Il vicesindaco del Comune di Reggio Matteo Sassi, in un’intervista alla Gazzetta di Reggio, ha commentato l’indagine della procura di Reggio – che sta indagando sull’ipotesi di reato di falso e abuso di ufficio per presunte violazioni nell’affidamento di incarichi professionali relative al 2013 (durante il mandato dell’allora sindaco Graziano Delrio) – sostenendo la necessità di sospendere in via cautelativa alcuni dei 18 dirigenti comunali già invitati a comparire davanti dall’autorità inquirente, “per salvaguardare la reputazione del buon governo della città”.
A tre mesi dalle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio, ha spiegato Sassi, “andare al voto con pressoché tutto il corpo dirigente indagato è una cosa che questa città non si merita”: per questo il vicesindaco ha chiesto al Comune “una posizione più chiara e netta”.
Tra i dirigenti indicati da Sassi, in particolare, quelli che all’epoca si opposero maggiormente alla modifica del Regolamento comunale per l’affidamento di incarichi professionali, in vigore fino al 2015 ma già finito dal 2008 nel mirino della Corte dei Conti, che lo aveva bollato come illegittimo.
Stando al vicesindaco, inoltre, “sono serviti lunghi mesi per riuscire a modificare il regolamento, con un’ostilità crescente nei miei confronti di molti dirigenti, che in quei mesi si trovavano quasi settimanalmente per tramare contro una parte della giunta”. Sassi, infine, ha richiamato la necessità di un’inchiesta interna per accertare le responsabilità: “Bisogna ricostruire le responsabilità personali”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!