Reggio. Eboli: difficile garantire sicurezza se poi la magistratura boicotta le leggi

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Scrive Marco Eboli, ex coordinatore di FdI in città, intervendo sul tema della sicurezza: “Due fatti di cronaca, gravi, a mio giudizio e penso di larga parte dell’opinione pubblica, sono avvenuti in questi giorni a Reggio Emilia. Nel nostro ospedale, Santa Maria Nuova, un paziente, con precedenti penali, aggredisce un infermiere, viene condotto in Questura e arrestato, in base al decreto 137/2024 entrato in vigore il 2 ottobre scorso, voluto dal guardasigilli Nordio e dalla maggioranza di centrodestra per punire le frequenti aggressioni al personale sanitario, ma il giudice lo libera immediatamente e lo rispedisce in ospedale, con la motivazione che non c’è il rischio di reiterazione del reato.

Penso sia una decisione paradossale che di fatto boicotta una legge dello Stato, volta a garantire sicurezza al personale sanitario, perché il soggetto in questione è già noto alla legge, e in base a quale valutazione il magistrato ha ritenuto che non possa aggredire nuovamente il personale sanitario non è dato sapere.

La sostanza è che un soggetto pericoloso è stato rimesso in libertà invece di essere arrestato e non oso pensare con quale spirito gli operatori sanitari potranno svolgere serenamente il proprio lavoro se nemmeno una legge votata dal Parlamento per tutelarli viene poi rispettata da un magistrato.

L’altra vicenda riguarda il borseggio avvenuto in piazza Fontanesi, dopo il mercato ambulante di martedì, quando un cittadino marocchino, regolare ma senza fissa dimora, con precedenti penali, dopo essere stato arrestato e salvato da un linciaggio, da parte di amici del commerciante pakistano che aveva subito il furto, il giorno dopo è stato liberato dal magistrato ed ora è libero di tornare a delinquere.

Ebbene, giustamente l’opinione pubblica chiede alla politica, al governo, di prendere provvedimenti per garantire la sicurezza dei cittadini, ma la politica, le forze dell’ordine che si prodigato in modo encomiabile, sono impotenti di fronte a un comportamento difficilmente comprensibile da parte della magistratura, la quale pare più incline a sostenere coloro che, mi riferisco a questi due episodi, non in generale, commettono reati, piuttosto che chi ne è vittima. Ebbene, penso che sia giusto e doveroso che la magistratura dia risposte formali e fattuali a un bisogno di sicurezza che proviene dai cittadini e che non merita di essere mortificato, ma chiede di essere tutelato. E non resti arroccata nella sua torre di avorio”.



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