Reggio, calo 5,6% contratti di lavoro

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Sono previsti in diminuzione, nel mese di agosto, i nuovi contratti di lavoro in provincia di Reggio Emilia. Dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, emerge, infatti, che per il mese corrente si dovrebbe registrare un calo del 5,6% rispetto all’agosto 2023, vale a dire 160 nuovi contratti in meno su un totale di 2.720.

Anche il dato trimestrale, per il periodo agosto-ottobre 2024, segna un calo del 5,3% rispetto al 2023, attestando a quota 12.510 i nuovi contratti che saranno attivati.

Quelli relativi al mese di agosto si concentreranno per il 61% nel settore dei servizi, con 1.650 nuovi contratti (dato stabile rispetto all’agosto 2023), e per il 56% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

L’analisi all’andamento della domanda nei singoli settori rileva che all’interno dei servizi sono previsti 530 nuovi contratti nell’ambito dei servizi alle imprese (-20,9% rispetto ad agosto 2023), 370 nei servizi alle persone (dato immutato in un anno), 390 nei servizi di alloggio e ristorazione (+8,3%) e 360 nel commercio, che mostra una crescita del 28,6 % rispetto ad agosto 2023.

In calo l’industria che, con 1.070 nuovi contratti previsti (130 in meno rispetto all’agosto 2023), segna un -10,8%. In questo caso, la maggior parte si concentrerà nell’industria manifatturiera e nelle public utilities (880 unità, -15,4% rispetto al dato agosto 2023) e, a seguire, nelle costruzioni, con 190 nuovi ingressi, (+18,8%).

I contratti stabili (cioè a tempo indeterminato o di apprendistato) copriranno una quota del 24% del totale, mentre nel 76% dei casi si prevedono contratti a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

Le attivazioni di contratti interesseranno per una quota del 37% giovani con meno di trent’anni; per una quota pari al 62% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

Come ormai accade puntualmente, le aziende incontreranno difficoltà, anche nel mese di agosto e in 54 casi su 100, nel reperimento delle figure professionali ricercate.

Nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la domanda di tecnici in campo ingegneristico potrà risultare infruttuosa nell’85,1% dei casi, quella di tecnici della salute per una quota del 77,4%, mentre quella degli specialisti nelle scienze della vita presenta difficoltà nel 75,0% dei casi.

Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento gli operatori della cura estetica (80,6% dei casi), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (65,8% dei casi, di difficile reperimento), gli esercenti e gli addetti nelle attività di ristorazione (55,3%).

Per quanto riguarda gli operai specializzati, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano per gli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (94,1% dei casi di difficile reperimento), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (90,6% dei casi) e gli operai specializzati delle lavorazioni alimentari (82,1%).



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