L’export della provincia di Reggio continua a crescere, ma rallenta ancora. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, le vendite reggiane all’estero hanno raggiunto quasi gli 8,1 miliardi, ma l’incremento percentuale è stato solo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante ciò, la nostra provincia si colloca ancora all’11° posto della graduatoria delle province italiane per valore delle esportazioni.
Di segno opposto le importazioni che, fra gennaio e settembre 2019, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati diffusi dall’Istat, evidenziano una flessione dell’1,6%.
Il saldo della bilancia commerciale resta quindi largamente positivo: ai circa 8,1 miliardi di export fanno da contraltare quasi 3,2 miliardi di importazioni, con una differenza di 4,9 miliardi, in crescita dell’1,6% rispetto all’analogo periodo del 2018. A condizionare l’andamento delle vendite oltre frontiera, così come era ipotizzabile visto l’andamento della produzione industriale del settore (-3,4% nel terzo trimestre del 2019), è stata la flessione dell’1,7% registrata dal comparto della metalmeccanica che, con quasi 4,2 miliardi di euro, rappresenta il 52,3% dell’export provinciale complessivo. In moderato calo anche le esportazioni del settore ceramico, che scendono da 844,7 a 839,7 milioni (-0,6%), degli apparecchi elettrico-elettronici (-1,3%) e della gomma-plastica (-5,6%).
In netta controtendenza, invece, il sistema moda, per il quale le vendite oltre frontiera hanno superato, nei primi nove mesi del 2019, i 1.386 milioni (+5,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno passato). Anche il comparto agroalimentare ha registrato un andamento positivo che, con un +2,9% rispetto al 2018, è passato da 465,1 a 478,4 milioni di euro.
Alla crescita, anche se modesta, dell’export provinciale hanno contributo anche le vendite di sostanze e prodotti chimici – che hanno superato i 180,3 milioni (+5%) – e, così come si osservato anche a livello nazionale, le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+10,2%).
Relativamente ai Paesi di destinazione delle merci “made in Reggio Emilia”, hanno superato i 5,8 miliardi di euro (il 72% delle esportazioni reggiane dei primi sei mesi del 2019) quelle destinate all’Europa, con una crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Fra i Paesi europei, la Germania, con oltre 1,1 miliardi di prodotti reggiani acquistati (valore in crescita dell’1,4%), rimane il nostro primo acquirente; a livello di vecchio Continente, crescono del 3,1% le esportazioni verso la UE a 28 Paesi e del 2,7% se si considerano quelli dell’Area euro. Positive le vendite anche verso la Francia (+5,9%), che, con più di un miliardo, si conferma al secondo posto fra i principali Paesi di destinazione delle merci reggiane.
Continuano a registrare andamenti positivi anche le esportazioni verso l’America; hanno infatti raggiunto gli 1,1 miliardi con un incremento dell’1,7% rispetto al gennaio-settembre del 2018. La crescita è da attribuire principalmente al +2,7% delle vendite negli Stati Uniti verso i quali sono destinate quasi il 68% delle merci reggiane vendute in America.
In flessione i restanti Continenti. In particolare le vendite oltre frontiera destinate all’Asia hanno registrato una diminuzione del 6,4% a fronte di un incremento delle importazione di merce asiatiche del 5,5%.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]