Elezioni, i big del Movimento 5 stelle di Reggio chiudono al Pd: “Meglio allearsi con Coalizione civica”

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Trentasei esponenti del Movimento 5 stelle reggiano tra parlamentari (nazionali ed europei), consiglieri comunali (in carica e non) e attivisti hanno firmato un “manifesto” in vista delle prossime elezioni amministrative in cui si chiude a ogni possibile alleanza con il Pd, suggerendola invece con Coalizione civica, rappresentata dai consiglieri Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli, ex esponente del Movimento e lui stesso firmatario dell’atto. “Presenti dal 2009 come amministratori della città in Consiglio comunale, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno interpretato il ruolo in maniera innovativa, conciliando la capacità di proposta con il contrasto ai numerosi atti di malgoverno”, affermano i pentastellati.

E’ quanto riporta l’agenzia Dire, entrata in possesso del documento che sarebbe firmato, tra gli altri, da  Paola Soragni “pasionaria” 5 stelle in Sala del Tricolore, dalla deputata Stefania Ascari, dall’eurodeputata Sabrina Pignedoli, dall’ex parlamentare Davide Zanichelli, da Matteo Olivieri (primo grillino eletto nel Consiglio comunale reggiano), da Norberto Vaccari, consigliere nello scorso mandato e da Natascia Cersosimo.

Mancherebbe invece quella di Gianni Bertucci, attuale consigliere a Reggio che, dopo anni di battaglie contro il Pd ne avrebbe definito le politiche “un’eccellenza” durante un’assemblea interna al movimento. Il documento, in pratica una richiesta di non allearsi alle elezioni col Pd, è stato inviato nei giorni scorsi ai referenti regionali e locali del M5s (Gabriele Lanzi, Marco Croatti e Elena Mazzoni), venendo però a quanto pare ignorato.

Nel documento – riferisce sempre l’agenzia Dire – si sottolinea “gli anni recenti hanno visto una stretta collaborazione con forze civiche nate spontaneamente, rappresentative di un vasto elettorato e che condividono i nostri stessi valori”. Dunque “un’alleanza alle elezioni con forze come Coalizione Civica sarebbe non solo fattibile, ma si baserebbe su una Carta comune dei valori già scritta in anni di battaglie”. Infatti, “il lavoro fatto insieme è stato intenso sul tema dell’ambiente, della corretta gestione della macchina pubblica ma soprattutto sulle priorità che riteniamo urgente perseguire e che il potere della città ha messo in secondo piano”.

Lo stesso “non si può dire per la coalizione che nascerebbe con i partiti al potere. Attraverso approfondimenti e confronti doverosi, a cui fanno eco numerose dichiarazioni pubbliche, è apparso chiaro come il malcontento dei cittadini trovi riscontro anche nelle file del Pd e alleati storici. Tuttavia tale malcontento si riduce all’incapacità di sciogliere il legame con chi ha governato la città negli ultimi 20 anni, prima direttamente e poi attraverso il controllo della macchina comunale, posizionando uomini di fiducia nei ruoli chiave (neo liberisti e proto renziani)”.

Secondo la fronda pentastellata, quindi, “il risultato di questo assetto di potere è una gestione amministrativa piena di lacune che ha sensibilmente diminuito il benessere dei cittadini”. Insomma, viene ribadito “non è questione di allearsi col Pd, è questione di stare alla larga da questo Pd”.