Nella Sala del Tricolore, gli assessori alla Legalità Nicola Tria e alle Pari opportunità Annalisa Rabitti del Comune di Reggio Emilia hanno incontrato gli assessori a Diritti, Beni comuni e Periferie del Comune di Torino Marco Giusta e alle Pari opportunità e Contrasto alle discriminazioni del Comune di Bologna Susanna Zaccaria, nell’ambito delle attività promosse a Reggio Emilia nella giornate del 29 e 30 giugno per il progetto Super-Support everyday fight against racism, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del bando Rec-Rights, Equality and Citizenship (Diritti, uguaglianza e cittadinanza).
Per la prima volta dopo il periodo di limitazioni dovute alla pandemia, Reggio Emilia torna ad ospitare in presenza le attività di un progetto europeo, che vede il Comune di Torino come capofila e un partenariato formato dai Comuni di Bologna e Reggio Emilia, associazione Altera Aps di Torino e Centro interculturale Mondinsieme. L’obiettivo è di costruire e implementare Piani d’azione locali di contrasto al razzismo e ai crimini d’odio da esso innescati nelle tre città partner e, a partire da queste esperienze, redigere una Proposta di Piano nazionale contro il razzismo per gli Enti locali italiani. I cosiddetti hate crimes, infatti, sono una delle principali minacce alla coesione sociale, in quanto colpiscono le vittime e le loro comunità, diffondendo sentimenti di insicurezza e divisione.
“È un momento speciale questo, che segna la ripresa del dialogo e del confronto in presenza qui a Reggio Emilia – dichiara il sindaco Luca Vecchi – Questo progetto europeo, che ha un partenariato prevalentemente italiano, si inserisce nella definizioni di un piano nazionale contro il razzismo che vede la nostra città impegnata in prima fila con Bologna e Torino. Simbolicamente sentiamo di raccogliere l’appello della senatrice Liliana Segre e il suo impegno per contrastare il razzismo, l’odio e la xenofobia. Il progetto Super è strettamente di attualità in un momento storico dove, in Europa e nel mondo, la crisi sanitaria e le sue ripercussioni, rischiano di essere terreno per chi promuove intolleranza e violenza verso le diversità. Nel corso del prossimo anno e mezzo con questo progetto svilupperemo qui a Reggio Emilia una serie di azioni e interventi che vedranno l’approvazione di un piano locale di contrasto alle discriminazioni razziali, perché Reggio Emilia sempre di più vuole essere la città dei diritti”.
“Sono contento e orgoglioso del progetto Super e del partenariato con le città di Torino e Bologna che, anche grazie al supporto decisivo della Fondazione Mondinsieme, ci consente di potenziare le politiche attraverso un programma che vede le istituzioni e le comunità associate per combattere il razzismo ed ogni forma di discriminazione – ha detto l’assessore alla Legalità Nicola Tria – Reggio Emilia, già protagonista in diverse reti e gruppi di lavoro, dal Consiglio d’Europa ai tavoli locali, si conferma come una città innovativa e aperta, impegnata da tempo nello sviluppo del dialogo interculturale, schierata a contrastare il diffondersi dei fenomeni discriminatori, proteggendone le vittime, raffinando nuove e migliori misure di prevenzione e protezione”.
“Porre un argine al razzismo e ai crimini d’odio razzisti vuol dire gettare le basi per una società più inclusiva, più sicura, più ricca culturalmente ed economicamente – ha detto l’assessore del Comune di Torino Marco Giusta – E per farlo serve innanzitutto un lavoro di decostruzione e decolonizzazione delle pratiche di lavoro delle istituzioni stesse.
Il progetto Super intende rispondere alle nuove esigenze di una società italiana sempre più diversa e sfaccettata e che mira, soprattutto in questo momento di crisi, di tensioni sociali e di difficoltà economica, a rafforzare i rapporti di fiducia tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le comunità presenti sul territorio.”
“Il progetto – ha detto l’assessora alle Pari Opportunità e Contrasto alle discriminazioni del Comune di Bologna Susanna Zaccaria – ci permette di confrontarci con altre città all’avanguardia a livello italiano, come Torino e Reggio Emilia, di costruire nuove alleanze con forze dell’ordine e società civile nell’ambito del contrasto al razzismo e di dare continuità ai programmi di prevenzione e contrasto alle discriminazioni e di promozione di una cultura del rispetto delle differenze, sui quali l’Amministrazione bolognese ha lavorato negli ultimi dieci anni. Fra questi Amitiè e Amitiè Code, dai quali è nato il Piano di Azione locale (Pal) per un’azione amministrativa non discriminatoria e basata sui diritti umani nei confronti dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine. Il Pal, adottato dalla Giunta comunale nel 2018, ha dato vita per il triennio 2018-2021 insieme al Centro interculturale Zonarelli a una pluralità di azioni di formazione rivolte al personale dipendente, di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e di partecipazione dei cittadini e dell’associazionismo”.
“Siamo parte convinta del progetto Super – ha affermato Stefano Chirico, primo dirigente della Polizia di Stato e direttore dell’Oscad – Da sempre crediamo che la sensibilizzazione, la formazione e l’aggiornamento continuo delle Forze di polizia in materia di lotta ai crimini d’odio siano fondamentali per consolidare quella cultura del rispetto dei diritti umani che deve continuare a costituire la stella polare del law enforcement italiano. Siamo, però, ancor più convinti del fatto che, per poter fornire una risposta sempre più efficace ad un fenomeno complesso e pericoloso come l’hate crime, sia necessario lavorare in squadra con tutti gli stakeholders a vario titolo interessati ed è proprio questa la prospettiva – ed il valore aggiunto – della progettualità”.
IL PROGETTO – La tappa reggiana del progetto – che ha preso il via a marzo 2021 ma in modalità online – si è articolata in due diversi momenti. Nelle due giornate del 29 e 30 giugno, ospiti dell’Istituto Istoreco, ai Chiostri di San Domenico, si è tenuta la prima azione progettuale in presenza, una “formazione per formatori” (Training of Trainers): per l’occasione 20 trainers – cinque per ciascuna delle città coinvolte – sono stati formati alla conduzione di moduli formativi (Educational Modules) da svolgere nelle rispettive città e rivolti a forze dell’ordine, dipendenti pubblici e leader di comunità, in particolare sui temi dei crimini d’odio, dei loro effetti e del loro riconoscimento, investigazione e contrasto.
Tra gli aspiranti trainers erano presenti anche rappresentanti della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri individuati dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) per affiancare i formatori nelle rispettive città partner. Il coinvolgimento dell’Osservatorio e la sua pluriennale esperienza nella formazione antidiscriminatoria delle Forze di Polizia è fondamentale non solo per costruire i percorsi formativi ma anche per le successive fasi del progetto, che vedrà la sua conclusione ad inizio 2023.
Nel pomeriggio di mercoledì 30 giugno, nella Sala del Tricolore, si è invece riunito per la prima volta lo Steering Commitee, un comitato direttivo composto da figure tecniche e politiche che, per tutta la durata del progetto, manterrà una supervisione di indirizzo del progetto, anche alla luce della consolidata esperienza in materia degli enti coinvolti nel partenariato.
Nel corso dell’incontro sono state presentate le diverse esperienze nel contrasto alle discriminazioni, e in particolare quella di Reggio Emilia, che dallo scorso anno è tra le dieci città selezionate per far parte del gruppo di lavoro del Consiglio d’Europa Gt Adi Int per il contrasto delle discriminazioni e la promozione delle diversità. Questo importante riconoscimento si affianca alle diverse progettualità, tra cui lo sportello Antidiscriminazione e gli specifici protocolli e il coordinamento di tavoli inter-istituzionali per contrastare qualsiasi forma di discriminazione.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]