La Fondazione Manodori di Reggio ha lanciato un bando per selezionare e finanziare iniziative a sostegno delle fragilità, per intervenire su priorità e bisogni emergenti che possano coinvolgere l’intera comunità locale. I progetti dovranno essere presentati entro il 31 gennaio 2023. Il bando, che mette a disposizione complessivamente 250.000 euro, è rivolto a enti, istituzioni e organizzazioni no profit e favorisce la collaborazione tra soggetti del terzo settore ed enti pubblici, il lavoro in rete e il coordinamento di competenze e risorse.
“È un aiuto per ripartire e rinsaldare la coesione sociale”, ha spiegato la fondazione, mettendo l’accento sul fatto che “il complicato contesto economico e internazionale e gli anni di pandemia hanno influenzato le relazioni tra le persone, amplificando contrasti e disagi”.
Sono tre i temi individuati. Il primo è “Luoghi e alleanze per il welfare”, con l’obiettivo di “stimolare un confronto teso a ricostruire nuove abitudini e rigenerare prospettive per favorire i contatti sociali, segnati dall’isolamento generato dall’emergenza sanitaria”. Su questo fronte saranno sostenute iniziative finalizzate a incentivare la collaborazione tra pubblico e privato sociale per allestire, ripensare e far rivivere luoghi fisici, ma soprattutto relazionali.
Il secondo invece è “Giovani protagonisti”. Le nuove generazioni, per la fondazione, “sono quelle che avvertono maggiormente l’incertezza per il futuro e l’ansia di prestazioni richiesta dalla nostra società; per questo possono avere una percezione più puntuale delle difficoltà e la capacità inventiva adeguata per far fronte alle criticità in ambito sociale”. In questo caso la linea di azione ha l’intento di valorizzare le idee di ragazzi e ragazze considerate utili per la crescita delle comunità ma che faticano a trovare ascolto: gli interventi dovranno prevedere la raccolta di idee e il coinvolgimento di risorse giovanili, anche interne alle organizzazioni, oltre alla promozione di iniziative e alla costruzione di reti.
L’ultimo tema, infine, tiene conto delle ricadute sul welfare degli investimenti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, “un’occasione unica di progettazione e d’intervento anche per la nostra comunità”. In questo ambito i progetti finanziati dovranno essere inseriti nei processi quotidiani del sistema territoriale reggiano per la facilitazione della cosiddetta “messa a terra” delle indicazioni del Pnrr nell’ambito che riguarda inclusione, coesione sociale e salute, “un contributo alla progettazione comune tesa a promuovere generatività e sviluppo per potenziali interventi futuri”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]