Lunedì 8 novembre il consiglio comunale di Reggio ha approvato con 19 voti favorevoli (Partito Democratico, Più Europa, Immagina Reggio, Reggio È, Movimento 5 Stelle e Coalizione civica) e 7 astenuti (Lega, Alleanza civica, Forza Italia e Fratelli d’Italia) il patto di gemellaggio tra la città di Reggio e la municipalità di Sarajevo-Centar, in Bosnia-Erzegovina.
Il patto ratifica l’intenso rapporto di scambi e collaborazione già in atto con la municipalità e con l’intero territorio bosniaco, iniziato fin dagli anni Novanta durante le guerre jugoslave e rafforzatosi con una serie di progettazioni culturali e di solidarietà sui temi dei diritti, dell’educazione e dello sport.
“La presenza e il dialogo tra Reggio, e più complessivamente del territorio regionale, con i Balcani ha radici lontane – ha spiegato il sindaco Luca Vecchi nel presentare la delibera in aula – che risalgono a ben prima del conflitto che ha colpito i territori dell’ex Jugoslavia e che, durante la guerra, ha visto una grande mobilitazione del volontariato reggiano in uno straordinario atto di solidarietà concreta e tangibile. Questo grande impegno è proseguito negli anni successivi, arricchendosi con un rilevante coinvolgimento delle istituzioni, del mondo economico e delle organizzazioni della società civile reggiana. Questi riferimenti hanno dato origine al percorso che ci sta portando al patto di gemellaggio con la municipalità di Sarajevo Centar”.
Questo percorso, ha aggiunto il sindaco Vecchi, “nasce inoltre anche dall’impulso dato dall’ispirazione e dal ruolo che ha avuto Alex Langer nel contesto dei Balcani e in Bosnia in particolare. Vorrei ricordare un suo pensiero che si collega direttamente a questo patto: Nello spirito di solidarietà che deve animare l’Europa che noi vogliamo, la repubblica di Bosnia-Herzegovina, internazionalmente riconosciuta, deve essere invitata ad aderire pienamente e immediatamente all’Unione europea: l’Europa – infatti – muore o rinasce a Sarajevo”.
Con il voto del consiglio comunale reggiano, dunque, ha preso il via il percorso di legge per la ratifica del gemellaggio, che prevede la comunicazione alla Regione Emilia-Romagna e il passaggio di valutazione con il Dipartimento affari regionali e il Ministero degli affari esteri. Al termine dell’iter burocratico, previsto per il prossimo febbraio, si procederà alla firma del patto, che dovrà essere siglato sia a Reggio che a Sarajevo.
“Questa relazione, che oggi andiamo a formalizzare nella volontà politica di questo consiglio, ha prospettive interessanti e può diventare un gemellaggio dell’intera comunità reggiana”, ha concluso Vecchi: “È il secondo con una capitale di paese, ma sarà sicuramente il primo con quella che è per l’Europa l’emblema dell’incontro e del dialogo tra confini culturali, religiosi e linguistici. Questo gemellaggio rappresenta un simbolo di quel percorso che la nostra città, l’Europa e il mondo intero stanno affrontando e che ha origine con la società globale”.
Il percorso di gemellaggio tra Reggio e Sarajevo Centar è partito nel 2019, in particolare con l’approvazione in sala del Tricolore di una mozione che impegnava la giunta ad attivare un dialogo con la municipalità bosniaca. A questo atto sono seguiti diversi momenti di confronto, prima in presenza a Sarajevo e poi a distanza, a causa della pandemia di nuovo coronavirus.
Risale al gennaio del 2021 la decisione del sindaco di Sarajevo Centar Srđan Mandić di avviare l’iter per l’attivazione del gemellaggio: “Esprimiamo la nostra volontà e disponibilità a concretizzare un patto di gemellaggio e collaborazione con Reggio Emilia allo scopo di scambiare esperienze e nuove conoscenze in questi settori: educazione, cultura, sport, problematiche giovanili, terzo settore, economia, turismo, servizi sociali, salute, governo locale, tutela e miglioramento dell’ambiente e altri ambiti di azione sociale di reciproco interesse. Apprezzeremmo in particolare l’opportunità di condividere la vostra esperienza all’interno delle progettazione a finanziamento UE per le priorità di sviluppo del nostro territorio”.
Nelle scorse settimane il testo approvato e condiviso con la municipalità di Sarajevo Centar è approdato alla commissione consiliare per i diritti umani, dove è stato presentato alla presenza e con il contributo dell’ambasciatore in Bosnia-Erzegovina Marco Di Ruzza.
Sarajevo Centar rappresenta il cuore politico e amministrativo della città metropolitana e del cantone di Sarajevo (composto da nove municipalità), nonché dello Stato della Bosnia-Erzegovina, ospitando la gran parte delle istituzioni del paese. Anche per questo motivo è stata una delle zone maggiormente colpite durante l’assedio della città.
Nel cuore di Sarajevo Centar, sul fiume Miljacka, oggi sorge il ponte Suada e Olga, una volta chiamato Vrbanja: un luogo simbolo nella storia del paese, dove il 5 aprile del 1992 ebbe di fatto inizio la guerra in Bosnia-Erzegovina. Si tratta di un luogo simbolo anche per l’Italia: nei suoi pressi, il 3 ottobre del 1993, fu ucciso Gabriele Moreno Locatelli dei Beati i costruttori di pace, mentre manifestava sul ponte chiedendo una soluzione pacifica della guerra civile.
Sarajevo Centar rappresenta il principale centro per il commercio e gli investimenti in Bosnia-Erzegovina e ospita importanti poli culturali, museali e educativi, tra cui il progetto Ars Aevi e il Teatro Nazionale. La municipalità, che è sede delle organizzazioni internazionali e della diplomazia, nonché delle principali strutture sportive, sanitarie e universitarie, è anche un luogo simbolo del dialogo interculturale e religioso della capitale.
Il gemellaggio tra Reggio e Sarajevo Centar vede un forte coinvolgimento e supporto da parte di diverse istituzioni e organizzazioni della società civile del territorio reggiano, che negli anni passati e in quelli più recenti ha permesso di mantenere vivo lo scambio e la programmazione tra le due realtà grazie a progetti di solidarietà e sui diritti umani: tra questi “Pita e Pasta di Pace”, “Most” (che significa ponte) e le iniziative per il 25° anniversario del genocidio di Srebrenica. In questi ultimi anni, inoltre, si è ulteriormente rafforzata la collaborazione con Fondazione E35, Mondinsieme, Fondazione dello sport e Reggio Children per attività collegate ai progetti educativi e sportivi.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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