La Banca d’Italia ha nominato due commissari – l’avvocato Maria Rosa Molino e Paolo Alessio, banchiere esperto, già commissario straordinario del Credito Sportivo – in temporaneo affiancamento del cda di Banca Privata Leasing, istituto bancario che fa riferimento alla famiglia reggiana Spallanzani ed è partecipata (al 9,2%) anche da Bper. Il provvedimento, pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale, è stato adottato in base all’art. 75-bis, comma 1, del Decreto legislativo 385/93, il Testo unico bancario, che prevede la possibilità di tale intervento qualora ricorrano le condizioni previste dall’articolo 70 dello stesso Tub, ovvero: quando ricorrono violazioni o irregolarità oppure sono previste gravi perdite del patrimonio o quando lo scioglimento è richiesto con istanza motivata dagli organi amministrativi ovvero dall’assemblea straordinaria.
I due commissari inviati da Bankitalia “coadiuveranno gli organi sociali nella realizzazione delle iniziative funzionali al pieno ripristino di un’operatività improntata ai principi di sana e prudente gestione – si legge in una nota dell’istituto bancario che, comunque, “prosegue regolarmente la propria attività e la gestione rimane affidata agli organi aziendali in carica”.
L’affiancamento rappresenta una formula di intervento preventivo – più ‘morbido’ rispetto al commissariamento vero e proprio – a cui Bankitalia ultimamente sta sempre più spesso ricorrendo per scongiurare nuove crisi bancarie. Il cda infatti resta al suo posto e i due commissari aiutano ad uscire la banca dalle difficoltà individuate dalla Vigilanza, anche se – in linea con la discontinuità richiesta dalla Banca d’Italia – con la nomina dei due commissari Paolo Caroli, 70enne di Castellarano con un passato al Credem, ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato.
In alcuni casi ci può essere la richiesta di trovare un ‘cavaliere bianco’ per un’aggregazione. Una situazione analoga, con due commissari in affiancamento, è in corso da maggio anch alla Banca di Credito popolare (già Popolare di Torre del Greco).
La banca della famiglia Spallanzani
Le origini di Banca Privata Leasing risalgono al 1987 quando l’industriale dell’acciaio Erminio ‘Nino’ Spallanzani, cogliendo in anticipo le dinamiche future del territorio industriale emiliano, fondò a Reggio Emilia una società di leasing in grado di rispondere alle esigenze di un tessuto imprenditoriale in continua espansione. Nel 2011 la nascita vera e propria dell’istituto bancario che dal 2015 ha iniziato a collocare online conti deposito, attraendo numerosi investitori emiliani e reggiani.
Oggi Banca Privata Leasing è controllata da Privata Holding – la srl della famiglia Spallanzani – con l’82,6% del capitale sociale, la Banca popolare dell’Emilia-Romagna detiene una quota del 9,2%, mentre altri soci contano per l’8,2%. Il quartier generale è a San Maurizio di Reggio, sulla via Emilia per Modena, proprio accanto agli stabilimenti Interacciai.
Con la morte – nel 2022 a 76 anni – di Erminio “Nino” Spallanzani, anche Bpl così come Interacciai è passata ai figli Maria Chiara e Fernando. Un’altra figlia, Maria Cecilia, vicepresidente di Banca Privata Leasing era morta nel 2019, a soli 46 anni, mentre nel 2004 era scomparsa la moglie di Spallanzani, Maria Vittoria Visconti, anima della Mensa del vescovo.
Oltre che nell’acciaio e nella finanza, Nino Spallanzani era stato protagonista – non con grande fortuna – anche nel campo dell’editoria, acquisendo l’emittente tv locale Teletricolore e fondando nel 2005 il quotidiano locale L’Informazione di Reggio Emilia – poi ampliatosi con edizioni a Bologna, Modena e Parma – chiuso dopo pochi anni.
Al 2001 risale invece l’acquisto del network televisivo multiregionale È TV, nato pochi anni prima dalla fusione dei canali Rete7 di Bologna e Antenna 1 di Modena, di cui era editore Giuseppe Gazzoni Frascara, già presidente del Bologna calcio. In seguito ad una grave crisi economica della società nel 2016 il gruppo Spallanzani decide di liquidare Rete 7 – È Tv e le sue frequenze, cedendole in parte alle cooperative.
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