“Le modifiche alla viabilità e dell’ubanistica di Ospizio vanno ripensate, col nuovo centro commerciale si rischiano grandi disagi. Non si può togliere la terza corsia sulla via Emilia”.
A chiederlo sono i consiglieri comunali di Coalizione Civica Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia, che hanno presentato una mozione relativa al progetto di un nuovo centro commerciale del quartiere di Ospizio, nella zona Est di Reggio Emilia lungo la via Emilia, nel tratto che da porta San Pietro conduce verso Modena. L’intervento fa parte del programma di riqualificazione Urbana pensato per Ospizio, le osservazioni presentati da vari soggetti hanno fatto emergere diverse criticità in una zona segnata da un traffico molto elevato, tanto che da tempo al centro della al centro della carreggiata è presente una terza corsia pensata per favorire le svolte.
Ora però si annunciano cambiamenti poco convincenti, con la creazione di un centro commerciale di 11.860 metri quadrati totali di superficie e la costruzione di un edificio da 1.100 metri quadrati, che ospiterà il polo territoriale e la biblioteca. Si tratta di operazione che generano ulteriore consumo di suolo, e a Reggio non si può dire che manchi il suolo edificato, possono provocare un distacco del quartiere rispetto alle attività già presenti e, non ultimo, complicare un quadro della viabilità già difficile.
“All’interno del programma di riqualificazione urbana “Ospizio” la corsia centrale sulla via Emilia tra via Primo Maggio e via Doberdò risulta essere in corso di eliminazione attraverso l’installazione di uno spartitraffico, con le inevitabili conseguenze sul traffico, la sicurezza e l’inquinamento dovuto ai veicoli fermi”, spiegano Aguzzoli e De Lucia. Inoltre, il progetto commerciale risale a quasi un decennio fa, al 2015, ed è quindi basato su dati non attuali. Il risultato è che non vengono tenuti in conto le modifiche avvenute nel frattempo, “come l’edificazione dell’Eurospin oggi presente in via Lombroso, la variazione dei dati demografici, descritti come in incremento ma, in realtà, da alcuni anni in diminuzione, nonché della superficie di esercizi commerciali per 1000 abitanti, asseriti come i più bassi di tutta la Regione, trascurando naturalmente il successivo decennio”, continuano.
Senza contare che la creazione di un nuovo complesso commerciale, ritenuta di livello comunale con un giro “artificioso” a livello di destinazione della superficie, rischia di danneggiare il commercio del quartiere. “Il nuovo centro commerciale sarà molto grande, visto che la struttura non è considerata di livello sovraccomunale, ma di livello comunale in quanto caratterizzata da una superficie di vendita inferiore ai 2.500 metri quadrati. Un limite, quest’ultimo, pensato per tutelare la concorrenza locale e ora aggirato a causa di una fittizia, inesatta e obsoleta valutazione di impatto sul territorio, che non tiene conto delle dimensioni reali del complesso commerciale in procinto di essere edificato e che, contrariamente a quanto asserito dai progettisti, non integrerà alcuna offerta, ma si limiterà a sovrapporsi a quella esistente”, attaccano De Lucia e Aguzzoli pensando agli esercizi già attivi. Senza contare che i parcheggi previsti non sarebbero nemmeno rispettosi di quanto richiesto da progetti simili e la sostenibilità ambientale verrebbe compromessa, con l’abbattimento di un numero a oggi imprecisato di alberi e una compensazione “verde” tutta da valutare”.
Coalizione Civica chiede quindi alla giunta di non andare avanti con opere che possano intralciare il traffico, a non autorizzare l’installazione dello spartitraffico sulla via Emilia all’Ospizio nel tratto tra via Primo Maggio e via Doberdò e a ripensare le autorizzazioni al progetto di centro commerciale. O il progetto diventa realmente meno invasivo, rispettando i limiti, o il centro commerciale deve essere considerato sovracomunale e rispettare quindi le indicazioni in materia. A corredo, è importante ridurre l’abbattimento di alberi e pensare a parcheggi sotterranei.
Basta centri commerciali! La piccola distribuzione di qualità e di prossimità è già in stato comatoso e con essa il centro storico.