Reggio. La movida e il rispetto delle regole

assembramento_via toschi

Scrive Ennio Ferrarini un lettore, residente a Reggio Emilia, in centro storico, a proposito del weekend e della movida: “In tutto il mondo aumentano di nuovo i contagi da virus.

La Francia è molto vicina e anche qui in Italia ogni giorno la situazione peggiora , anche dopo la chiusura delle discoteche in estate.

Sono iniziate le scuole dove si sono impostate tante misure di prevenzione, ma mi chiedo poi a cosa servono, dentro, se poi all’esterno al mattino i ragazzi sono tutti fra loro vicinissimi, in assembramento e senza mascherine.

Poi la sera, a Reggio Emilia, in centro, in via Toschi, c’è , proprio adesso, questa nuova “moda” dei ragazzini di trovarsi in centinaia fermi nella strada (vedi foto allegata di sabato sera).

Vicinissimi gli uni agli altri, quasi tutti senza mascherine (fino alle 2 o 3 di mattina…), bloccando il passaggio delle auto dei residenti come me che cercano disperatamente un parcheggio.

Sabato sera (angolo via Fontanelli) il tutto avveniva verso mezzanotte, alla presenza di diversi agenti della polizia municipale e di polizia che “invitavano” i ragazzi a mettere la mascherina.

Con scarso successo, come si vede nella foto.

Ma mi chiedo: se sono in vigore le ordinanze che obbligano all’uso della mascherina perché non vengono fatte rispettare?

Se sono ancora in vigore le multe “rilevanti” per chi non rispetta le regole sanitarie, perché non vengono erogate con decisione a chi non le rispetta?

Oggi le mascherine sono nella disponibilità di tutti e dovremmo a mio avviso proprio iniziare dai giovani a far rispettare le norme di prevenzione di base.

Lo dobbiamo agli oltre 35.000 morti da Covid, a tutto il personale medico e paramedico degli ospedali e della Rsa, a tutte le persone, familiari e non, che poi questi ragazzi frequentano nella loro vita quotidiana. Soprattutto a Reggio Emilia, nella “città delle persone”.