Sabato 11 gennaio, ore 18.00, al Teatro Cavallerizza il primo dei tre appuntamenti del pianista e musicologo che, tra parole e note, racconta la grande musica
“Sulle note: sogni e visioni” è il filo conduttore che lega il ciclo di tre incontri-concerto di Emanuele Ferrari, pianista anche quest’anno ospite della Stagione dei Concerti della Fondazione I Teatri. Il primo appuntamento, sabato 11 gennaio, ore 18.00, al Teatro Cavallerizza, è dedicato al tema “Labirinti e giardini musicali: Scarlatti”. Il maestro suonerà e commenterà le Sonate K 531, K 54, K 427 di Domenico Scarlatti.
Le Sonate di Domenico Scarlatti sono un unicum nella storia della musica. Inconfondibili nello stile eppure diverse una dall’altra, geometriche eppure estrose, fantasiosamente brillanti eppure capaci di toccare ed emozionarci. La loro perfezione non è statica, ma animata e dinamica come gli inesauribili giochi d’acqua di una fontana barocca.
Emanuele Ferrari è ben conosciuto dal pubblico di Reggio Emilia: pianista, musicologo e docente universitario, Ferrari ha inventato un modo originale, coinvolgente e comunicativo di condurre lezioni-concerto. Dopo aver suonato un pezzo integralmente, lo scompone e lo commenta frase per frase. L’ascoltatore è così introdotto nel laboratorio compositivo degli autori, nei contesti storici e culturali della creazione musicale in modo semplice e comprensibile, ma mai banale.
Gli appuntamenti successivi, sempre al Teatro Cavallerizza, alle ore 18.00, saranno sabato 1 febbraio con “Il tempo interiore: Brahms” e sabato 14 marzo con “Tra poesia e circo: Nino Rota”.
EMANUELE FERRARI pianoforte
SULLE NOTE: SOGNI E VISIONI ciclo di lezioni-concerto
Sabato 11 gennaio 2020, ore 18.00
LABIRINTI E GIARDINI MUSICALI: SCARLATTI
Domenico Scarlatti, Sonate K 531, K 54, K 427
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]