I deputati del Pd Andrea Rossi e Ilenia Malavasi hanno presentato al Ministero dell’interno un’interrogazione parlamentare per chiedere lumi rispetto all’ipotesi di chiusura del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia.
“Negli scorsi giorni i sindacati di polizia hanno reso noto che è nelle ipotesi al vaglio del Governo la soppressione di alcuni reparti, tra cui quello reggiano, per il contenimento della spesa pubblica – affermano dopo averne anche parlato con il segretario provinciale del Siulp, Aldo Aragiusto – Tale soppressione appare non solo ingiustificata, in quanto il reparto ha sede nei locali della questura e quindi rappresenta un costo nullo per il Ministero, ma addirittura deleteria. La chiusura del reparto significherebbe la riallocazione di una cinquantina di agenti sottraendoli dalle operazioni di controllo stradale e destinandoli verosimilmente ad operazioni di natura amministrativa”.
“Il Reparto prevenzione crimine “Emilia occidentale” serve non solo la provincia di Reggio Emilia, ma anche quelle di Piacenza, Parma, Modena e Mantova e in questi territori ha rappresentato un importante argine ai fenomeni di criminalità e alle infiltrazioni ‘ndranghetiste sul territorio – continuano gli onorevoli Rossi e Malavasi -L’avamposto di legalità rappresentato dal reparto serve anche migliorare il senso di sicurezza dei cittadini, atteso che questo è uno dei temi chiave dell’attuale Governo appare quantomeno
discutibile che il Ministero ne proponga la chiusura. Vien da chiedersi se la sicurezza è un tema veramente a cuore del Governo o se solo vacue parole strumentalmente ripetute per esigenze elettorali. In un territorio la cui Questura rappresenta un organico già sottodimensionato la presenza di tale reparto contribuisce a ridurre il problema offrendo collaborazione alle altre forze dell’ordine e rappresentando un presidio dei punti caldi della città nell’intento di garantire sicurezza e decoro urbano”.
Il reparto si è peraltro ampiamente distinto negli anni in operazioni di solidarietà e assistenza, come in occasione dei terremoti dell’Emilia e dell’Aquila nonché delle alluvioni di Modena, Boretto e Guastalla.
“La scelta del Ministero rispetto a questa sede è ad oggi priva di motivazione, oltreché palesemente in conflitto con le dichiarazioni pubbliche della maggioranza, motivo per cui siamo intenzionati a coglierne le ragioni e a chiedere eventuali misure compensative – concludono i parlamentari Dem – Non è accettabile professare l’ordine pubblico e poi depotenziare i presidi sui territori, a meno di non voler generare un senso di insicurezza congeniale alla narrazione del Governo”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]