I carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro (Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia) con i militari del Comando provinciale cittadino, hanno eseguito, nel mese di agosto, nel territorio della provincia reggiana, attività ispettiva finalizzata a prevenire e reprimere fenomeni di lavoro sommerso e sfruttamento, nonché specifica attività volta alla verifica del rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza suoi luoghi di lavoro.
Le attività ispettive hanno riguardato imprese operanti nei settori della filiera agroalimentare, edilizia, pubblici esercizi ed autolavaggi.
Nel corso dell’attività sono state sottoposte a controllo 10 attività, di cui ben 7 irregolari e di cui per 5 di esse è stato necessario adottare altrettanti provvedimenti di sospensione imprenditoriale per violazioni che hanno riguardato sia l’impiego di personale non assunto (in nero) sia violazioni alla normativa di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare, nello specifico, la totale mancanza del previsto documento di valutazione dei rischi.
Verificate le posizioni di 32 lavoratori di quali 16 extra comunitari, di cui 8 sono risultate per varie ragioni irregolari e 6 di queste prive di qualsivoglia comunicazione preventiva di instaurazione di rapporto di lavoro in nero. In particolare sono state elevate complessivamente sanzioni amministrative per il lavoro nero di circa 50 mila euro ed ammende per le violazioni sulla sicurezza di circa 40 mila euro.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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