Romeo Castellucci, regista teatrale e storico cofondatore della Socìetas, mette in scena nei giorni 2, 3 e 4 dicembre, ore 20.30, al Teatro Cavallerizza lo spettacolo Bros nell’àmbito della Stagione di Prosa della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
Il titolo sta per “Brothers”, fratelli; un lavoro dove prevale l’azione rispetto al pensiero, il quale non sembra avere alcuna importanza qui; il pensiero abdica al suo ruolo di causa che genera azioni, e pure a quello di giudice delle azioni appena compiute. Tutti sanno esattamente cosa fare. E’ un lavoro sulla polizia pensato però in chiave antropologica. Come modo cioè di meditare sulla legge, sulla violenza, sul funzionamento della polizia come sorta di confraternita, come una specie di clan. Lo spettacolo contempla la partecipazione di un folto gruppo di uomini anonimi.
Questi uomini – chiamati dalla strada – sono i protagonisti assoluti dello spettacolo.
La messa in scena è una complessa macchina dove, senza prove, gli attori sono chiamati a svolgere compiti, “ordini” impartiti con auricolare. Lo spettacolo è scritto dettagliatamente, ma gli interpreti sono all’oscuro di quanto verrà richiesto. Viene loro consegnata una divisa, firmano una sorta di protocollo in cui si impegnano a fare quanto si chiede. Ciascun “poliziotto” riceve comandi individuali per via auricolare ai quali deve obbedire in tempo reale; fa parte del loro mestiere obbedire e fare obbedire. I comandi sono una struttura complessa di gesti registrati con precisione per ognuno. Nell’interpretarli c’è il rischio che non li recepiscano con esattezza. Il margine di imprecisione che ne deriva è la cosa più interessante del progetto. “È veramente un esperimento antropologico – spiega il regista – mostra fino a dove una persona si spinge a obbedire, quali sono i suoi limiti. Ci saranno comandi tendenziosamente confusi per cogliere la reazione l’uno con l’altro”.
Le uniformi da poliziotti americani evocano la comicità del cinema muto. Quella precisa iconografia convoca la Legge che prepara e innesca il dispositivo del disastro. Il comico come hard-core della Legge. Le potenzialità comiche – che inevitabilmente qui si scatenano – curvano alfine verso una dimensione oscura e perturbante. Nella pièce la schematica determinazione dei comandi costringe a un serrato confronto con l’indeterminatezza del tempo di esecuzione che, scorrendo, reca con sé il caso e l’inesperienza; il tremore e la lotta per la fermezza. La comicità e la violenza, l’una il sembiante dell’altra.
2, 3, 4 dicembre 2021 Teatro Cavallerizza
BROS
Concezione e regia Romeo Castellucci
Musica Scott Gibbons
Motti Claudia Castellucci, tradotti in latino da Stefano Bartolini
Con Valer Dellakeza e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella
E con uomini dalla strada: Cristiano Tavassi, Erasmo Cirillo, Luca Boscolo, Dario Cavalieri, Filippo Arganini, Vincenzo Melidone, Alex Paniz, Stefano Allosia, Alessandro Pezzali, Andrea Francioni, Cherif Malik, Filippo Beltrami, Gioele Rossi, Walter Corsi, Gaetano Palermo, Alberto Bulgarelli, Gianpietro Lazzarin, Pierluigi Tedeschi, Giuliano Ciao, Federico Frattini, Luca Nava, Michele Petrosino
Durante lo spettacolo verranno sparati colpi a salve.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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