La ditta Aspiag Service, titolare dei negozi Despar ed Eurospar, ha revocato – dopo la pressione del sindacato Filcams-Cgil e la minaccia di sciopero dei lavoratori, già organizzato per la giornata di sabato 12 gennaio – il licenziamento di un dipendente (malato di cancro) di 52 anni, delegato sindacale del supermercato reggiano. La mossa dell’azienda ha scongiurato lo sciopero con presidio davanti al negozio di via Regina Elena, che è stato pertanto annullato.
Il licenziamento, in un primo momento, era stato motivato dall’azienda con il superamento del periodo di comporto (il lasso di tempo in cui, durante una malattia, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro e può essere licenziato solo per giusta causa, per totale cessazione dell’attività dell’impresa o in caso di malattia irreversibile): un atteggiamento che, secondo la Filcams Cgil reggiana, avrebbe avuto “connotati di rilevante gravità” soprattutto a fronte del fatto che, nel corso di un incontro sindacale dello scorso 29 novembre, l’azienda (consapevole del grave stato di salute del lavoratore) aveva concordato con il sindacato e con la stesso Rsa un periodo di ferie utile a traghettare verso il nuovo anno; salvo, poi, far partire pochi giorni dopo (il 6 dicembre) la lettera di licenziamento, “oltre a rimuovere la bacheca sindacale come segnale ulteriore dell’atto discriminatorio”.
Il delegato, secondo la Filcams-Cgil, “era già stato in passato oggetto di pesanti atteggiamenti vessatori da parte aziendale”, motivo per cui, stando alla sigla sindacale, il licenziamento “è apparso come atto conclusivo di un percorso premeditato per escludere la persona che è stata protagonista della sindacalizzazione del negozio”.
Diversa la versione dell’azienda, che ha affidato la ricostruzione della vicenda al direttore delle risorse umane Angelo Pigatto: “Si è trattato di un malinteso: il contratto collettivo infatti prevede che, per i casi di malattia prolungata, ci sia la conservazione del posto di lavoro del dipendente per 180 giorni. Qualora il lavoratore, in prossimità del superamento di questa soglia, fosse intenzionato al mantenimento del lavoro è tenuto a inviare una comunicazione facendo la richiesta di aspettativa”.
In questo caso, secondo Pigatto, “a noi non è arrivata nei termini questa richiesta di aspettativa. Abbiamo atteso che passassero abbondantemente i termini previsti dalla legge, dopodiché i primi di dicembre abbiamo comunicato al dipendente che, essendo scaduti i 180 giorni, si era esaurito il suo rapporto di lavoro”.
Solo a fine anno, per Despar, il lavoratore avrebbe inviato la comunicazione (“tardiva”) con richiesta di aspettativa: “In mezzo ci sono state le feste di inizio anno e in questi due giorni ci siamo trovati la sollevazione sindacale prima di poter fare qualcosa. Non siamo intenzionati a essere rigidi, non siamo dei formalisti, prendiamo atto che c’è questa richiesta e siamo disponibili a reintegrare anche subito il lavoratore in azienda; non abbiamo mai proceduto contro i nostri dipendenti in casi come questo e mai lo faremo”, ha concluso Pigatto.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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