“Non lo dico solo io che sono la madre, ma credo che qualsiasi persona che l’abbia conosciuto o abbia avuto occasione di parlarci anche per pochi minuti lo confermerebbe. Per cui sì, è innocente, ma non secondo me, è innocente in assoluto”. Antonia Langella, madre di Manolo Portanova, centrocampista della Reggiana condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale di gruppo e al centro delle polemiche per il suo arrivo ai granata in estate, difende il figlio calciatore, in un’intervista alla Gazzetta di Reggio.
Per il processo si attende l’appello, a Firenze. “Premesso che credo nella giustizia, e sono certa che la verità è sempre destinata ad uscire, come è ormai noto la difesa di Manolo ha presentato tantissimi elementi di prova a sostegno della sua innocenza – prosegue la madre – che, se letti con serenità avrebbero portato sicuramente a un esito completamente diverso”.
Da donna cosa pensa di quello che è accaduto in quella stanza? “Ho visto i video e da donna ho motivo di ritenere che in quella stanza non sia avvenuta alcuna violenza”. Cosa vorrebbe dire alla ragazza coinvolta? “Credo che prima ancora delle mie parole, dovrebbe ascoltare la propria coscienza”. A Manolo “mi sento di dire che sono orgogliosa di come sta reagendo davanti a tutto questo. A farlo andare avanti è unicamente la forza di chi sa di essere innocente”. Langella ringrazia la Reggiana per aver creduto nel figlio e avergli dato la possibilità di giocare e lavorare ed è convinta per l’appello: “Se si vorranno leggere le carte processuali con meticolosità e senza pregiudizio, allora l’esito dovrà necessariamente essere diverso”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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