Nell’ambito delle attività del Patto di contrasto alle nuove povertà del Comune di Reggio Emilia, si è svolto in questi giorni ai Chiostri di San Pietro l’evento di apertura del Percorso laboratoriale sull’economia ad impatto sociale promosso dallo stesso Comune insieme a Fondazione E-35, con la collaborazione del Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel) Fondazione dell’Anci e Art-Er, società di innovazione, attrattività, conoscenza e internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna.
In linea con le direttive della Commissione Europea e i principi di inclusione sociale, il punto di partenza del percorso è che non c’è sviluppo economico, senza sviluppo sociale, facendo dell’economia sociale e a impatto sociale uno degli ecosistemi industriali riconosciuti a livello europeo. Tale percorso nasce infatti nell’ambito del progetto europeo Beyond Crisis (Oltre la crisi), finanziato dal Programma Single Market Programme con la finalità di supportare il contesto imprenditoriale, favorendo modelli di business sostenibili basati sull’economia sociale.
Il percorso di lavoro è stato presentato dall’assessore a Bilancio e Welfare Daniele Marchi, dalla presidente del Consorzio 45 gestore del Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, Antonietta Serri e dalla project manager Valentina Ammaturo, oltre che da Marianna Ragazzi di Fondazione E-35, Kristian Mancinone di Art-Er, Anna Francesca Pattaro di Unimore e Daniele Valla di Ifel-Anci.
“Da oggi, insieme, come in un territorio ricco di competenze e risorse economiche come Reggio Emilia si possa fare ‘scuola’ di economia sociale – ha detto l’assessore Daniele Marchi – Ovvero, come si possa far conoscere ciò che già di positivo esiste e portare all’attenzione di tutti buone pratiche che possano aiutare a creare lavoro, fare impresa, costruire un impatto di rilevo sociale dell’economia. Il futuro è collaborare e permettere a ciascuno, associazioni di categoria, imprese, cooperative, sindacati, consorzi, università, di essere agenti nella creazione di valore per la comunità, per le persone. Questo percorso serve ad approfondire quali sono i significati che diamo al ‘valore’, alla sua creazione e poi a imparare a misurarlo, a verificarlo”.
Più di 40 rappresentanti di associazioni di categoria, del mondo delle imprese e delle cooperative, enti di formazione, università, attori di welfare e welfare culturale del territorio hanno partecipato all’evento di presentazione del percorso, che si sviluppa a partire dagli esiti di una specifica analisi territoriale e che ha l’obiettivo di creare opportunità di informazione, conoscenza e scambio tra gli attori che possono avere un ruolo nel creare insieme ‘impatto sociale’ e valore per il nostro territorio.
Il laboratorio vedrà in particolare 3 tipologie di attività:
1) incontri di approfondimento a livello locale con scambio di esperienze, visite e momenti di divulgazione;
2) visite e incontri a livello internazionale con visite studio e webinar online;
3) definizione di possibili strumenti a supporto della valorizzazione di pratiche ed esperienze di economia ad impatto sociale.
Le attività si terranno da settembre 2023 ad aprile 2024 e si realizzeranno sia a livello locale che internazionale, con la possibilità di partecipare a study visit presso il territorio di Cartagena (Spagna) ed il territorio di Kassandra (Grecia). Inoltre Reggio Emilia accoglierà una study visit internazionale per presentare politiche e buone pratiche in essere. Saranno inoltre previsti momenti di dibattito con relatori nazionali e internazionali, provenienti da altre città europee e italiane che lavorano sull’economia ad impatto sociale.
Il percorso è rivolto a imprese, cooperative, start up, associazioni di categoria, società benefit, enti di formazione, professionisti, educatori, attori della società civili, giovani interessati, provenienti da diversi settori economici, servizi, industria, commercio, agricoltura, formazione e ricerca.
Per iscriversi al percorso è necessario segnalare il proprio interesse entro il 31 luglio compilando il seguente form: https://forms.gle/pTwRvwDoHusoNea19
HANNO DETTO – “Da oggi, insieme, come in un territorio ricco di competenze e risorse economiche come Reggio Emilia si possa fare ‘scuola’ di economia sociale – ha detto l’assessore Daniele Marchi – Ovvero, come si possa far conoscere ciò che già di positivo esiste e portare all’attenzione di tutti buone pratiche che possano aiutare a creare lavoro, fare impresa, costruire un impatto di rilevo sociale dell’economia. Il futuro è collaborare e permettere a ciascuno, associazioni di categoria, imprese, cooperative, sindacati, consorzi, università, di essere agenti nella creazione di valore per la comunità, per le persone. Questo percorso serve ad approfondire quali sono i significati che diamo al ‘valore’, alla sua creazione e poi a imparare a misurarlo, a verificarlo”.
Fra gli altri, Kristiano Mancinone di Art-Er ha sottolineato come l’economia sociale e l’innovazione sociale siano elementi peculiari nel nuovo Piano delle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, di prossima approvazione, rivolto ad imprese, enti di ricerca e di innovazione: un Piano che contribuisce a rafforzare il valore che l’economia sociale ha oggi nelle politiche europee e internazionali.
A Reggio Emilia, è emerso in questo primo incontro, si ritiene già possibile lavorare su un’economia sociale non solo in termini di imprese che si occupano di temi sociali, ma sulle altre, a partire da un diverso modo di fare economia. L’intento è lavorare per migliorare ad esempio l’integrazione tra economia sociale ed economia mainstream, ossia con le imprese a scopo di lucro, facendo leva sulla costruzione di nuove forme di collaborazione tra istituzioni, imprese di economia sociale, imprese mainstream.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]