E’ uno sguardo ampio sullo sviluppo sostenibile quello acceso da Confcooperative Reggio Emilia con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro composto da esponenti di cooperative che abbracciano tutto l’arco della produzione di beni e l’erogazione di servizi a imprese e persone.
“In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e il lavoro già avviato con l’adesione della nostra organizzazione all’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, all’Alleanza contro la povertà in Italia e la presenza nel Consiglio nazionale della green economy – sottolinea il presidente di Confcooperative, Matteo Caramaschi – parliamo innanzitutto di sviluppo, e non di semplice crescita, che è divenuta un mito in questi decenni in cui ci si è ben poco curati delle ricadute di un aumento di volumi produttivi e scambi commerciali sulla qualità del lavoro, delle vita delle persone e delle comunità, sull’ambiente, sull’aumento delle disuguaglianze, sulla legalità, sulla coesione sociale e sulla marginalizzazione di interi territori non più considerati risorse per lo sviluppo, ma realtà frenanti rispetto ad obiettivi di crescita distanti proprio dalla sostenibilità e, perciò, dall’inclusione e dalla creazione di opportunità diffuse e accessibili per tutti”.
“Lo specifico percorso intrapreso con l’insediamento di questo gruppo di lavoro – prosegue Caramaschi – si lega saldamente non solo alle azioni da tempo intraprese da tante cooperative in materia, ad esempio, di tutela ambientale e welfare aziendale, ma si fonda sulla natura stessa della cooperazione”. “I suoi principi fondamentali e le sue prassi – osserva il presidente di Confcooperative, cui fanno capo 380 imprese con oltre 59.000 soci, quasi 18.000 lavoratori e oltre 2 miliardi di fatturato – parlano, infatti, di un profondo radicamento nei territori e nelle comunità, della valorizzazione delle risorse locali che si oppone alla loro sottrazione per fini speculativi o estranei a questi luoghi, dell’inclusione lavorativa dei più fragili, del consolidamento di modelli partecipativi che garantiscano equità nella distribuzione della ricchezza”.
“Parliamo di uno sviluppo sostenibile – afferma Caramaschi – che abbraccia molti ambiti, ed è per questo che il gruppo che ha avviato il suo lavoro raccoglie esperienze e profili diversi, con la presenza di amministratori d’impresa cui si affianca uno staff tecnico e il lavoro che su una serie di aspetti sarà sviluppato dal Gruppo giovani di Confcooperative”.
“Il primo obiettivo – sottolinea il coordinatore del gruppo di lavoro, Valerio Maramotti, membro del Consiglio di presidenza di Confcooperative e presidente della cooperativa sociale L’Ovile – è, ovviamente, quello di accrescere la cultura della sostenibilità e favorire lo scambio di buone prassi, arrivando a definire specifiche policy associative e nuovi progetti che consentano di creare un vero e proprio network della sostenibilità, offrendo alle imprese cooperative anche assistenza tecnica e finanziaria sui nuovi investimenti legati alla sostenibilità”
“In questo percorso – prosegue Maramotti, presidente di una realtà imprenditoriale che da anni ha avviato su questi temi il ramo d’azienda “Ecosapiens” – puntiamo a stabilire un raccordo intenso e stabile con il mondo della ricerca, valorizzando al meglio le competenze e le esperienze che già sono orientate nelle direzioni che ci interessano e hanno già costruito modelli che si possono replicare e diffondere”.
Del Gruppo Sostenibilità” di Confcooperative fanno parte, insieme a Maramotti: Enea Burani della cooperativa La Collina (agricoltura biodinamica); Anna Colombini, presidente della coop Pangea (servizi educativi) e portavoce del Gruppo Giovani della centrale cooperativa; Luca Dosi, presidente della coop La Vigna (servizi ambientali, inclusione lavorativa); Francesco Gregori della cooperativa Multitraccia (servizi informatici); Francesco Gregorini di Cantine Riunite (leader nel settore vitivinicolo); Roberto Salsi della cooperativa Reggiana Autoservizi (trasporto persone); Gabriele Santi, presidente della cooperativa Agroenergetica Territoriale di Correggio (produzione di biogas da prodotti e residui agricoli).
Ultimi commenti
buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!