Un’idea diversa di città. Ripensare l’identità di Reggio Emilia è la scommessa di Reggio è, progetto civico che da alcuni mesi impegna una quarantina di reggiani, giovani e “diversamente giovani”, in vista delle prossime elezioni amministrative. Giovedì 7 febbraio (ore 20.30) il gruppo sarà al Binario 49 in via Turri 49 per raccontare la sua idea di città, risultato di un percorso condiviso, costruito attraverso tavoli di lavoro e incontri tematici. «Una serata aperta a tutti – si legge nell’invito – per costruire proposte nuove che possano risolvere i problemi di Reggio Emilia e portare benessere e felicità ai suoi abitanti».
Coordinati da Lanfranco de Franco, animatore del progetto, giovedì sera interverranno alcuni esponenti della società civile che in questi mesi hanno preso parte al percorso di Reggio è. Come Federico Alessandro Amico, presidente di Arci Emilia Romagna, Mariella Martini, già direttrice generale dell’Ausl di Reggio Emilia e di Bologna, Vittorio Gimigliano, architetto e coordinatore di It.a.ca, Festival del turismo responsabile. Poi Daniele De Luigi, curatore d’arte contemporanea, e Sara Regnani, lavoratrice del settore privato, scout e mamma. E ancora Riccardo Grazioli, ricercatore dell’Università Cattolica in Scienze economiche e sociali, specializzato in inclusione finanziaria e sociale, e la consigliera comunale Roberta Pavarini, esperta di politiche di partecipazione e amministratrice di una cooperativa d’abitazione. Infine un outsider di tutto rispetto: Pietro Greco, giornalista scientifico in forza a Rai Scienze, docente universitario e autore di opere divulgative.
«Reggio è un posto dove si sta bene ma si potrebbe stare meglio – spiegano i promotori del progetto – Lontani da disfattismi o autocelebrazioni, siamo convinti che oggi visione e coraggio siano l’unico antidoto contro rabbia e insicurezze. Vogliamo valorizzare la partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per il futuro della città attraverso idee innovative e in alcuni casi di rottura. Una su tutte, la convinzione che da Reggio, capitale dell’educazione, possa partire una rivoluzione che si chiama asili nido gratis. Ma anche un piano per fronteggiare l’emergenza ambientale». Le proposte saranno sottoposte a Luca Vecchi, candidato sindaco di riferimento di Reggio è. «Il nostro progetto – concludono – è aperto a tutti coloro che non si sentono rappresentati dalle sigle politiche nazionali in campo, ma che sono convinti di poter fare qualcosa per migliorare Reggio Emilia».
IL MANIFESTO
REGGIO È
Un posto dove si sta bene, ma si potrebbe stare meglio.
Una città di storie, da conoscere e far scoprire.
Il record di ciclabili per abitante. 14 linee tra autobus e minibus. E una coda infinita per attraversare la città.
172.000 abitanti in 30 frazioni, ognuna da curare e mettere al centro.
Un sistema pubblico per l’infanzia di alta qualità che va difeso e reso accessibile a tutti.
Una Mediopadana che ci mette in connessione con il mondo. Un mondo da accogliere e portare in città.
Erbazzone e caplèt, la Reggiana, i leoni di San Prospero, Calatrava, il parco delle Caprette.
Il tempio della meccatronica e dell’occupazione, ma il precariato continua ad aumentare, soprattutto tra i giovani.
9000 abitazioni vuote e tante altre vecchie e inadeguate, che possono diventare la casa giusta per ogni cittadino.
La città del Tricolore, la città medaglia d’oro per la Resistenza, la città della prima unione civile italiana. La città del processo Aemilia.
Un ecosistema culturale vivo, che chiede una visione comune e meno burocrazia.
Cittadine e cittadini attenti e appassionati che devono essere ascoltati e informati di più.
Un luogo inquinato, che deve avere il coraggio di diventare modello di salute e buoni stili di vita. Perché sulla sanità non vogliamo essere secondi a nessuno.
Una città ospitale, universitaria, della creatività e dell’innovazione. Anche se ancora non lo sa.
Reggio è. Un laboratorio aperto per Reggio Emilia, tra identità e futuro.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]