Reggio. De Lucia (Pd): chi ha 100mila euro di reddito può pagare il ticket maggiorato

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Scrive in una nota il consigliere comunale del Pd Dario De Lucia: “Ho appreso come tutti voi della notizia che dal 1° settembre, per effetto della legge nazionale di Bilancio per l’anno 2020 (Legge n. 160/2019), in Emilia Romagna viene abolito il superticket anche per i redditi superiori a 100mila euro. Il superticket sanitario è una tassa di 10 euro che solo alcuni i pazienti abbienti pagano su ogni ricetta per prestazioni diagnostiche e specialistiche. Le regioni erano libere di applicarlo o meno, oppure potevano modularlo in base al reddito o al tipo di servizio richiesto.

L’Emilia-Romagna aveva giustamente inserito una quota aggiuntiva per i redditi importanti, trovo corretto che chi ha oltre 100.000 euro di reddito paghi un poco di più per sostenere il servizio sanitario per colmare il deficit di chi invece non può permettersi neanche il ticket base.

Non capisco e non condivido questa scelta che toglie un piccolo onere in più a chi può permetterselo: se guadagno 10.000€ in un anno pagare 23€ per una visita base è un conto ma se ne guadagno 100.000 quei 23€ sono tutt’altro rispetto al mio bilancio famigliare, posso pagare anche qualcosa di più.

La politica sta confondendo l’uguaglianza con l’equità. Uguaglianza e’ quando tutti sono trattati allo stesso modo, per chi già poteva permettersi le cure non cambia nulla, per chi non poteva cambia poco. Nell’equità invece si contribuisce a un servizio secondo le proprie disponibilità iniziali, quindi tutti potranno permettersi le cure pagando però ticket diversi rispetto al reddito. Per questo chi ha di più è giusto che paghi qualcosa in più in favore di chi ha meno. E’ corretto che la contribuzione al ticket sanitario avvenga per ognuno secondo le sue capacità e a ognuno secondo i suoi bisogni.

Da una recente inchiesta de Il Sole 24 Ore leggevo che quasi un italiano su 10 rinuncia a curarsi per motivi economici, mi sento molto certo nell’affermare che tra questi non c’è chi guadagna oltre 100.000€ ma di sicuro ci sono i precari della mia generazione che conosco in Camera del Lavoro e gran parte delle persone che incontro nel mio mandato di consigliere comunale. Nel fondo sanitario nazionale per il 2020 ci saranno 2 miliardi in più rispetto al 2019. Queste risorse siano usate non per tagli incondizionati al ticket ma per aiutare chi ha di meno, nel migliorare la qualità del servizio per tutti, nel pagare meglio il personale sanitario e nella ricerca scientifica”.