo nei mesi passati per contenere l’emergenza sanitaria non hanno provocato sensibili perdite, nell’85,6% dei casi la fase di recupero avrà tempi più lunghi, che stanno tra l’autunno prossimo e, per la metà di tale quota, si spingono ai primi sei mesi del 2021.
L’1,4% delle aziende con almeno un dipendente – secondo quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati Excelsior – sta inoltre valutando la chiusura dell’attività.
I fattori di incertezza che segnano le aspettative degli imprenditori sono molteplici e riguardano trasversalmente, anche se con intensità differenti, le diverse attività economiche.
I servizi turistici e di alloggio e ristorazione sono quelli che hanno risentito in misura più evidente degli effetti del lockdown e sono quelli che valutano tempi di ripresa più lunghi: quasi due intervistati su tre ritengono di dover attendere la metà dell’anno prossimo per poter recuperare i livelli pre-Covid.
Analogo discorso, anche se leggermente più contenuto, per il commercio: a fronte di un 58,1% di attività del settore che stimano una ripresa entro il primo semestre del 2021, poco più di una su quattro ritiene che sarà possibile un recupero entro la fine di quest’anno.
Le imprese di costruzioni, che hanno potuto riprendere l’attività immediatamente dopo la fase del più stretto lockdown, registrano la miglior capacità di ripresa; infatti, il 26,8% degli imprenditori del settore ritiene che entro la fine di ottobre dell’anno in corso l’attività potrebbe tornare a livelli accettabili. Per il 38,9% degli intervistati, poi, la prospettiva di recupero è stimata per la fine del 2020.
Tra i comparti che mostrano una maggiore capacità di recupero ci sono anche i servizi alle imprese, in particolare quelli avanzati di supporto al sistema imprenditoriale; nel 21,6% dei casi, infatti, gli imprenditori ritengono di non aver subito perdite nel periodo di chiusura forzata e per quasi uno su tre il recupero sarà entro ottobre prossimo.
Relativamente ai settori industriali, le imprese della metalmeccanica, con il 47,3% del totale aziende in fase di recupero dell’attività, sono quelle che in misura maggiore stimano di poter tornare entro la fine dell’anno a livelli accettabili di attività; seguono le imprese chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma (40,6%) e quelle del settore ceramico (37%).
Dovranno invece attendere i primi sei mesi del 2021 le industrie del sistema moda (il 52,7% delle imprese intervistate) e della filiera agroalimentare (45,2%).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]