Reggio: la media Aosta sarà demolita e ricostruita sostenibile, funzionale e bella

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Il cantiere di demolizione e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Amedeo d’Aosta – un intervento del valore complessivo di 12.644.000 di euro, di cui 1.160.000 finanziato dal Comune di Reggio Emilia, 1.044.000 dal Fondo opere indifferibili (Foi) e 10.440.000 finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – avrà inizio nel gennaio 2024, per concludersi un paio di anni dopo. Si prevede infatti che il nuovo plesso scolastico sarà pronto, collaudo compreso, intorno a marzo 2026. Durante i lavori, grazie all’avanzamento per stralci, nessuna delle attività didattiche sarà interrotta.

“La nuova scuola media Aosta è uno dei più importanti progetti finanziati dal Pnrr a Reggio Emilia, nel bando scuole innovative. La scuola sarà realizzata ex novo, con ambienti migliori per la didattica, le attività sportive, culturali e civiche pomeridiane, con nuovi spazi verdi. Sarà un luogo importante e significativo per la città. Credo sia bello, anche nella parte finale del nostro percorso amministrativo, consegnare questo e vari altri progetti che riguardano il futuro della città: significa che non ci occupiamo ogni giorno della sola contingenza, ma anche di rilanciare una forte intensità progettuale sul futuro di Reggio Emilia”, ha detto il sindaco Luca Vecchi presentando il progetto e il piano dei lavori ai media.

“Sono soddisfatto del percorso intrapreso con i progettisti, del confronto aperto con loro e con la scuola, che non subirà interruzioni della didattica durante il cantiere – ha aggiunto il sindaco – E sono sicuro che l’esito finale sarà positivo: si consegnerà alla città un luogo bello, accogliente, di qualità, inserito in un quadrante a ridosso del centro storico, quello di porta Castello, particolarmente pregiato, già interessato da riqualificazioni quali l’ex Seminario ora sede universitaria, viale Umberto I e via Ariosto. E’ ciò che meritano un soggetto così importante come la scuola e una città dinamica come la nostra”.

“Si tratta di un progetto che coglie la grande attenzione che questa città ha da sempre per gli spazi scolastici quale elemento che è parte integrante del fare scuola ed essere comunità educante – ha detto l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni – L’intervento non costituisce una semplice riqualificazione, ma la realizzazione di una scuola innovativa che porta con sé nuove aule e luoghi di relazione, nuovi laboratori, una biblioteca, un auditorium e spazi sportivi che sono a disposizione della città e delle associazioni sportive. In questo, la nuova scuola entra in dialogo con il quartiere, offrendo nuovi servizi che vanno oltre i confini della didattica, grazie anche alla capacità di estensione degli spazi che è stato uno degli elementi forti di questo progetto in sede di selezione e finanziamento Pnrr”.

“Il progetto di una scuola non è solo il tema, pur importante, di organizzazione degli spazi destinati alla didattica, ma è anzitutto un progetto per la città, che lo deve assorbire e con cui deve poter dialogare. A maggior ragione se il progetto è inserito nelle vicinanze di un centro storico di pregio e accanto ad altri importanti edifici pubblici come in questo caso. Il nostro progetto ritengo abbia la forza di tenere insieme due questioni: da un lato essere innovativo e sostenibile, dall’altro essere ancora parte del racconto di un luogo. Questo per noi è il modo più corretto per affrontare un progetto di architettura che riguarda il futuro della città e la didattica del futuro”, ha spiegato il professor Luigi Franciosini, ordinario di Progettazione architettonica all’Università di Roma Tre e autore del progetto insieme con l’architetto Cristina Casadei.

“Si tratta di una costruzione compatta, con volumi semplici, impostati su criteri di razionalità, intelligibilità, trasparenza – ha aggiunto Franciosini – Sono previsti tre blocchi: quello della didattica con aule, laboratori e percorsi interni, quello dell’attività motoria con le palestre e quello dell’agorà e dell’auditorium. I blocchi insisteranno su una agorà all’aperto, il tutto nel verde. Abbiamo quindi scelto il criterio della continuità, che è un valore, rispetto alla storia e alle funzioni del luogo, associato alla sobrietà e alla sostenibilità ad esempio sul piano energetico e del rispetto del territorio, poiché nella ricostruzione non si consumerà nuovo suolo”.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche il responsabile di progetto per il Comune di Reggio Emilia, ingegner Ermes Torreggiani, dirigente del servizio Ingegneria degli edifici.

PARTECIPAZIONE AL BANDO PNRR – L’ammissione al finanziamento della proposta del Comune di Reggio Emilia è entrata nella graduatoria delle migliori 216 proposte italiane collegata alla Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici del Pnrr. Ciascun ente poteva proporre al Pnrr non più di un progetto per un solo immobile scolastico.

L’edificio attuale della media Aosta presenta caratteristiche/criticità contemplate fra quelle di ammissione al bando di finanziamento per la sostituzione integrale dell’immobile: è privo di vincoli storico-architettonici; è espandibile su una superficie di fatto invariata (il che evita di consumare suolo nuovo e di impermeabilizzare terreno più dell’attuale sedime); è vetusto e obsoleto sul piano strutturale e funzionale.

INTERVENTO – L’intervento consiste nella demolizione dell’attuale scuola di via Cecati e nella successiva costruzione nello stesso luogo di un edificio di 5.400 metri quadrati di superficie utile, secondo i criteri della sostenibilità ambientale, della qualità degli ambienti interni ed esterni, del contenimento dei costi di gestione.

La scelta della demolizione dell’edificio esistente, la cui ristrutturazione non sarebbe economicamente conveniente, ha l’obiettivo di realizzare spazi pedagogicamente adatti alla didattica contemporanea, rendendo completamente accessibile la scuola alle persone con disabilità.

L’edificio scolastico risale infatti agli anni Sessanta e presenta caratteristiche tecniche ad oggi obsolete e inadatte ai più moderni criteri di didattica moderna e qualificata, nonché dal punto di vista dell’efficientamento energetico e della salubrità e sicurezza degli spazi.

Ricostruendo ex novo, sarà possibile rendere più sicure le strutture, realizzando spazi più ampi e adeguati per gli studenti, una necessità resa prioritaria dall’emergenza sanitaria da Covid: sarà inoltre possibile installare impianti di ventilazione meccanica controllata (Vmc) che permetteranno il ricambio d’aria con la garanzia di maggiore salubrità e sicurezza degli spazi scolastici.

SCUOLA APERTA – Gli spazi della scuola saranno destinati ad ospitare diversi tipi di soggetti anche in momenti diversi della giornata non tradizionalmente destinati all’attività didattica.

L’obiettivo è infatti quello di dare forma sia ad un corpo edificato compatto, che accoglie studenti, docenti e tutto il personale complementare all’attività didattica ministeriale, sia ad uno spazio aperto di pertinenza che si configuri come la naturale estensione di tutte queste attività. Tutte le parti di questo organismo, o gran parte di esse, dovranno poter essere utilizzate anche da soggetti diversi (genitori, associazioni, società sportive, cittadinanza… ) in orari diversi, in modo da portare questa scuola ad essere il centro pulsante della comunità che la circonda.

In quest’ottica, lo spazio tradizionale delle aule sarà complementare rispetto all’intero spazio della scuola, e sarà integrato, spazialmente e visivamente, con gli altri ambienti, sia direttamente, sia attraverso gli spazi per la distribuzione. Le aule per l’insegnamento specializzato, pur garantendo lo svolgimento delle specifiche funzioni, avranno caratteristiche tali da integrarsi visivamente e spazialmente con tutto l’organismo scolastico per favorire l’integrazione dei saperi e saranno inoltre in stretta correlazione tra loro.

Fra i punti di riferimento della progettazione, il concetto di ‘piazza’ e quello di ‘spazi comuni e di relazione’ a cui si ispira l’edilizia scolastica nel Reggio Emilia Approach.

AUDITORIUM E BIBLIOTECA – La nuova scuola avrà una biblioteca e un auditorium (330 metri quadrati per circa 200 persone), che diventerà cuore funzionale e simbolico della struttura, e potrà funzionare sia da aula magna che da ‘civic center’ a disposizione della comunità locale, per ospitare diversi tipi di soggetti anche in momenti diversi della giornata non tradizionalmente destinati all’attività didattica.

DIMENSIONI E FUNZIONI – Sono previsti:

1.714 metri quadrati di spazi connettivi e per servizi, fra cui un Atrio/spazio polifunzionale (300 metri quadrati) e un’Agorà spazio di connessione e per l’apprendimento informale (1.145 metri quadrati);
1.720 metri quadrati per attività didattiche, ovvero 24 aule (1.290 mq) per la didattica formale: la classe tradizionale ma più flessibile e adattabile a favore di grandi aree parzialmente aperte;
5 aule laboratorio: 4 laboratori (360 mq) per informatica, tecnica, scienze, arte e un laboratorio per la musica (70 mq);
un auditorium, con servizi dedicati (360 mq);
spazi per l’educazione fisica (1.228 mq), di cui: 2 palestre, campi da gioco, pista d’atletica lineare esterna, spogliatoi, infermeria;
uffici di direzione e amministrazione (378 mq).

Gli spazi di connessione saranno a tutti gli effetti integrati alla struttura e alla vita che in essa si svolge, vi si potranno conferire senso e significato, svolgere attività (ad esempio mostre, biblioteca diffusa… ).

Non mancheranno ambienti adattabili e riservati alle attività individuali: spazi per la concentrazione, lo studio, la lettura, l’isolamento.

UNA GALLERIA DELLA CONOSCENZA – Nella relazione di progetto dell’architetto Luigi Franciosini, riguardo al concept e alla qualità architettonica del nuovo edificio, si legge fra l’altro: “Il tema di fondo è il richiamo sul piano tipologico e morfologico, della forma architettonica e dei suoi spazi, ai grandi manufatti comunitari e produttivi, insediati con le loro sobrie volumetrie, nelle trame degli sviluppi urbani avvenuti agli esordi della città del XIX secolo (…). Così si spiega l’assetto del nuovo complesso scolastico che ragiona sul tema dell’edificio a galleria con copertura a falda, integrato ad una corte. La semplicità spaziale che ne caratterizza gli sviluppi planimetrici, basata sull’avanzamento sequenziale della campata costruttiva (sequenziale e rigorosa) ne sintetizza il valore architettonico, funzionale e strutturale. La galleria è il luogo dell’attraversamento: una promenade che ordina gli itinerari vari e interrelati richiamando lungo il suo svolgersi, le potenzialità funzionali offerte dal programma formativo (didattica ordinaria, speciale, attività libera individuale collettiva o di gruppo)”.

SOSTENIBILITÀ – Particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di una struttura ‘senza barriere’, pensata per le persone con disabilità, con aree innovative dedicate all’attività fisica, tra cui la palestra e gli spazi cortilivi all’aperto.

Lo spazio esterno costituirà parte qualificante dell’intero complesso, sarà curato e attrezzato nei materiali e nelle alberature al fine di permettere lo svolgimento di attività attraverso molteplici proposte, quali aule all’aperto, orti didattici e attività sportive.

La concezione strutturale prevede due sistemi distinti: cemento armato per la fondazione; legno strutturale per l’elevazione, con elementi costituiti da travi, pilastri, capriate e da pannelli in Xlam. La costruzione dei piani fuori terra sarà quindi ‘a secco’.

Le scelte costruttive garantiscono:

velocità esecutiva;
minimizzazione di rumore e polveri in esecuzione, stante il sistema di prefabbricazione con giunzione a secco.
La costruzione in legno strutturale soddisfa sicurezza, economicità, durabilità, flessibilità, permeabilità, sostenibilità, favorendo così i principi della scuola innovativa.

Il fabbricato sarà rivestito in cotto che, oltre ad assicurare un inserimento nella tradizione costruttiva della città – rispettando emergenze architettoniche rilevanti nella zona, quali palazzo Baroni (ex Seminario) e il Cimitero monumentale – garantisce velocità di montaggio a secco e proprietà isolanti. La facciata ‘ventilata’ si dimostra efficiente non solo contro gli eccessi climatici, ma anche per il contenimento da rumori esterni e per la semplicità ed economicità della manutenzione. I serramenti e le facciate continue saranno in alluminio.

Riguardo all’efficienza energetica, grazie al fotovoltaico e alla riduzione dei consumi indotta dai criteri di progettazione e costruzione, si avrà un edificio a consumo energetico vicino allo zero.

Gli ambienti didattici sono esposti a Est e a Ovest, favorendo la ventilazione e la diffusione della luce naturali. Il mantenimento e il potenziamento di alberi ad alto fusto contribuiscono all’adattamento climatico. La proposta progettuale rispetta il criterio della riduzione di suolo e del mantenimento della permeabilità garantendo i rapporti previsti dalla normativa.

DIDATTICA SENZA INTERRUZIONI – La progressione del cantiere per stralci e il cronoprogramma dei lavori sono già stati presentati dal Comune al Consiglio d’istituto dell’Aosta e prossimamente verranno illustrati direttamente a famiglie e personale della scuola.

Grazie a questo sistema di realizzazione delle opere progressivo e ‘per settori’, i 600 studenti delle 24 classi presenti nella scuola potranno proseguire la didattica nella loro sede. Soltanto 6 classi, a rotazione, dovranno lasciare temporaneamente l’istituto, nel corso del 2025. Anche l’educazione fisica proseguirà, durante i lavori di rifacimento della palestra.