Una pioggia di commenti da parte dei lettori sulla vicenda della presa di posizione del presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia Matteo Iori che venerdì sera aveva puntato il dito sul cliente di un ristorante di Coviolo, reo di essersi presentato nel locale con una maglietta con la scritta “Benito santo subito”. Iori aveva poi detto: “So dove non andrò più a cena”, di fatto mettendo all’indice la pubblica attività. Dopo il vespaio sollevato sui social, lo stesso politico reggiano ha chiesto scusa al ristoratore chiamandolo al telefono.
LE SCUSE DOPO L’ATTACCO
Scrive sulla sua pagina Facebook il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori dopo la polemica che egli stesso aveva innescato per una maglietta con la scritta “Benito santo subito” indossata dal cliente di un ristornate nel quale il politico reggiano era andato a cena.
Scrive oggi Iori: “AGGIORNAMENTI. Ieri sul tardo pomeriggio una conoscenza comune mi ha fatto avere il numero di cellulare del proprietario dell’Osteria Doppio Litro e gli ho telefonato per parlare di ciò che era successo. Il Sig. Catellani, che a 70 anni gestisce con i figli il locale, mi ha risposto con grande educazione e ascolto. Ha capito le mie perplessità e mi ha detto che ne parlerà con i figli che si erano intrattenuti col cliente a fine serata, ha rimarcato che lui è ben lontano dalle idee proposte da chi portava quella maglietta e che se ricapitasse chiederebbe al cliente di indossarne una diversa. Gli ho chiesto scusa per avere sollevato un “polverone” che coinvolgesse il suo locale ma gli ho anche spiegato perché per me era importante sollevare questo tema e ha capito, invitandomi ad andare a trovarlo personalmente all’Osteria appena possibile. E’ stata una chiacchierata gradevole e costruttiva. Detto questo: penso di aver fatto bene a sollevare il problema? Ritengo di si. Forse è un’impressione solo mia ma mi sembra che ultimamente più persone si sentano autorizzate a mostrare in pubblico la nostalgia del ventennio che reputo più vergognoso per il nostro Paese. Davanti a certe cose a mio avviso abbiamo due opzioni: non approvare ma non dire nulla o non approvare e sollevare il tema. Esporsi è più faticoso, c’è un maggior dispendio di energie, si è molto più esposti alle critiche e ad altro. Però il rischio del non dire nulla è che certi messaggi finiscano per essere “normalizzati” e che chi li mostra si senta sempre più in diritto di farlo. Da sempre l’indifferenza a certi fenomeni e l’affievolirsi di un pensiero critico è stato fautore di grossi passi indietro per la nostra società. Liliana Segre definisce l’indifferenza come “più colpevole della violenza stessa. E’ l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo.” Spero di avere sempre le energie, la voglia e la determinazione per sollevare questi problemi qualora debba trovarmene di nuovo davanti. Spero di non diventare mai indifferente.
(Ps. Il mio post di ieri ha avuto circa 300 commenti e continuano ad arrivarne. Post che spaziano da Lenin a Stalin, dalle Foibe all’Ucraina, da Putin a Trump, dalle BR a litigi fra voi a tanto altro… Ieri ho iniziato a rispondere ai commenti poi non avevo più tempo e ho smesso. Oggi ho deciso di non iniziare neanche a rispondere, non ne avrei il tempo. Mi auguro che nessuno si offenda. Spero solo che in eventuali discussioni fra di voi possiate tenere sempre un linguaggio rispettoso delle reciproche idee. Buona domenica)”.
LA POLEMICA SULLA MAGLIETTA DOPO UNA CENA IL VENERDI’ SERA
Scrive in una nota il presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia, Matteo Iori (citando il nome del locale che qui è stato tolto): “Benito santo subito”. Così era scritto sulla maglia di un cliente di un ristorante di Reggio Emilia nel quale ero a cena ieri sera con amici. Il locale è a Coviolo, nella zona in cui al civico 25 c’è la pietra di inciampo dedicata a Adolfo Rossi, militare che dopo l’armistizio si rifiutò di servire la Repubblica di Salò e fu mandato nei campi di lavoro in Germania, dove morì a 20 anni.
Ieri sera un uomo a cena con una donna sfoggiava orgogliosamente questa bella maglia nera. Mi sono chiesto se avesse senso dirgli qualcosa, poi ho pensato che forse era proprio ciò che si aspettava per dimostrare a lei quanto fosse orgogliosamente uomo e forte nel difendere le proprie idee. Non gli ho detto nulla, probabilmente sbagliando… Poi ho notato che alla fine della serata si intratteneva in amicizia seduto all’esterno del locale insieme ai gestori a fumare e bere un bicchiere. Sempre con la maglia in bella vista. Mi è dispiaciuto per più motivi.
Mi dispiace che ultimamente si stiano sdoganando scritte, gesti e pensieri che fanno parte del nostro passato peggiore. Mi dispiace per i ragazzi presenti ieri che leggendo queste scritte possono avere segnali sbagliati. Mi dispiace che i gestori di questo ristorante si intrattengano con grande accoglienza con chi indossa questa maglietta. Avrei preferito che gli dicessero: “Guarda… niente di personale, anzi… Però se vieni qui con quella maglia poi magari qualche cliente rompiscatole si lamenta. Puoi lasciarla nel cassetto la prossima volta?” Ecco… Se la maglia “Benito santo subito” starà nel cassetto anche solo un giorno in più, io sarò già contento. In ogni caso so dove non andrò a cena la prossima volta”.
Il talebano de noantri si sarebbe pronunciato nello stesso modo di fronte ad una maglietta con falce e martello o qualsiasi altro simbolo di quell’altra tirannia nota come comunismo che ha fatto fuori cinquanta milioni di cittadini dissenzienti in unione sovietica? Inizi con un saggio di allacciamento cravatta magari.
Un presidente del consiglio comunale di una città importante come Reggio, dovrebbe riflettere prima di agire di pancia tra l’altro verso il bersaglio sbagliato. Dovrebbe solo scusarsi con la persona ed invece, il giorno dopo, ribadisce via social che lo rifarebbe😐 Senza parole
Iori ha sbagliato a contestualizzare la vicenda sui social, bastava non avesse menzionato dove era stato a mangiare ed in quale locale, dato che non erano i gestori e nemmeno il personale di servizio a indossare quella maglietta.
Non credo sia difficile risalire a chi stampa e mette in commercio certa paccottiglia fascistoide…ma siamo in Italia (ci conosciamo tutti) e non interessa nessuno andare a fondo a certe cose….
non lo abbiamo fatto nel 1945/46, figurarsi ora…..
Io sto con Matteo Iori. Pericolosa è l’indifferenza che normalizza gesti e parole inaccettabili e vergognose
Inaccettabili e vergognosi è la politica del Pd, Iori doveva farlo presente al possessore della maglietta, ma si sa, i sinistrati non hanno le palle, andate a mangiare alla festa dell’Unita, la trovate tutte le pecore che vi votano e non avete problemi di coscenza
In un paese democratico uno veste come vuole ,e va dove vuole .Il signore in questione l’ ha acquistata in negozio, o fatta in cantina di nascosto??? Anche io sono simpatizzanze e non nascondo maglie ,felpe e foto .Anche sui vetri delle vetture .Saluti .
Io di Mussolini penso tutto il male possibile, ma trovo eccessivo sollevare un polverone per un pirla che indossa una maglietta ripugnante. Peraltro, mi dispiace vedere qui commenti pro-Mussolini: se ci fosse lui nemmeno questo scambio di opinioni sarebbe possibile.
Benito e’ già santo a quanto pare se per una semplice maglietta a quasi ottant’anni dalla morte riesce a fare così tanto rumore! Sempre che parliamo di quel BENITO visto che da quel che leggo sulla maglietta c’era stampato solo il nome e non il cognome. Se al posto di Benito ci fosse stato scritto Pertini o Matteotti, Togliatti o Gramsci nessuno se la sarebbe “filata” quella maglietta….. Comunque complimenti ai nostri politici, se i problemi attuali sono quelli e non il lavoro, gli stipendi bassi, le tasse alte e la sicurezza te lo dico che va male….
Se ci fosse ancora Benito non saremmo ridotti così in Italia e a Reggio Emilia. Siamo invasi da stranieri che non vengono qui x lavorare, perché se così fosse sarebbero ben accetti,ma x delinquere e fare soldi facili. Come hanno scritto altri lettori siamo in democrazia e non é giusto criticare e screditare il ristoratore
A me viene il vomito ogni volta che vedo un’immagine del Che Guevara, per cui il compagno Iorio stia sereno: c’è chi soffre più di lui
Dispiace dirlo ma sei una povera persona. Inutile fare polemica con chi nel cervello ha segatura e non spirito democratico.
Comodo adesso mostrarsi molto contrito! Credeva, il sig. IORI, di trovare molto più seguito e adesso, si erge a paladino di principi di libertà quando è il primo a non averla rispettata. Libertà e ‘, prima di tutto, rispetto della libertà degli altri (in questo caso bastava parlare in un orecchio al gestore del ristorante). Ma si sa che ognuno mette in pratica i metodi che gli sono più congeniali.
Con 2 sganassoni la cena successiva mette una maglietta bianca.
Questo tipo di violenza a sganassoni, come si chiama?
Che bel commento democratico, lei è il più furbo a casa sua ??????
Vale anche se uno mette una maglietta con falce e martello… Allora sarei d’accordo… 4 sganassoni sarebbero ancora meglio.
Concordo, il clima sociale è sufficientemente esacerbato, esprimere un’opinione è una cosa, provocare un’altra.
Quando vai a dare sganassoni ,ricordati che puoi avere in risposta :1)4cazzotti,2)1 coltellata.Ti do un consiglio e seguilo se vuoi continuare a vedere albe e tramonti :ricorda che siamo braci sempre accese sotto la cenere . Saluti.
continua con le prugnette senza strafare
E se il Messaggio della maglietta, fosse rivolto a Benito Urgu, noto comico e cantante Sardo, che potere ha Iori di decidere chi discriminare o no, dimostra di essere un Talebano della peggior specie, allora cosa fa cambia all’anagrafe di Reggio tutti quelli che si chiamano Benito?????, Iori pensi a cose più serie e soprattutto a Reggio, questa è secondo me una pubblicità occulta e non a pagamento x la festa nazionale dell’unità, allora prenoterò sicuramente al Doppio Litro, dove non chiedono tessere di partito x mangiare i loro squisiti tortelli, nella più completa libertà di pensiero, cosa che Iori non sa cosa sia.
Caro Marco, conosciamo le tue idee, e non mi stupisco che tu difenda quel “bel” tipo. Ma il fascismo è fuorilegge, e tu dovresti saperlo. Smettetela col prendere le sue difese!
Non hai compreso ciò che ho scritti.Ho difeso il titolare del ristorante messo alla gogna da Iori,con troppa fretta e approssimazione.Dopo qualche giorno di meditazione,Iori ha capito che doveva fare ciò che gli ho consigliato pubblicamente:chiedere scusa al ristoratore.Spero che la prossima volta che sentira’ l’istinto di ergersi a fustigatore di esercenti pubblici esercizi,conti sino a 100
Onde evitare di fare figure tristi come in questo caso.
E se io fossi dio….
Ma certo scusiamo sempre tutto, tanto che cos’ è poi una maglietta?Ma poi, scusi, danno perché? Non sono d’accordo con lei e pensi che bella la libertà di pensarla diversamente… Tra l’altro cosa non semplice quando c’era lui!!! Pensi, infatti, che io la vedo come pubblicità x chi crede ai santi e anche per chi non ci crede ed è indifferente a quello che succede gli intorno. Il ristoratore ha fatto una scelta consapevole o no, ma l’ha potuta fare e per me questo, ad oggi, è la cosa più bella del mondo!
Buonasera italia democratica ognuno è libero di indossare quello che vuole. Se poi uno acconsente enlibero di pensare politicamente parlando quello che vuole.. non ci vedo nulla di male. Volete un europa libera su ogni cosa e cadete su una maglietta no avete un cazzo da pensare. PD vergogna emiliana.. avete ridotto Reggio e uno schifo.. e ancora parlate. E soprattutto infangare un osteria rinomata che si mangia bene e il personale non fa distinzione ne di genere ne di politica. Basta prenotare e pagare. Voi politici fate pace col cervello..avete il potere di sbattere notizie del genere sul giornale quando c’è peggio in giro.. non e x caso abuso di potere?! Dai fatevi un esame di coscienza e cercate di essere obbiettivi e coerenti di quel che dite.! W il doppio Litro vi voglio bene un bacio smak Ciao
io ho visto diversi ragazzi, anche molto giovani, indossare la maglietta con Che Guevara e allora, ognuno è libero di avere le sue idee e, ben vengano i ristoratori che pensano alla gente come clienti e non come politici
Bravissimo concordo!
Io ho conosciuto moltissime persone che hanno vissuto il ventennio e la guerra, le loro parole non servivano erano sufficienti i loro occhi per testimoniare le atrocità e la tragedia di quel periodo. Quella scritta sulla maglietta non è dimostrazione di libertà ma di arroganza e soprattutto di mancanza di conoscenza dei fatti.
Ché tristezza
“Avresti fatto meglio a dire a quel cliente che non gradivi la sua maglietta e tutto finiva lì…” Ma ci vogliono gli attributi per dirglielo, mio caro Eboli, quegli attributi che non servono per fare il leone da tastiera.
Vero ci vogliono uomini,come cantava il Califfo..c’è ne vogliono di più
Hai usato il tuo ruolo istituzionale per mettere all’indice un ristorante e I ristoratori,i quali esercitano una attività di servizio alla clientela, tutta,e come tutti i commercianti non possono mettersi a censurare l’abbigliamento dei loro clienti.Avresti fatto meglio a dire a quel cliente che non gradivi la sua maglietta e tutto finiva li.Se fossi nel ristoratore ti citerei per danni perché la canna che hai sollevato contro quel ristorante i ristoratori,con il tuo post,gli ha sicuramente creato e potrà dargli un danno commerciale. Voto 0 Presidende Matteo Iori.
E se io fossi dio….
Io invece caro Sig Eboli mi stupisco di lei: non sapevo fosse un ristoratore! Credevo fosse un uomo di politica di destra… non prendiamoci in giro e, se pensa che il contenuto della maglietta sia appropriato, lo dica apertamente.
ecco! fai proprio bene iori a non andarci più in quel ristorante. le persone come te, se proprio lo vogliamo dire, è meglio che non frequentino nessun posto pubblico dove non ci sono altri che la pensano come te. come al solito voi siete i soliti buoni e tutti gli altri cattivi. intanto ti sei arrogato il diritto di infangare persone che lavorano e che soprattutto ti pagano lo stipendio e le tasse.il solito (COMUNISTA) solo voi avete la verità in bocca vero? ha! volevo ricordarti che siamo in democrazia, e non in dittatura (COMUNISTA)! saluti.
Buongiorno. IORI ha fatto male a vedere e stare zitto nel vedere quella maglia. sedersi, mangiare tranquillamente. Da COMUNISTA nn doveva scrivere screditare il locale andava detto democraticamente ( siamo in un paese democratico grazie a Dio) al signore in questione che quella maglia nn era di suo gradimento e tutto si risolveva. Se il signore se ne fregava essendo un Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Nell’Emilia poteva intraprendere altre strade. Ha cenato tranquillamente ha pagato per poi screditare gente che lavora nel loro locale se nn gli andava bene IORI spiegava il motivo al Proprietario poi andava da un altra parte e ‘ inutile buttarla sempre in politica. Buona Domenica.
Caro Iori ,hai semplicemente fatto una figura di merda!
Dovresti chiedere scusa a chi lavora onestamente ed a chi non la pensa (fortunatamente) con i paraocchi come te!..e pensare che dovremmo sentirci tutelati da personaggi come te e la tua amministrazione!
Perfetto
Mio nonno si chiama Benito, allora?!?