Reggio. Il Pd a Tarquini: ma sa di aver perso?

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Scrive in una nota Massimo Gazza, segretario provinciale Partito Democratico di Reggio Emilia: “Giovanni Tarquini come Bill Murray ne “Il Giorno della Marmotta”: ogni mattina la sveglia suona sul suo comodino e l’avvocato si alza. Ma il suo calendario, anziché procedere col trascorrere naturale dei giorni, è fermo a venerdì 7 giugno 2024, ultimo giorno prima del voto amministrativo a Reggio Emilia.

L’avvocato ripassa le parole chiave del suo comizio finale: declino, insicurezza, abbandono, discontinuità, e si prepara a salire sul palco. Poco importa che le elezioni si siano già svolte, e sia stato nettamente sconfitto. Qualcuno, immaginiamo nel suo staff, non ha il cuore per dirgli che nel frattempo siamo a venerdì 14 giugno 2024, ed è all’opposizione. La sua campagna elettorale ha fallito, i reggiani hanno parlato, ma Tarquini ignaro di tutto ciò continua a inondare le redazioni e la popolazione di comunicati stampa. Come se, appunto, fossimo ancora in campagna elettorale. E ripete meccanicamente le sue parole chiave, in un loop infinito.

È con spirito bipartisan, dunque che ci rivolgiamo al centrodestra perché svegli l’avvocato dal suo sogno, lo liberi dalla sindrome del “Giorno della Marmotta”. Accetti di avere perso, non è un dramma. Saremo i primi a stringergli la mano e a ridargli il benvenuto nella realtà, e se vorrà ragionare con noi di una città, Reggio Emilia, che ha sì aspetti migliorabili ma è comunque ai vertici di qualità della vita in tutte le classifiche nazionali, sosterremo il dibattito. I reggiani, d’altronde, hanno parlato nelle urne. Continuare a ignorarlo sarebbe davvero un brutto film, per l’opposizione. Il quadro politico reggiano non è confuso, nella realtà è molto chiaro”.

La replica di Giovanni Tarquini. “Egregio signor Gazza,

credo che ci sia ben poco su cui ironizzare, forse la cifra politica che le riesce meglio, a cui sarebbe assai facile replicare. Invece no.
Il degrado della città non è uno spot da campagna elettorale e non si ferma certo al 7 giugno, come evidentemente è stato per voi.
È invece la drammatica realtà di cui il suo partito non avverte l’esistenza e di cui secondo voi ora non si dovrebbe più parlare.
Per quanto ci riguarda, in veste di opposizione, continueremo ad affrontare prima di tutto questo tema, che si traduce in mancanza di sicurezza e nell’abbandono, da parte di esercenti e di residenti, di tante zone soprattutto centrali della città.
Lo faremo per rispetto di tutti i cittadini, non solo di quelli che ci hanno votato ma anche di coloro che, purtroppo, hanno creduto ai vostri slogan”.



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