Qualsiasi reggiano abbia frequentato in questi giorni le farmacie si accorge che le mascherine vendute sui nostri scaffali al prezzo di 0,90 euro l’una costano la metà o fino cinque volte in meno, rispetto alle medesime mascherine che si possono acquistare di persona o su internet a Reggio Emilia.
Non è necessario infatti un grande sforzo per verificare che (fra vendita al dettaglio e online), la situazione del mercato dimostra, oltre ragionevole dubbio, che le mascherine delle Farmacie Comunali Riunite sono in assoluto fra le più economiche, se non le più economiche in assoluto.
Il Sindaco Daviddi con la sua posizione ha gravemente leso il lavoro svolto dai tanti soggetti coinvolti sul territorio, dalle istituzioni ad enti di ricerca impegnati, le cui finalità pubbliche sono evidenti a tutti. Ne risponderà dunque in sede civile e in sede penale, come si conviene in questi casi.
Non di meno però sono meritevoli di specifica all’opinione pubblica reggiana alcune altre considerazioni.
La carenza di forniture di dispositivi di protezione, e in particolar modo di mascherine, è un elemento di grave criticità nazionale che mette a serio repentaglio la salute delle persone impegnate in prima linea nella lotta al coronavirus.
La Nuova Sapi, grazie al lavoro svolto in maniera coordinata con Unindustria, il tecnopolo di Mirandola e la Regione Emilia Romagna è riuscita, in brevissimo tempo, a riconvertire la propria produzione garantendo importanti quantitativi di mascherine sia al servizio sanitario regionale sia alle imprese e cittadini del territorio.
Fin da subito Nuova Sapi e Unindustria hanno ritenuto fondamentale la presenza di FCR al fine di garantire, con tempi e pagamenti certi, l’acquisto della produzione non destinata prioritariamente alla sanità.
I motivi di questa collaborazione, che non corrisponde in alcun modo ad un accordo di esclusiva, sono molteplici:
– innanzitutto garantire un flusso di cassa continuo alla ditta per mettere in sicurezza il nuovo processo produttivo;
– dedicare Nuova Sapi alla produzione e non alla commercializzazione che non rappresenta il proprio core business;
– calmierare il prezzo finale di vendita risultato del costo di produzione, di impacchettamento finale, di logistica e commercializzazione dello stesso. Analoga richiesta è stata fatta dalle associazioni di categoria per snellire le procedure di raccolta dei fabbisogni da parte delle imprese e consegna delle mascherine alle stesse.
È dunque proprio grazie alla collaborazione fra l’impresa, Unindustria ed FCR che si è riusciti a garantire un prezzo di vendita calmierato: FCR acquista da Nuova Sapi le mascherine a 0,50€, le processa e distribuisce alle farmacie pubbliche e private ed alle aziende a 0,60€; le farmacie FCR che le rivendono successivamente al dettaglio a 0,74€ oltre IVA ovvero pari a 0,90€, prezzo inferiore, ripetiamo di due e sino a cinque volte i prezzi di mercato su tutto il territorio provinciale.
Le affermazioni del Sindaco Daviddi, prive di ogni fondamento, sono estremamente gravi e lesive dell’immagine delle imprese coinvolte nonché del lavoro fatto fino ad oggi che ha permesso di consegnare al territorio reggiano oltre 220.000 mascherine a 25.500 famiglie e 81 aziende della provincia che non avrebbero avuto alternative nella fornitura dei dispositivi.
La produzione impegna una decina di aziende, tutte private, con oltre 150 persone, rappresenta una straordinaria opportunità per l’intero territorio e in particolar modo per la sanità regionale, garantisce la fornitura di mascherine altrimenti irreperibili a prezzi calmierati in una fase di mercato estremamente caotico e governata da un crescente numero di truffe.
Ha postato su Facebook il sindaco di Casalgrande Giuseppe Davvidi. Leggo il comunicato del PD ed il giornale di oggi riguardo alla vicenda mascherine emersa nel consiglio di Venerdì scorso.
Voglio premettere che su questa vicenda, ho più volte espresso soddisfazione per l’operazione messa a punto dalla Regione e Unindustria con Nuova Sapi per la produzione di questi dispositivi oggi così preziosi, tanto è vero che mi sono recato personalmente presso l’Azienda per portare un ringraziamento da parte della Amministrazione di Casalgrande, e proprio in quella occasione, verificando se fosse possibile approvvigionarsi come amministrazione per i cittadini di Casalgrande, ho appreso che l’intera produzione è stata destinata in esclusiva alla sanità regionale.
Fin qui tutto bene, è assolutamente corretto che le mascherine vengano dirottate alla “prima linea”, ho poi appreso però in un secondo tempo che non tutta la produzione sarebbe stata destinata alla sanità, ma una quota di questa produzione è stata destinata in esclusiva a FCR, e questo passaggio non mi è affatto chiaro.
Voglio sgombrare il campo da equivoci, non intendo dire in alcun modo che ciò sia un illecito, le esclusive si stipulano per contratto e sono legali, mi sfugge però la logica per la quale, queste preziosissime mascherine, non siano state messe a disposizione in maniera analoga, chiara ed aperta a tutte le farmacie, creando di fatto una esclusiva di FCR (che ricordo è azienda controllata da Comune di Reggio Emilia).
Non avrebbe avuto più senso, per fugare ogni dubbio, dare in gestione ad un organo super-partes come potevano essere la Provincia o la Protezione Civile questa quota per distribuirla in maniera ragionata e secondo le necessità dei vari territori, magari con un prezzo trasparente ed imposto per evitare ogni forma di speculazione, piuttosto che affidarle tutte ad un unico soggetto controllato da un Comune?
In queste cose occorre massima trasparenza, e questa scelta, a mio modo di vedere è profondamente sbagliata, mette in condizione un unico soggetto di disporre di questi dispositivi, crea enorme disparità tra quei comuni dove è presente FCR e quelli dove invece non c’è, riporto che al tal proposito mi è capitato di sentirmi con alcuni colleghi dell’appennino privi di queste farmacie sul loro territorio, che sono disperati per la carenza di mascherine.
La logica che dovrebbe essere sovrana è che se impediamo (giustamente) alle persone di spostarsi, allora dobbiamo garantire equità di distribuzione su tutti i territori, in questo modo invece si è creata disparità per l’accesso ai dispositivi da parte dei cittadini, oltre che di carattere commerciale (creando un piccolo monopolio), nei confronti delle altre farmacie a cui è precluso l’acquisto, abbiamo per esempio diverse persone che si sono offerte di acquistare materiali di protezione per regalarli alle comunità che però non riescono a reperire le mascherine.
Riguardo ai prezzi di vendita mi rifaccio alle dichiarazioni ufficiali del sindaco Vecchi, che aveva annunciato pubblicamente in una nota diffusa a mezzo stampa (ripresa tra l’altro da membri del Pd di Casalgrande) : “A partire da domani, nelle nostre farmacie comunali, ci saranno le mascherine grazie all’azienda Nuova Sapi che le sta producendo. Un pacchetto da 5 costerà 0.50 centesimi.”
Mi sono recato in farmacia per una verifica, e confermo che i dispositivi erano unicamente reperibili presso la farmacia FCR presente nel nostro comune, ma con mia sorpresa, ho scoperto che queste mascherine sono in vendita da € 0,90 l’una, ovvero € 4,50 a pacchetto da 5, con una esorbitante differenza rispetto quanto dichiarato personalmente dal Sindaco Vecchi, che a questo punto invito a chiarire queste affermazioni, perché a fronte della realtà riscontrata risultano perlomeno incaute.
Di fronte a tutto quanto sopra, in luogo delle polemiche magari sarebbe corretto avere spiegazioni puntuali che possano far meglio comprendere un quadro che al momento sembra decisamente singolare.
Ad ogni modo noi non molliamo, ci adoperiamo e ci adopereremo sempre per verificare che le regole siano rispettate da parte di tutti, perché è un impegno che ho preso nei confronti della mia comunità al quale non intendo rinunciare.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]